CHI SONO

CHI  SONO

Capitolo 1

Classe 1947.

24.12.1971. ultimo giorno di lavoro al Polo chimico nella Co.Mont. (Consociata Montedison). Ero lavoratore studente e alla sera  frequentavo l’istituto tecnico per periti industriali perché all’epoca cera una gran richiesta. La scuola era della Provincia. I professori erano del Pci e la bidella del Psi.

27.12.1971, primo giorno di lavoro nei vigili che aveva sede nelle ex carceri di San Paolo in piazzetta Schiatti. L’organizzazione gerarchica del Comando non differiva molto da quella che vigeva nelle carceri. I vertici  erano del Pci e anche i vigili fino al 26 dicembre. Con l’entrata della mia leva una metà (nove) era del Psi. La sparuta minoranza era succube del vertice del Pci comunale. Tutti i vigili avevano la licenza media, obbligatoria per legge. Faceva eccezione il Comandante ff (facente funzione) che aveva frequentato le scuole fino alla quinta elementare essendo della classe 1929; durante la guerra perse il fratello – caduto in un conflitto a fuoco – per mano partigiana e dopo dovette avviarsi al lavoro per necessità familiari. Conservò per ricordo l’arma del fratello, ma ne fece cattivo uso: avendo difficoltà a parlare (era balbuziente) sparò in aria dal balcone di casa per allontanare ragazzi che schiamazzavano in strada. Il fatto fu occultato dal suo partito. Come istruttore del mio corso (gennaio-marzo 1972) l’esordio era da manuale. Ci lesse la Costituzione nella parte che riguardava la Pubblica amministrazione (PA) in particolare gli articoli connessi con il regolamento della Polizia Urbana che all’articolo 20 prevedeva – da parte dei vigili – il controllo del buon andamento e imparzialità della PA (richiamato dall’art. 97 Cost.). Finito il corso teorico “rose e viole” si prese servizio in strada con a fianco un vigile anziano per la parte pratica. Alla fine del turno mi diceva: “oggi abbiamo fatto un buon lavoro” intendendo il numero di multe fatte. Infatti i vigili beneficiavano di un “premio di diligenza” (ex art. 11° comma 2 Regio decreto 383/1934)che ripartiva una quota delle somme riscosse dal Comune a titolo di pene pecuniarie. Questo “incentivo” venne abolito Con il DL 29-12-1977 convertito nella legge n.43 (art. 6 comma 17 e 18), ma il sindaco continuò a pagare ai vigili il “Premio”. Nel 1986 il consigliere Dc avv. Luigi Belvederi interrogò il sindaco per questo “premio di diligenza” fuorilegge dal 1977 e cita una sentenza del Consiglio di Stato (allegato 2102). Nel 1989 Primo Zamorani e altri 7 cittadini si lamentano che di fronte al civico 57 di viale quattro novembre due vigili si nascondono dietro i bidoni del pattume. Lamentano che il fenomeno si ripete in altri luoghi della città e che appare indecoroso (allegato 2103).

A spiegare  come il Comandante predicasse bene come istruttore ma male nella applicazione del Codice della strada  c’è il rapporto di servizio del 13 marzo 1973 a firma del collega n. di matricola 13, molto solerte nel fare multe. Scrive: “in via Camaleonte n. 4 c’è in sosta uno scooter Gilera 50 al quale è stato asportato la targa ed è impossibile risalire al proprietario con il numero di telaio che è stato cancellato”. Conclude il collega: “Analogo rapporto ho depositato 3 mesi addietro”. Gli risponde il Comandante ff con una domanda: “si può d’ufficio individuare il proprietario di un veicolo se questo è sprovvisto di targa?”. La risposta è ovviamente no.

Il comandante aggiunge: “Il vigile deve fare sul posto i necessari accertamenti”. La risposta ovvia è No e lo ha scritto pure il Comandante : “si può d’ufficio individuare il proprietario di un veicolo se questo è sprovvisto di targa?”.

La verità era che il Comandante precedente Ballotta aveva autorizzato il dott. Carrà residente in via Camaleonte n. 7 a parcheggiare il veicolo di fronte a casa per impedire la sosta che lo intralciava ad uscire dal garage (allegato 2085). Ma il Comandante ff  che lo ha sostituito nulla aveva pubblicato all’albo per avvisare i vigili di non intervenire in quella fattispecie.

A giugno  1973 – sei mesi prima del termine del biennio di prova – il Comandante ff, sentiti i sindacati, propone al sindaco il licenziamento del vigile matricola n. 13  summenzionato e di altri quattro per scarso rendimento. I’assessore alla polizia urbana Marzola (Psi) tiene la pratica nel cassetto fino alla scadenza dei termini senza entrare nel merito dello scarso numero di multe dei cinque “condannati”. I richiami, continuano anche dopo il biennio di prova. Per i renitenti si procedeva con richiami scritti : “rendimento professionale meno che mediocre” scriveva il Comandante ff il 22 luglio 1974 (allegato 295). Segue un altro comunicato contro i fannulloni molto circoscritto e esposto all’albo:”capita sovente di constatare che i componenti del Corpo o sono miopi o attenti ad altre cose che non riguardano il servizio”. Continua – l’occhiuto Comandante –  sottolineando cosa aveva  accertato – personalmente – martedì 13 maggio 1980 alle ore 8:”un grosso cespuglio d’erba sotto la statua di destra del volto del cavallo; inerbamento della piazza Schiatti” (allegato 2101). Corre sottolineare che alle ore 8 i vigili entrano in servizio in centro con il turno 8-14. Pertanto il richiamo aveva un senso se fatto a fine turno, alle ore 14. Inoltre la pulizia delle strade era in carico alla municipalizzata Amiu. Elevare un verbale alla stessa per mancato “diserbamento” dell’acciotolato della piazza, pareva un fatto innaturale considerato che i “ciuffetti verdi” intraciotoli non superava mai l’altezza dei ciottoli. Questo inerbamento era generalizzato negli altri acciotolati del centro.  Vedi C.so Ercole 1° d’Este ancora oggi  (allegato 2088). Infine, per “il grosso ciuffo d’erba” sul  Volto del Cavallo avremmo dovuto multare il sindaco (con scarsi esiti di successo).

Il Comando usava le leggi di epoca fascista per incentivare i vigili a fare più multe e dimenticava la legge 478 del 23 dicembre 1946 sull’obbligo di far giurare i vigili al momento della assunzione.

    Art. 3. La formula di giuramento per i dipendenti degli Enti locali è stabilita come segue:

     “Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana e al suo Capo, di osservare lealmente le leggi dello Stato, di adempiere tutti i miei doveri, serbando scrupolosamente il segreto d’ufficio, nell’interesse dell’Amministrazione e per il pubblico bene”.

     Per la promessa solenne, richiesta dalle vigenti disposizioni agli assunti  in prova, si applica la formula di cui al comma precedente, sostituendo la parola “prometto” alla parola “giuro”.

 Il giuramento  avvenne cinque anni dopo l’entrata in servizio, venerdì 9.12.1977 (allegato 281).

Alla fine del servizio – alla sera – frequentavo il corso di fisica all’istituto tecnico provinciale Carpeggiani di via Pacinotti. Si respirava un’altra aria anche se gli insegnanti erano comunisti e la bidella socialista.

I miei “compagni” di classe dal 1968 al 1973  (allegati 286, 287, 288, 289,290) erano in gran parte miei ex colleghi operai, ancora dipendenti del Polo chimico, per la certezza dei miglioramenti in carriera, dovuti alle carenze di periti in quel periodo. I legami con il polo chimico non li ho mai persi per motivi ambientali.

Al Polo chimico mi precedette mio padre che mi riferiva che i rifiuti  chimici uscivano camuffati da inerti (mischiati a sabbia o terra a seconda della consistenza) per essere seppelliti. L’ho accertato di persona  che avveniva nei seguenti luoghi:

– via Vallelunga, (doc. 69 – 71 allegato 4);

– macero via Padova -via Medini (doc. 60 – 64, allegato 4);

– macero di via Padova – via delle Bonifiche (doc. 65 – 67, allegato 4);

– buche delle bombe della seconda guerra mondiale a Pontelagoscuro (allegato 285);

– Cave della Fornace del quadrante est.

I rifiuti destinati al quadrante est, li vedevo come studente serale della scuola  Carpeggiani di via Pacinotti. Durante gli intervalli, dalle finestre della scuola si vedevano i fari dei camion che entravano da via Pontegradella e si recavano nelle cave della Fornace. Il mio vicino di banco  – Tonino Tamascelli (allegato 289) della Solvay, diceva che erano peci clorurate di raschiamento delle autoclavi .

La Fornace e le “cave chimiche” chiudono negli anni ’80 e l’area viene acquisita (per fallimento della fornace) dalla Carife. La banca fa fare sondaggi e si accorge del grave danno ambientale. Cede i terreni a palazzinari senza scrupolo.

Nel 2000, scavando nell’area della Fornace, si trovano i resti di una cisterna e i terreni molto inquinati. Parte lo studio del prof. Idrogeologo Gargini di Unife, consegnato al Comune nel 2008 con le prove che l’identità isotopica del Cvm  porta alla Solvay (allegato 46) .

Per il  vigile Bulzoni – testimone scomodo – si mette in moto la macchina del fango.

18.12.1972. Il sindaco – che applica le leggi fasciste ma non quelle repubblicane – , ordina di falsificare l’ordine di servizio 353 del 18 dicembre 1972, dove vengo comandato al passaggio pedonale di via Bologna – via Mambro alle ore 8.30, mentre gli alunni vi transitavano dalle ore otto dovendo entrare in classe alle ore 8,20 alla scuola elementare Matteotti di via Italo Svevo che dista un chilometro dall’incrocio con il passaggio pedonale che dovevo sorvegliare (allegato 292).

 I genitori,  non vedendo il vigile alle ore 8, hanno telefonato al Comando che mi ha contestato il ritardo nel servizio (allegato 292 A).

A nulla è valso spiegare al brigadiere Menegatti – in servizio quel mattino – che ero stato comandato al passaggio pedonale in ritardo di mezzora (alle ore 8,30).

26.1.1973. L’Ufficio del personale mi addebita il ritardo (allegato 292 B) e i 17.3.1973. Il sindaco Costa firma la punizione (allegato 292 C) .

16.7.1973. Rapporto disciplinare (prot. 375/74) a firma del Comandante ff per “non avere salutato i graduati” (allegato 292 D) .

L’avv. Gianluigi Carpeggiani (assistente di diritto penale all’Università di Ferrara)  ricorre all’Ufficio del Personale rilevando che l’atto è mancante dei giorni e orari in cui si sarebbero compiuti i “mancati saluti”. Un atto intimidatorio fatto coincidere con l’inizio degli esami di maturità conclusi il 28.7.1973 (allegato 292 A). anche questo  per rendere difficile la vita, il lavoro e lo studio al vigile ambientalista. 

Il 1973 è anche l’anno in cui scade il biennio di prova. Poco prima dell’inizio degli esami di stato: il Comandante mi convoca nel suo ufficio (presenti i due brigadieri Menegatti  e Civello) mi comunica che hanno deciso per  il mio licenziamento. Chiedo le motivazioni scritte. I tre si guardano. Non era stato fatto nessun scritto. Era stato deciso tutto a voce con i tre sindacati (CGIL, CISL, UIL) conniventi.

Sono mesi di  ansia per il timore di perdere il posto di lavoro e anche per l’approssimarsi degli esami conclusi il 28 luglio 1973. Alla fine dell’anno, l’assessore alla Polizia Urbana, Ugo Marzola (Psi) mi comunica che la pratica era stata cassata per carenza di motivazioni.

Il vertice del Pci  spia i vigili in servizio.

Entro nell’ufficio della segreteria del Comando e mi rivolgo a segretario Folegatti. Prima di proferir parola mi dice: “il Comandante mi ha richiamato perche voi (vigili socialisti) siete sempre qui”. Duramte il servizio in strada altro fatto inquietante:

7.11.1973. Rilevo incidente stradale causato dal figlio del consigliere comunale Zambardi (Pci), operaio al Polo chimico. Il giovane non ha la patente. Lo accompagno al Comando. Il tragitto è breve tra C.so Giovecca-Boldini e piazza Schiatti e il giovane non conferisce con alcuno. In questo frangente il padre del contravvenuto era già stato convocato Al Comando prima del mio arrivo. Il consigliere comunale Zambardi stava insieme al brigadiere di turno, Bergonzoni il quale – con sguardo truce – mi chiede se conoscevo il Zambardi, padre del motociclista. Rispondo che lo avevo conosciuto come operaio al Polo chimico.

Il verbale di denuncia è trasmesso alla Procura. Padre e figlio sono stati condannati con sentenza passata in giudicato nel settembre 1974 (allegato 324).

Il vertice comunista si lo poteva permettere:

  • il 7.6.1970 i comunisti, alle amministrative cittadine avevano preso quasi il 45 % dei voti;
  • il Comune aveva la quasi  totalità dei dipendenti iscritti al Pci (meno 13 vigili Psi).

In questo contesto io ero il vigile che aveva fatto condannare un operaio Pci con la carica di consigliere comunale.

23.6.1975. Il Comune pubblica il bando per il concorso di Comandante della Polizia Municipale (allegato 295 A). Il Comandante ff non può partecipare perché ha frequentato solo le scuole elementari.

22.7.1974. Viene pubblicato l’elenco dei vigili in servizio l’ 11, il 13 e il 15 luglio con a fianco il numero delle multe elevate, per mette in evidenza quelli che portavano più soldi nelle casse comunali (allegato 295).

Il giorno  13 la vigilessa Virgili Laura raggiunge il numero di 19 e il giorno 15 Colombari raggiunge il numero di 18. Per il Comandante, tutti gli altri sono fannulloni e scrive: “la maggior parte dei vigili ha un rendimento professionale meno che mediocre, frutto del lassismo, del qualunquismo, dell’indisciplina e quindi dell’opportunismo più marcato”.

Bulzoni viene fatto rientrare nei fannulloni per l’apparente numero esiguo di accertamenti, computati come sei ( tre multe il giorno 11; due il 13 e  una il 15). Però, all’epoca avevamo in tasca i bollettari con i quali incassavamo i sodi delle multe di chi conciliava. Risultato: il totale delle mie multe erano nove.

La prova che si trattava di “atto istigatorio”  del vertice del Comando, la fornisce il Comandante ff a piè di pagina dell’elenco: “si tenga conto che, mediamente, una decina  di contravvenzioni possono essere alla richiesta generalità, oppure sono state conciliate e l’importo non è stato ancora versato pertanto non computate in questo conteggio effettuato il 18.7.1974” (allegato 295). Il vertice del Comando si era trasformato in una associazione per istigare a delinquere.

Il 12.9.1974, con ordine n° 58, il sindaco mi trasferisce nel secondo carcere: il Mercato comunale ortofrutticolo all’ingrosso di corso Isonzo, denominato MOF (allegato 294 B). venivo tolto dal servizio in strada onde evitare altri incontri con comunisti in flagranza di reato.

Capitoli 2

LA MACCHINA DEL FANGO.

Il sindaco Costa – dopo avere firmato l’ordine di trasferimento ordina al Comandante ff  di accelerare la macchina del fango.

23.1.1976.  Il Comandante ff annota nella mia domanda di ferie: “sarebbe preferibile che il Bulzoni venisse lasciato a casa conservando il diritto allo stipendio” (allegato 294). E motiva pure per i troppi permessi e congedi per studio. Ciò equivale ad ammettere il dolo e le aggravanti dei reati di diffamazione (art. 595 cp) e calunnia (art. 368 cp)  tenuto conto del mio impegno come lavoratore, come studente e ambientalista che aveva conseguito i seguenti risultati:

– 1973 diploma di perito fisico (allegato 294 A);

– 1976: undici esami alla facoltà di giurisprudenza (allegato 1003);

– 1977 laurea in legge (allegato 1003 A).

Il Comandante ff invia in Procura le mie multe.

10.12.1976. Il Comandante ff, mi convoca nel suo ufficio e mi informa di avere mandato in Procura due  mie contravvenzioni. Si scoprirà che la cittadina aveva pagato la prima multa mentre per la seconda la Procura audirà il testimone che aveva chiesto il mio intervento“. Assolto con formula piena .

Il Comandante ff militarizza il Corpo.

6.7.1977. I Comandante ff comanda i vigili – in straordinario notturno – nella  palestra delle magistrali Carducci di via Canapa, per l’addestramento alle marce militari (allegato 295 B). Il regolamento del Corpo,  non le prevedeva. La protesta di un dipendente comunale ha fatto interrompere queste “adunate” di stampo militaresco (allegato 295 B).

Le avversità non mi distolgono dagli studi.

14.11.1977. Unife, laurea in giurisprudenza (allegato 1003 A).

Il Comandante ff  ha preso di mira il mio nuovo posto di lavoro.

20.12.1977. Il Comandante si oppone alla installazione della segnaletica stradale all’interno del Mercato ortofrutticolo comunale di Corso Isonzo (dove ero stato trasferito nel 1974), con questa motivazione:  il Mof è un’area privata . Il direttore MOF risponde che l’area è pubblica ai sensi dell’art. 824 codice civile (demanialità dei mercati) e la segnaletica serve per consentire al vigile Bulzoni di disciplinare il caotico traffico interno (allegato 293) . La segnaletica viene installata.

Il direttore del Mof mi nomina segretario della commissione di mercato il 10-2-1979 (allegato 1005).

Capitolo 3

In Comune entra la Massoneria e la mafia.

L’ingegnere capo del Comune, Giorgio Sarti è negli elenchi della massoneria italiana (allegato 2104) e sulla stampa locale si lamenta che l’appartenenza gli è costata tanti soldi e zero benefici.

L’onorevole Fernando Rossi – ex assessore all’urbanistica – denuncia l’onorevole Soffritti – ex sindaco – di essere un massone. Il giudice condanna Soffritti a pagare le spese legali (allegato 2105)

1.1.1980.  Iniziano le pratiche per la costruzione del Centro direzionale pubblico Palspecchi del mafioso Graci. Le volumetrie sono gonfiate. La denuncia alla magistratura è stata archiviata con perizia del geometra (Ctu) falsificata. Era più importante far lavorare la Coopcostruttori della Lega cooperative che far rispettare le leggi. 

L’1.1.1980  la CEI (Cooperativa Edile Impiantisti) si insedia nella nuova sede di via Bologna 590 in un’area di 5.500 mq al centro di un’area di 30.000 mq. ( 3 ettari). L’immobile CEI sorge su aree classificate “F 4” (attrezzature pubbliche amministrative e tecnico distributive) e “G” (attrezzature sociali, circoli privati, sedi di partiti, associazioni, attrezzature sportive e luoghi di spettacoli) che nulla hanno a che fare con una impresa di costruzioni edili impiantisti (CEI).

Nel 1980, la CEI inizia la sua attività con un “pacchetto appalti” che la vede impegnata fino al 1985 (allegato 1005 A). Nel 1985 finisce il pacchetto appalti e va in crisi. Il 28.4.1986, il Consiglio comunale (p.g. n. 19.543), decide l’acquisto del complesso dove è insediata la CEI. Il consigliere Alberto Balboni (MSI) fa presente che la fretta ha fatto commettere un errore madornale al sindaco Soffritti: Il prezzo di acquisto era stato fissato il £. 4.987.380.000. Iva compresa, mentre il prezzo di vendita è, £. 4.987.380.000,  più IVA. Il “grossolano errore” è contestato anche dal consigliere Dario Franceschini (pag. 23 verbale seduta del Consiglio comunale del 28.4.1986). Il sindaco Soffritti, scoperto in flagranza di reato, lascia decadere la delibera di acquisto della sede CEI.

Il 16.5.1986 si fa avanti la Rimini immobiliare del mafioso Graci,  per rilevare la CEI e la sua consociata Fa.Te (Fabbricati Terreni).

La Fa.Te, è la proprietaria di un appezzamento di terreno agricolo di 74.000 mq. In piena campagna, dove sarà poi costruito il Paspecchi di via Beethowen. Il preliminare di acquisto del solo terreno Fa.Te. è firmato dalla Rimini immobiliare, mentre il rogito è firmato dalla Estensi spa che è sempre del Graci. L’acquisto è finalizzato alla costruzione del Palaspecchi, con volumetrie “mostro” (62.000 mc. invece di 42.000), scrive il Carlino Ferrara. Il mafioso Graci chiede al sindaco Soffritti di riceverlo e ottiene le nove concessioni edilizie in tre mesi. Al sindaco Soffritti viene chiesto quando ha incontrato il Graci mafioso. Risponde che non si ricorda e che non sapeva che era mafioso. Lo sapeva dal 1982, quando Graci è stato definito mafioso nell’ intervista che il generale dei Carabinieri, Carlo Alberto Dalla Chiesa ha rilasciato al giornalista Giorgio Bocca e pubblicata sul settimanale L’Espresso il 12.5.1982 e sul quotidiano La Repubblica il 10.8.1992 (allegati 178 A – 178 B). 

Nel 1992 denuncio le volumetrie gonfiate del Palaspecchi (allegato 171). Soffritti se la cava con la falsa perizia del Ctu geometra Resca di Portomaggiore (compaesano del giudice Mistri che gli aveva dato l’incarico). Il Ctu Resca falsifica la perizia sommando, gli indici delle edificazioni territoriali tra loro diversi. In questo modo fa apparire le volumetrie “mostro”  come “inferiori ai limiti di legge” (allegato 172 – 172 A) . Il ctu Resca è compaesano del sostituto Mistri fino al 1988 (allegato 176 D).

Il missino avv. consigliere Balboni, mette in scena la sua farsa: in piazza grida: “chi ha portato la mafia a Ferrara ?” … “arrestiamoni !”. Poi, dentro al Palazzo va a braccetto con il sindaco Soffritti. Alla Peinet, scrive il Carlino. Sono gli anni di Mani pulite scoppiato a Milano il 17-2-1992 con l’arresto di Mario Chiesa, socialista mariuolo dice Craxi.

Dal sindaco Costa al sindaco Vecchi: ”i partiti gestiscono interessi, i più disparati, i più contradditori, talvolta anche loschi” (allegato 828 C).

Claudio Vecchi (ex partigiano e ex sindacalista Cgil) viene nominato l’8 giugno 1980.

15.9.1980. Il Comandante ff, propone alla Giunta Vecchi, di cambiarmi la qualifica di vigile con quella di applicato. La motivazione è per necessità di organico che sarebbe sovradimensionato (allegato 291). I vigili in quel periodo erano perennemente sotto organico.  Per far fronte agli onerosi servizi, fanno straordinari.  Per questi motivi, conservo la qualifica di vigile.

26.11.1980. Il Comandante ff chiede all’assessore al personale di togliermi dall’organico della Polizia municipale con queste motivazioni : Bulzoni  “rappresenta una presenza spuria nei vigili” (allegato  291 A). Il Comandante ripete i reati di diffamazione e calunnia con l’aggravante che è un ufficiale di Polizia giudiziaria. Lo dimostra l’intervento del direttore del Mof che risponde all’assessore: il vigile Bulzoni è stato trasferito al mercato ai sensi dell’art. 7 del regolamento di mercato che prevede i vigili al mercato (allegato 293) .

Berlinguer contro massoneria e mafia.

28.7.1981. L’onorevole Enrico Berlinguer denuncia “la questione morale” , sul quotidiano La Repubblica: ”i partiti gestiscono interessi, i più disparati, i più contradditori, talvolta anche loschi” (allegato 828 C). Il vertice del Pci era stato informato che il  mafioso Graci era stato ricevuto dal sindaco Soffritti.

Il nuovo sindaco Vecchi “gestisce interessi, i più disparati, i più contradditori, talvolta anche loschi”

21.9.1982. Il sindaco Vecchi si trova il Comandante ff  che sequestra i veicoli dei cittadini senza motivi e non interviene.

Il 21.9.1982  l’avv. Baghetti chiede al sindaco perché il Comandante dei vigili, il giorno 19.9.82  ha sequestrato la sua auto Fiat 127, targata Fe 191999 parcheggiata in area consentita in Corso Porta Po (allegato 1021).

23.9.1982. Il Comandante risponde che l’auto è stata rimossa in quanto “Ella risulta insolvente verso l’Amministrazione comunale” (allegato 1022). L’avvocato Baghetti dimostra al sindaco che “l’insolvenza verso l’Amministrazione comunale” non contempla il sequestro del veicolo. Il Comandante ff si è reso responsabile del reato di abuso d’ufficio (art. 323 cp) con l’aggravante del grado (ufficiale di polizia giudiziaria).

12.11.1982. L’avv. Baghetti denuncia al Pretore il Comandante  Fagnani per la sottrazione della autovettura  (allegato 1023) . La denuncia è registrata al n. 4519/82.

16.2.1983. Il Comandante ff  da incarico al maresciallo Balboni di chiedere scusa al Pretore per i sequestri dei veicoli, con questa motivazione:  “l’errore è da attribuirsi alla errata interpretazione della legge 24.11.1981 n. 689” (allegato 1024).

22.2.1983. Il Pretore accetta le scuse e archivia il procedimento n. 4519/82, il 22.2.1983, motivando: ”non si ravvisano ipotesi di reato”. Motivazione poi accolta dal Procuratore capo (allegato 1025).

19.5.1983.  Soffritti è nominato sindaco dal vertice ferrarese del Pci. Il  mafioso Graci ottiene le concessioni per il Palspecchi.

1984. Soffritti conferisce d’ufficio, il titolo di  Comandante al Comandante ff Fagnani. Il concorso era stato bandito nel 1975 ma mai  portato a termine.

Il neo Comandante – forte delle protezioni di Soffritti – riprende i sequestri delle auto. E’ il 1986 . Il Consigliere, avv. Menarini denuncia alla Procura quattro casi di auto  sequestrate  con le stesse motivazioni  applicate  nel 1982 all’avv. Baghetti (allegato 1026).

 Il Capo divisione Polizia Urbana Bolognesi Valerio – al fine di tutelare la Pubblica Amministrazione –  invita il Comandante ad astenersi dai sequestri. Il Comandante si vendica. Il 7.6.1986  firma il verbale di sequestro dell’auto del fratello del Capo Divisione Polizia Urbana, l’avv. Dario Bolognesi (allegato 1026) .

L’avv. Menarini denuncia il Comandante alla Autorità giudiziaria per le summenzionate violazioni (allegato 1026). La denuncia è archiviata (allegato 1025) .

Capitolo 4

ECOMAFIA

Maggio 1983. Il sindaco Soffritti, si mette in affari con i rifiuti industriali di mezza Italia .

Compera rifiuti industriali tossici che poi seppellisce in via Eridano  a Cà Leona, Casaglia.

Soffritti si sente talmente protetto che mettere nei bilanci della Municipalizzata Amiu le fatture con le quali comperava i rifiuti  chimici di mezza Italia. Il consiglio comunale approva tutti i bilanci. Chi non sta all’affare viene allontanato.

Questo traffico  è stato scoperto dai Carabinieri nel giugno 1994 (doc. 148, allegato 4) sulla base della denuncia del vigile Bulzoni.

Le indagini evidenziano che il sindaco aveva ordinato (ordinanze  dal 31.12.1987 al 3.7.1992) di seppellire i rifiuti in violazione all’art. 12 del Dpr 915/82. Saranno condannati solo gli esecutori: Ing. Sarti e Assessore Maranini. Sentenza Pretore n. 679 del 1995. Soffritti aveva protezioni anche in magistratura.

Capitolo 5

25.10.1983.

Il Comandante (ancora ff) scrive all’Assessore alla Polizia Urbana: “Bulzoni deve essere tolto dall’organico dei vigili”. Motiva che:  “svolgo le mansioni di impiegato presso gli uffici della direzione mercato” (allegato 295 C).

La pratica sarà archiviata il 25.11.1983, a seguito  dell’intervento del Direttore del  mercato,  che il 15.11.1983  scrive al Capo del Personale: “il vigile Bulzoni svolgeva le sue funzioni al Mof ai sensi dell’art. 7 del Regolamento di mercato che recita:” il Comando vigili garantirà al mercato un idoneo numero di vigili” (allegato 295 D). Il Comandante di nuovo recidivo per diffamazione e calunnia.

11.1.1984: il Palaspecchi della Mafia; il “Patto per lo sviluppo”… ”i partiti gestiscono interessi, i più disparati, i più contradditori, talvolta anche loschi” (allegato 828 C).

Si chiama “Patto per lo sviluppo” (allegato 295 E) e serve al sindaco Soffritti per mettere d’accordo le associazioni imprenditoriali e i maggiori partiti . Vedi Gazzetta di Ferrara 25.6.1989 (allegato 1463). Il “Patto” però è un accordo per spartirsi gli appalti truccati al fine di escludere le imprese alloctone come ha detto l’ex assessore Psi Guidi nel 1991.   Vedi anche perizia ctu Guiotto 1994 per appalto truccato Sufer 1990.

Questo “Patto Pci, Psi e Dc” non è un’idea originale di Soffritti. La  primogenitura  è della Dc a livello nazionale che propone un “Patto” al Pci nel lontano 1964, senza finalità di lucro ma solo  per occultare il tentativo di colpo di stato dei servizi segreti denominati  SIFAR. La Dc  propose al Pci che sarebbe stata zitta sui “parlamentari-spia nel Pci” . In cambio il Pci doveva stare zitto sullo scandalo Sifar: tentativo di colpo di stato del Generale De Lorenzo (vedi La storia siamo noi, Rai 3, ore 22,35 del 7.6.2013: D’amato Umberto Federico, capo ufficio affari riservati del Ministero degli interni (servizi segreti civili).

Della Commissione sullo scandalo Sifar faceva parte il senatore Pci Umberto Terracini. Questi fu contattato dal commissario, deputato  DC Buffone (nomen omen). Il “Patto” Pci-Dc nazionale si fece e lo scandalo SIFAR fu affossato insieme alla sua commissione d’inchiesta e anche le spie che il Pci aveva fatto diventare onorevoli la fecero franca (allegato 1095 A).

L’onorevole Dc Nino Cristofori diventa inpresentabile (come onorevole) dopo quanto scrive in Carlino Ferrara 31 agosto 1993 : “la Dc è stata per decenni il perno intransigente della opposizione al Pci” (allegato 1970).

Per approfondimenti vedi La storia siamo noi, Rai 3, ore 22,35 del 7.6.2013: “Il gastronomo del Viminale” (D’amato Umberto Federico, capo ufficio affari riservati (servizi segreti civili). Vedi anche il libro “La Repubblica del Presidente” del giornalista Luigi Michele Perri. 

 Il senatore Lucio Libertini, di Rifondazione comunista, descrive il “patto per la spartizione degli appalti ” a livello nazionale, tra Dc e Pci con il quale  “per molto tempo il peso della Lega delle cooperative nel giro degli appalti derivava da un “accordo segreto” (Pci-Dc) con il quale si riconosceva alla Lega Coop, il diritto a una quota tra il 13 e 18 % “. La caduta dei voti – prima del Pci e poi del Pds – ne affievolì le capacità di pressione politica sulla Dc, che ha spinto le coop (Lega delle cooperative) a fare da sola, ignorando il partito comunista ”. “Questo avveniva in coincidenza del venir meno dei flussi di dollari provenienti da Mosca a metà degli anni ottanta” (allegato 1096). Per approfondimenti vedi “L’oro di Mosca” di Francesco Bigazzi, edizioni Mondadori.

12.1.1984. Il sindaco Soffritti ordina di cancellare il mio nome dagli atti ufficiali (come faceva Stalin). L’ordine è eseguito dal  Comandante dalle spiccate attitudini a delinquere. Vedi relazione sulle attività svolte dai vigili nel  1983, dove il Comandante elenca  3.485 controlli della polizia commerciale al dettaglio e all’ingrosso, escludendo le attività di polizia annonaria svolte al MOF dal vigile Bulzoni (allegato 295 F).

La metodologia comunista di escludere “i personaggi scomodi” dagli atti ufficiali la si riscontra anche a livello nazionale. Vedi quotidiano L’Unità che ha cancellato il logo “PD”  che compariva nella foto a fianco di Penati,  finito in disgrazia per le “tangenti al Pd certe ma prescritte” (allegato 1035). Lo stesso quotidiano ha pure “cancellato” il segretario nazionale PD, Bersani in una foto ove compariva a fianco del suo segretario Penati, finito in disgrazia per le tangenti al Pd. Vedi  Il Giornale 4.9.2011 (allegato 1035).

7.5.1984. Il Comandante costituisce una associazione a delinquere con il maresciallo Fustini e il vigile Bulzacchi.

Il Comandante ordina al maresciallo della polizia commerciale Fustini – accompagnato dal  vigile Bulzacchi – di fare una multa falsa dove opera il vigile Bulzoni. Lo scopo è mettere in cattiva luce il vigile.

Maresciallo e vigile,  si presentano nel bar interno del mercato, e  multano il barista (allegato 296) per mancato rispetto della chiusura settimanale (art. 1 Legge 1.6.1971 n. 425).

Il  Comune, nel contratto di concessione del  bar MOF aveva disposto l’obbligo che lo stesso bar seguisse gli orari del mercato  (aperto tutti i giorni lavorativi). Il barista fa ricorso all’UPICA (Ufficio Provinciale Industria Commercio Artigianato) presso la Camera di commercio, che annulla la multa (allegato 297).

Il maresciallo Fustini presenta il conto al Comune. Vuole essere risarcito per la brutta figura fatta.

Al Maresciallo Fustini assumono le due figlie nei vigili (poi trasferite in altri uffici comunali).

Anche il Comandante presenta il conto al Comune per la brutta figura fatta. Nello stesso anno diventa “Comandante”.

3.11.1984. Il Carlino Ferrara pubblica:  “Promossi sul campo” .  Soffritti  ha nominato Fagnani, Comandante dei vigili, in violazione della normativa e dell’accordo sindacale che lo obbligava  a fare il concorso (allegato 362) .

9.1.1985. Chiedo al Sindaco di  annullare gli atti, calunniosi e diffamatori firmati dal Comandante ff:

– commento dati contravvenzionali del 22.7.1974 (allegato 301);

– commento ferie del 23.1.1976 (allegato 302) ;

– annullamento censura del 17.3.1973 (allegato 303) ,

– stralcio pianta organica del 25.10.1983 (allegato 304) ;

– stralcio pianta organica del 26.11.1980 (allegato 305) ;

– oblazione al verbale di polizia urbana 1024 del 9.11.1976, pagato con importo inferiore dalla cittadina Maestri da me contravvenuta (allegato 306).

Per la multa pagata con importo inferiore, il Comune non risponde. Le altre istanze sono rigettate.

Entra in scena il Prefetto:

7.3.1986. entra in vigore la legge n. 65/1986 che riconosce la qualifica di P.S. a tutti i vigili.

Il Sindaco (amico del malavitoso Graci), chiede al Prefetto la qualifica  per tutti i vigili meno che per il Bulzoni.

La qualifica mi sarà riconosciuta solo  il 16.2.1993 a seguito di ricorso al Prefetto.

19.4.1986. A Poggio Renatico nasce la vicenda Niagara (Lega delle cooperative): un morto e un incendio.Il Procuratore perseguita il vigile ambientalista.

 Primo attore è il Procuratore della Repubblica Tosi che scopre con una perizia che l’insediamento  Niagara viola D.M. 28.12.1987 n. 559 punto 3. Tosi perseguita il denunciante Bulzoni tenendolo sotto indagini per cinque anni per poi chiedere l’archiviazione.

Il 19.4.1986 il  quotidiano “L’Unità” pubblica:

Niagara (impresa di smaltimento rifiuti tossici della Lega con sede a Carpi): “annacquava e scaricava in fogna”. “Nel maggio 1985 la USL di Carpi scopre sotto un manto di cemento un pozzo non denunciato” (allegato 362 A).

Dopo questa denuncia della Usl di Carpi, la Niagara  decide di trasferirsi a Poggio Renatico di Ferrara,  in area Sipro (valle della Sanguettola) finita sotto sei metri d’acqua nelle alluvioni del 1951 e per questo vietata all’insediamento di impianti smaltimento rifiuti  ai sensi  D.M. 28.12.1987 n. 559 punto 3 . Lo ha certificato il Ctu del tribunale nominato dal procuratore Tosi. La Niagara si insedia ugualmente. Il procuratore Tosi archivia la perizia del Ctu e apre indagini a carico  dei 22 Amici della Terra presieduta dal Bulzoni, che avevano denunciato il malaffare.

Un Procuratore tutto rosso  il Tosi. Incrimina per occupazione di terreni altrui gli Amici della Terra, poi avoca a se le indagini e invia 22 informazioni di garanzia con l’evidente fine intimidatorio. Cinque anni dopo chiede l’archiviazione.

Poco avveduto questo Procuratore.

dopo l’insediamento si avvera quello che aveva previsto il Ctu del Tribunale: un incidente mortale.

Mentre la notte di giovedì 25 marzo 2021 un violento incendio distrugge la vecchia Niagara.

Dai rifiuti per far soldi  agli appalti truccati.

L’assessore ai Lavori pubblici  dice che l’appalto Mura è finto e ingestibile. Il sindaco Soffritti gli revoca la delega e lo allontana dalla politica.

9.7.1986. La Giunta comunale conferisce l’incarico per il progetto di restauro delle antiche Mura cittadine e sistema museale al Prof. Romeo Ballardini che assume il coordinamento generale, la direzione del progetto e la conduzione del gruppo operativo che è composto dai liberi professionisti arch. Romano Carrieri e arch. Michele Pastore (allegato 360). Il progetto definitivo è presentato nel gennaio 1987 (allegato 360 A). E’ diviso in 10 aree di intervento .

Il clamore in città è così prolungato che il 15.11.1992  l’assessore comunale ai lavori pubblici, Alfredo Bertelli scrive sul Carlino Ferrara che l’appalto per il restauro delle antiche Mura è “finto e ingestibile” (allegato 1730).

L’Assessore Bertasi si ribella al Pci dei grandi affari con altri 13 del vertice Pci. Soffritti li allontana tutti.

L’assessore  Bertasi  il 20 settembre 1993 – insieme ad altri 13 – presenta al Comitato federale del Pci-Pds un ordine del giorno sugli appalti truccati. Tutto il vertice comunista boccia la proposta e accusa i 13 di essere dei calunniatori e il sindaco Soffritti (presente alla riunione) poco dopo revoca la delega all’assessore Bertasi.

Il Pci, liquidati  i 13 oppositori, li ha poi riabilitati nella festa dell’Unità del 2005 dove il segretario dell’ex Pci, Montanari loda i 13 eroi che nel 1993 sollevarono la questione morale. Vedi punto Appalti truccati per il restauro antiche Mura.

Le epurazioni del Pci di Soffritti producono lettere anonime (appalto Sufer-Geotermia)

29.4.1992. Il sindaco Soffritti e i capigruppo consiliari ricevono una lettera anonima che invitava il segretario generale a vigilare su assessori e dirigenti che seguivano gli appalti Sufer per la geotermia e restauro antiche Mura perché questi appalti avevano gravi irregolarità (allegato 1296) . Il consigliere comunale Menarini presenta un esposto in Procura. Il Ctu Guiotto nel 1994 spiegherà al procuratore Tosi e al sostituto Mistri come è stato truccato l’appalto Sufer (allegato 620 B) . L’inchiesta viene archiviata dal Procuratore del Pci Tosi nonostante  l’evidenza delle prove fornite dal CTU.

Anche Soffritti vuole più soldi dalle multe

27.4.1987. Il Carlino Ferrara pubblica: “Vigili” (allegato 363). Un cittadino chiedeva se la solerzia eccessiva dei vigili era ordinata dal Comando. Ho risposto che era responsabile il sindaco dei soldi Soffritti  (allegato 295) .

18.6.1987. Il Sindaco Soffritti mi  contesta di avere reso pubblico sul Carlino del 27.4.1987 notizie relative ad attività interne al Comando vigili .

Ho risposto che è stato proprio il Comando , in date antecedenti alla mia contestata missiva, a divulgare dati interni e ad avere sollecitato sulla stampa  “un confronto” sulla vita del Comando. Per il ricorso mi sono avvalso dello studio legale Gianluigi Carpeggiani, professore di diritto penale all’Università. L’avvocato ottiene l’archiviazione del procedimento disciplinare (allegato 361) .

Il sindaco dei grandi affari fa soldi con l’acquedotto che non toglie la simazina dall’acqua potabile

1.6.1988. Il Sindacato FIADEL-CISAL denuncia la simazina nell’acqua potabile con valori fino a quattro volte superiori, trovati dal Servizio Multizonale di Prevenzione della USL (allegato 1004). La USL (Presidente Giuseppe Zuccatelli) non ha fornito le analisi. l’esposto n° 3672/89 è stato archiviato (allegato 1004 A).

Il Comandante fa multa al Teatro Nuovo in via Vignatagliata per rumori molesti

6.6.1988. Il Carlino Ferrara pubblica: “quali rumori sono molesti” dove denuncio che il Comandante Fagnani  ha denunciato il direttore del Teatro comunale per i rumori che ha fatto  in via Vignatagliata, durante le operazioni di carico delle scenografie del Teatro Nuovo che ha l’ingresso nella via Vignatagliata, poco distante dalla residenza del Comandante che è al civico n° 6.

Il Comandante è un assiduo frequentatore dei  festivals del P.C.I. (allegato 364) che sono molto più rumorosi con le loro orchestre. Poi, per farla compita,  ha messo quattro paracarri all’inizio della via Vignatagliata, all’incrocio Contrari – Romei per interrompere la circolazione che lo disturbava. 22.3.1989. Il Carlino Ferrara pubblica : “Vignatagliata inaccessibile”, dove denuncio che il Comandante ha messo quattro paracarri per sbarrare l’inizio della via Vignatagliata dove abita al n° 6. Il Comandante ha eseguito i lavori di installazione dei paracarri senza autorizzazione e avvalendosi di operai della manutenzione strade del Comune. Lo scopo era di impedire il transito veicolare a motore per tutelarsi dai rumori (allegato 366).

Soffritti fa soldi con l’accqua malsana del nostro acquedotto. Lo dice il Prof. Ugolotti.

29.8.1988. Il prof. Giorgio Ugolotti – Primario di medicina nucleare della USL 4 di Parma – denuncia alla Regione e assessori provinciali alla sanità che il raddoppio dei casi di tumore nella Provincia di Ferrara e Rovigo è da mettere in relazione con l’uso dell’acqua del Po per l’alimentazione umana (allegato 1004 B).

Per il carcinoma alla tiroide Ferrara ha un’incidenza tra le più alte del mondo.

Vedi  http://www.registri-tumori.it/cms/node/2224.

E quello al  polmonare e fra i primi in italia.

Vedi   http://it.wikipedia.org/wiki/Carcinoma_del_polmone .

Nel 1984 william H . Hallenbbeck (edizione Springer) rende pubblico il lungo elenco delle patologie che provocano i due pesticidi  atrazina e simazina (allegato 1004 D).

Ivano Graldi, ingegnere capo del Consorzio intercomunale acquedotto (1990) , dichiara che “il nostro sistema di approvvigionamento si basa in particolare sulle acque di golena che sono assimilabili – quanto a concentrazione di inquinanti, a quelle del Po” (allegato 1004 L).

Nel 1988, a seguito di una indagine del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Ferrara è stata classificata la seconda città più inquinata d’Italia dopo Ragusa”;

Nel 1988 l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha reso pubblico in un suo studio che l’atrazina e la simazina sono tra le sostanze più pericolose in assoluto perché provocano lo sviluppo di tumori e danni genetici (allegato 1004 L).

Nel 1989 il PMP della USL 31 analizza decine di  inquinanti nelle acque gregge del Po (allegato 1004 E), e dell’acqua potabile dove indica l’atrazina e simazina entro i valori di legge (allegati 1004 G –1004 H).

Nel 1991 la USL 31 pubblica i “controlli di potabilità” . A pag. 12 si legge che su 703 analisi sui coliformi totali, sei (1 %) sono fuori norma, mentre per  i coliformi fecali solo un campione su 703 è fuori norma (allegato 1004 F).

Il 1° giugno 1988 il Sindacato FIADEL-CISAL  denuncia al comando Carabinieri di Corso Giovecca, la simazina nell’acqua potabile con valori fino a quattro volte superiori, trovati dal Servizio Multizonale di Prevenzione della USL 31 di Ferrara (allegato 1004). La USL (Presidente Giuseppe Zuccatelli) non fornisce le analisi. La magistratura riceve l’esposto l’1.6.1988 del sindacato FIADEL-CISAL a cui da il n° 3672/89, che archivia mancando le analisi che il presidente Usl Zuccatelli si è rifiutato di fornire (allegato 1004 A).

Dopo la denuncia del prof. Ugolotti (1988), i consiglieri comunali Menarini e Balboni, presentano interpellanza al sindaco Soffritti con questo titolo: “L’acqua del Po nell’alimentazione umana e tumori” (allegato 1004 C) dove interpellano il sindaco per avere risposta su questi quesiti :

 nel 1977 l’Istituto di ricerche sull’acqua (I.R.S.A.) del C.N.R. scriveva a pag. 755 della propria pubblicazione : “l’inquinamento del Po raggiunge e mantiene livelli elevati di mercurio, piombo, rame, zinco, fenoli, detergenti, oli minerali, a concentrazioni capaci di influire sulla utilizzazione delle acque in campo umano” ;

 nel 1985 l’Idroser (Idrorisorse per lo sviluppo dell’Emilia Romagna) a pag. 33 del 1° volume di una sua indagine scriveva “Facendo seguito al giudizio espresso dall’Istituto di ricerche sull’acqua (IRSA) che escludeva la possibilità di impiego sistematico dell’acqua del Po per scopi potabili…” ;

 il 4.1.1989 il dott. Alessandro Martignani – dirigente del Servizio prevenzione dell’Emilia Romagna pubblica: “nella provincia di Ferrara, l’intenzione della Regione è di trovare pozzi alternativi al Po, ma rimane la potenziale pericolosità delle falde. Per poter dichiarare potabile l’acqua del Po, bisognerebbe che i controlli fossero estesi alle decine di migliaia di contaminanti presenti nell’acqua del Po”. “I composti chimici attualmente in produzione sono circa settantamila. Di questi solo settemila sono stati sottoposti a test adeguati per stabilirne la pericolosità. Mille sono stati classificati cancerogeni in base ai test eseguiti”. Ora l’atrazina è sulla bocca di tutti, ma in questo modo vengono ignorati tutti gli altri pesticidi presenti nell’acqua del Po”. La legislazione vigente (D.P.R. 236 del 24.5.1988) dichiara potabile l’acqua dopo il controllo di 62 parametri”;

 alle pagg. 44, 47 e 61 della sua pubblicazione “L’Acqua” del gennaio 1990, il Consorzio acquedotto scrive : “un impressionante incremento dell’inquinamento chimico e biologico, che, ha portato al reiterato inquinamento del Po e di tutte le falde freatiche ferraresi. E’ noto come nel tratto finale del Po passano annualmente tonnellate di sostanze quali idrocarburi, pesticidi, erbicidi e metalli pesanti”;

 Massimo Baldi responsabile chimico del Consorzio acquedotto, interpellato, ha ammesso, che è impossibile effettuare controlli su tutti i potenziali contaminanti;

 il P.M.P. della USL 31 di Ferrara dichiara potabile l’acqua dopo il controllo di 96 parametri;

 nel 1989, quattro ricercatori dell’ospedale Sant’Anna di Ferrara rendono pubblico – sul n° 2 (aprile-giugno 1989) della rivista “L’Arcispedale S. Anna” – che dal 1982 al 1987, i tumori al grosso intestino sono quasi raddoppiati.

Contestualmente a questa interpellanza l’Msi pubblicizza un volantino sulla denuncia del prof. Ugolotti USL di Parma sul raddoppio dei tumori (allegato 1004 P).

A distanza di 25 anni della succitate denuncie delle autorità sulla cancerogenicità dei pesticidi nelle acque destinate alla potabilizzazione, l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) lancia l’allarme  sui fiumi, canali e le falde del ferrarese :”Nelle acque pesticidi oltre i limiti” . Vedi Nuova Ferrara di lunedì 22 aprile 2013 (allegato 1944).

Nel 1990 il Comune – anziché trovare alternative alle inquinatissime acque del Po da destinare alla potabilizzazione – fa un appalto per potenziare la capacità dell’acquedotto di Ponte, dotandolo di un bacino di stoccaggio della acque gregge del Po, della capacità di 3 giorni di fabbisogno. Il bacino è destinato ad evitare i prelievi dal Po in caso di acque particolarmente inquinate (allegato 621).

Il problema tumori – connessi  con l’alimentazione che comprende l’acqua del Po, come ha sostenuto il prof Ugolotti nel 1988 – è ritornato di attualità , con la pubblicazione dell’Atlante della mortalità a cura della Regione E-R, dell’ottobre 20011, dove Ferrara è sempre al primo posto per mortalità per molte tipologie di tumori connessi con l’alimentazione (allegato 1088). 

l’Autorità di Ambito Territoriale Ottimale (ATO) di Ferrara ha pubblicizzato l’acqua potabile di Ferrara come  “terapeutica” che motiva con  i seguenti esempi :

 i “solfati, associati al magnesio sono lassativi” (allegato 1004 N) ;

 il calcio che produce “i noti effetti di incrostazione degli elettrodomestici” sono “adatte sia durante la gravidanza sia in età avanzata per combattere l’osteoporosi” (allegato 1004 M);

 il sodio è un elemento importante per il metabolismo ed è importante per soggetti affetti da ipertensione o danni congeniti al cuore (allegato 1004 P).

Il sindaco Soffritti ha privilegiato gli appalti più dispendiosi per gli approvvigionamenti dell’acqua potabile, escludendo i sistemi meno costosi che erano quelli di allacciare l’acquedotto di Ferrara ai bacini idrici idropotabili sotterranei individuati  dalla Regione, dalla Provincia e dall’Università (doc. 120, allegato 4).

 I confini di questo” lago  idropotabile sotterraneo”,  corrispondono  – sulla  “Carta della propensione al dissesto idrogeologico della Regione Emilia Romagna” – al tratto continuo che delimita gli abitati di  Pontelagoscuro, Casaglia, Ravalle, Porporana, Salvatonica, ospitale di   Bondeno, Canale Burana, Porotto e Cassana (doc. 122 allegato 4).

Il Comandante protetto dalla Procura

22.3.1989. Il Giudice Istruttore archivia con sentenza n° 725/88 R.G.G.I. la denuncia del 11.5.1985 contro sindaco e Comandante per il falso nell’ordine di servizio 353 del 18.12.1972 – con il quale mi ordinavano di andare in ritardo di mezzora al passaggio pedonale dell’incrocio via Bologna via Mambro (allegato 418). Scrive il Giudice istruttore: “la configurabilità tutt’al più dell’art. 323 c.p. (a carico del Fagnani) pare esclusa dal fatto che i provvedimenti (censura) nei confronti dell’esponente (Bulzoni) furono presi a seguito e sulla base di rivelazioni formulate da più persone (vedi  organi di stampa: allegato 2)”.

Il giudice cita documenti estranei ai fatti e capi di imputazione.

L’allegato 2 alla denuncia 11.5.1985 citato dal giudice, (allegato 418) , è una lettera al Carlino Ferrara del 30.12.1984, titolata “Bus e automobili”, firmata dal cittadino g. a . che  protestava per i  veicoli in sosta vietata in via Santo Stefano che impedivano la circolazione del bus n. 5 e che nulla c’entrava con i motivi per cui era stata inflitta la Censura per il ritardo al passaggio pedonale di via Bologna. Il giudice non ha letto gli atti.

Soffritti teme il  Palio dell’epoca di suo padre Antenore

30.04.1989. La Nuova Ferrara pubblica la mia lettera titolata “il Palio”, dove segnalo che il Sindaco ha mandato al macero 20.000 copie della pubblicazione “Il Palio” (pagata con danaro pubblico), perché vi era stato inserito la rievocazione storica del Palio nel ventennio fascista (allegato 367 e 367 B).

Di seguito la cronologia degli eventi:

14.4.1989, si tiene la conferenza stampa di presentazione del programma dei festeggiamenti del Palio di Ferrara, dove viene presentato il giornalino “Il Palio” che contiene un articolo della Prof. Angela Ghinato Bruni che fa la cronologia del Palio degli anni 30 dopo secoli di oblio (allegato 367 B);

 Il sindaco Soffritti si infuria e ordina la distruzione delle 20 mila copie del “Palio”;

21.4.1989. L’Msi presenta una interpellanza in merito. Il sindaco si difende in Consiglio dichiarando che il giornale è stato distrutto su iniziativa dell’Ente palio. Il pubblico presente nella gradinata del Consiglio , tira fuori  due striscioni con la scritta “Soffritti vattene” e “La storia non si cambia con un falò”. (allegato 367 A).

Il Comandante protetto dalla Procura

Maggio 1989. Il Corriere Padano (mensile dell’Msi di Ferrara) pubblica le denuncie dei consiglieri comunali Balboni e Menarini dove elencano le archiviazioni nonostante l’evidenza delle prove, riproposte dal Corriere padano, (procedimento penale 4519/82)

La campagna elettorale di Soffritti e i soldi con il pattume

 7.5.1989.Il Carlino Ferrara pubblica : “caccia al pattume”, dove denuncio che il sindaco fa fare pulizie extra nei giorni in cui vengono notificate le cartelle delle tasse del pattume che contengono  importi raddoppiati rispetto all’anno precedente (allegato 369). Maggiori introiti che il sindaco Soffritti impiega a sua discrezione per le spese di rappresentanza per mega viaggi, mascherati dai gemmellagi e “amicizie” con città straniere. Viaggi che arrivano fino oltre oceano a  New York con gli amici politici della opposizione per visitare una mostra che il mese dopo era gratis al palazzo dei diamanti. Soffritti spende oltre un miliardo di lire all’anno per spese di rappresentanza, che – come visto – servono soprattutto per ingraziarsi l’opposizione .

1989. Il sindaco Soffritti ordina all’AMIU di  seppellire nella discarica comunale di Cà Leona, Casaglia i rifiuti che comperava da altri comuni (violazione art. 12 Dpr 915/82). Rifiuti vietati  in quanto il sindaco aveva dichiarato l’emergenza sanitaria e per questo poteva seppellire in via Eridano a Cà Leona, Casaglia solo i rifiuti del suo comune ai sensi dell’art. 12 Dpr 915/82, come accertato dal verbale indagini Carabinieri 9.6.1994 (doc. 148 allegato 4). Vedi anche diffida 8.5.1992  e successive denuncie che hanno portato alla sentenza del Pretore n° 679/95 del 26.9.1995 che condanna due direttori Amiu e l’assessore all’ambiente Maranini (doc. 183, allegato 4).

 Prima delle cartelle delle tasse si tira a lucido la città

11.5.1989. La Nuova Ferrara pubblica: “Vogliamo i giardini puliti” dove segnalo che i giardini pubblici sono trascurati per tirare a lucido  le vie della città mentre notificavano le tasse del pattume con importi raddoppiati (allegato 371).

Le super auto blu del Sindaco

19.5.1989. La Nuova Ferrara pubblica la proposta che le auto blu nelle ore notturne siano impiegate come taxi, al servizio dei cittadini per far diminuire le enormi spese di rappresentanza di Soffritti che ammontano a oltre un miliardo di lire all’anno .

Autobus e tram elettrici

7.6.1989. Il Carlino Ferrara pubblica: “Gli autobus del silenzio” dove propongo al sindaco di limitare i rumori e l’inquinamento in città reintroducendo i tram elettrici (allegato 375).

Un concorso con la barba

15.6.1989. Il Carlino Ferrara pubblica: “un concorso con la barba” dove ricordo al sindaco che è stato bandito un concorso nel 1975 per il posto vacante di Comandante e che non è stato portato a compimento. Il sindaco aveva nominato il Comandante d’ufficio nel 1984 (allegato 377). Vedi anche la lettera al punto 3.11.1984 (allegato 298).

Stalin, manda i compagni nei Gulag con il “si” di Togliatti. Togliatti chiama le camice nere “fratelli”; lascia Gramsci in carcere e chiama i giornalisti vecchie meretrici.

18.6.1989. La Gazzetta di Ferrara pubblica : “Togliatti e Stalin” dove denuncio che  il 14 giugno 1989, Rai 2 ha trasmesso “Togliatti fra Stalin e Kruscev ” dove comparivano i documenti con il visto di approvazione firmato di pugno da Togliatti che dava il suo consenso a mandare a morire nei gulag siberiani, i compagni comunisti che – come Lui – si erano rifugiati in URSS per cercare protezione dalle persecuzioni  fasciste (allegato 378).

L’omicida Togliatti, quando rientra in Italia ricorre al turpiloquio contro i giornalisti critici del comunismo .  Non gradisce che  lo scrittore Giuseppe Prezzolini scriva : “l’Italia va avanti perché ci sono i fessi che lavorano”.  Prosegue Prezzolini :“Chi fa la figura di mandare avanti l’Italia sono i furbi che non fanno nulla, spendono e se la godono”. Togliatti risponde : “Meretrice vecchia, venduta su tutti i marciapiedi”. Vedi “Gli insulti”, Piemme editrice, 2005, di Alfredo Accatino (allegato 379).

Togliatti fu quell’Ercoli che siglava gli elenchi dei trotzkisti o presunti tali – molti dei quali italiani – i cui nomi il Kgb inseriva nelle liste di quelli che sarebbero stati sottoposti a processi farsa che si concludevano con la fucilazione o con la deportazione in Siberia (allegato 1100 F) .

Togliatti fu l’alpino (lo era stato d’avvero) che al compagno di partito, Vincenzo Bianco, che gli chiedeva di intervenire per salvare la vita dei prigionieri italiani in Russia dell’armata Armir, scrisse che la morte degli alpini sarebbe stata “il migliore e il più efficace degli antidoti” (allegato 1100 F) .

Su Togliatti  pesa anche l’accusa di non aver fatto nulla per tentare di far uscire il compagno Gramsci dalla galera (1926 – 1936) e anzi di aver ostacolato lo scambio, verso il quale il fascismo si mostrò disponibile (allegato 1100 F) .

Nel 1936 Togliatti chiama le camice nere “fratelli in camicia nera”. Una “fratellanza” che mal si attagliava agli efferati delitti che queste compivano in danno dei compagni comunisti. Togliatti “fratello” delle camice nere si svela anche amico di queste quando il 22.6.1946  – nelle vesti di ministro di grazia e giustizia – cancella con l’amnistia, gli efferati delitti che le camice nere avevano fatto nel ventennio fascista contro i comunisti. Escono dal carcere in 11.800. La prendono male i “fratelli” compagni partigiani. In molti strappano la tessera del Pci. Vedi Carlino 25.8.2013 (allegato 2018).

Nel 1936 inizia la guerra civile di Spagna e Togliatti è gran supervisore per conto di Mosca.  In questa veste organizza il Fronte popolare antifascista, che fa stragi di antifascisti non comunisti.

Nel 1938, Togliatti, prende un aereo militare dalla Spagna – dove dirigeva le brigate internazionali impegnate nella guerra civile – per andare a Mosca a firmare la risoluzione del Comitato esecutivo dell’internazionale comunista per l’eliminazione fisica del partito comunista polacco inquinato da spie e provocatori secondo Stalin (allegato 2015).

Nel 1946, Togliatti – nelle vesti di Ministro di grazia e giustizia –  dispone che i massacratori di Schio trovino rifugio a Praga (allegato 1100).

Togliatti fu il comunista – ci sono due sue lettere negli archivi di Mosca che lo dimostrano – che invocò l’intervento dei carri armati per reprimere la rivolta dei compagni comunisti di Budapest nel 1956 (allegato 1100 F) .

Togliatti nell’agosto  1964,  nonostante le sue precarie condizioni di salute (morirà a Yalta in Crimea il 21.8.1964),  andò a Mosca per incontrare Breznev  e Boris Ponomariof per tramare contro Krusciov. Effettivamente, dopo due mesi Krusciov venne rovesciato (allegato 1100 F).

All’indomani dei funerali di Togliatti – l’Unità pubblicò un libro omaggio allegato al quotidiano che descriveva il segretario del partito, non come un grande comunista ma come un grande italiano (allegato 1100 F).

L’onorevole Cossutta – pur conoscendo il  passato sanguinario di Togliatti lo definisce: “uno dei più grandi statisti del secolo” (allegato 1100 A). Affermazione che fa il paio con la pari definizione dell’onorevole Fini di Mussolini.

La  fiera non fa soldi. Soffritti l’abbandona

14.7.1989. La Nuova Ferrara pubblica: “Ferrara indietro tutta” dove denuncio lo stato di abbandono della Fiera di Ferrara che non ospita più alcuna manifestazione (allegato 381).

Il 12.1.1990 vengono chieste le dimissioni del presidente democristiano della Saff (Società attività fieristiche Ferrara); (allegato 406). 

Il 10.4.1991 ho segnalato a mezzo Carlino Ferrara, che “Ferrara in fiera” apriva solo alle ore 17.00,  mentre il sabato anticipava alle 16. Solo la domenica si poteva entrare alle ore 10.30 (allegato 550 A). 

Il 30.9.1991 il segretario provinciale del Cna (Confederazione Nazionale Artigianato), Romano Pasello rivelava i motivi del fallimento: “si fa un gran parlare della vicenda Saff (Società attività fieristiche Ferrara) e del quartiere fieristico. L’entrata dei privati nella gestione dell’Ente Fiera (Saff) è fallita per il veto dell’unione industriali, nonostante l’impegno profuso dagli enti locali e dalla Camera di commercio” (allegato 408). Nel luglio 2013 l’ultima prestigiosa perdita della fiera: Accadueo la fiera sul ciclo dell’acqua potabile che richiamava 300 espositori, è stata trasferita a Bologna dall’ente Bologna fiere che detiene il 51 % di Ferrara fiere.

Il 17.4.2014 il consigliere provinciale (FI) Di Martino Cristiano denuncia che “Proseguendo con le attuali strategie di gestione dell’Ente Fiera, Ferrara sarà destinata ad uno sviluppo di serie C”. Continua il consigliere: “Da alcuni anni Ferrara Fiere è una branca di Bologna Fiere che la usa come incubatore, ovvero per testare nuove fiere, che, se ben funzionanti vengono scippate e trasferite a Bologna. Conclude Di Martino :”Occorre che Ferrara si liberi dall’abbraccio mortale di Bologna – voluto dai maggiorenti Pd – e inizi a muoversi con le proprie gambe”. Vedi Carlino Ferrara 17.4.2014 pag. 9.

Il sindaco Tagliani prova a rimettere in sesto la Fiera e rimedia una denuncia.

Estense.com 28 Gen 2021. Ferrara Fiere, indagati anche Tagliani e Modonesi

Nell’inchiesta della procura su appalti e tangenti emergono anche i nomi di ex sindaco e assessore

Ci sono anche i nomi dell’ex sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e dell’ex assessore ai Lavori pubblici Aldo Modonesi nell’indagine su appalti e tangenti a Ferrara Fiere.

I loro nomi compaiono per la prima volta nella richiesta di proroga  di 6 mesi delle indagini firmata dal sostituto procuratore Ciro Alberto Savino. Fino ad ora erano coperti dal segreto istruttorio anche perché non erano stati compiuti atti che li coinvolgessero direttamente. “Abbiamo appreso dagli organi di stampa delle indagini a carico di Tagliani e Modonesi, a noi non è ancora stato notificato alcun atto – fa sapere l’avvocato Riccardo Caniato, che per ora ha assunto la difesa di entrambi e che già difende l’ex presidente della Fiera, Filippo Parisini -. Attendiamo fiduciosi gli sviluppi dell’indagine”.

La procura sta procedendo nei confronti di 14 persone, indagate a vario titolo per ipotesi di reato che vanno dalla corruzione al peculato, dalla concussione all’abuso d’ufficio, fino alla turbativa d’asta, al falso e alla truffa.

I reati si riferiscono a due tronconi d’indagine: uno riguarda i rapporti dell’ex pentito di mafia Pietro Scavuzzo con Ferrara Fiere (della quale era diventato fornitore e poi grande accusatore) e il secondo sull’appalto da circa 5 milioni di euro per la riqualificazione post sisma del quartiere fieristico che sarebbe stato pilotato verso la AeC di Modena e gonfiato negli importi.

Gli indagati in tutto sono 14: Pietro Scavuzzo; gli ex presidenti Nicola Zanardi e Filippo Parisini (che si è dimesso dopo il blitz della Guardia di Finanza), la ex direttrice della Fiera Giorgina Arlotti; l’attuale presidente di Acer Daniele Palombo, poi i dirigenti dell’azienda case Marco Cenacchi e Massimo Cazzola, l’ingegnere Davide Grandis (progettista dei lavori in Fiera), Aldino Cavallina (che era il referente delle imprese), Stefano Zaccarelli e Sandro Mantovani della ditta modenese AeC Costruzioni (verso la quale sarebbe stato pilotato l’appalto) Angelo Rollo della società WebLand.

C’è poi la posizione particolare di Diego Carrara, direttore di Acer, inizialmente indagato e la cui posizione sembra poi essere stata messa in un limbo e al momento di fatto fuori dall’inchiesta: “Per Carrara non risultano fattispecie di reato da sottoporre a proroga”, scrive il pm.

I rumorosi  festival del Pci, maltollerati dal vicinato.

31.7.1989. La Gazzetta di Ferrara pubblica : “Mega festivals dei Partiti”. Denuncia che i festivals del Pci violano art. 59 del Regolamento di polizia urbana sui rumori molesti. Rumori che avevano sollevato numerose proteste dei cittadini (allegato 384). Il Comandante aveva ordinato ai vigili di non intervenire in quanto i “festivals dell’Unità”, portano soldi al PCI .

L’etilenodotto  Soffritti-Cristofori porta soldi ai contadini  e fa quadruplicare i prezzi prima di iniziare i lavori.

Per la Finanza sono  “tubi d’oro”. Il Procuratore del sindaco non si accorge delle false fatture emesse per lavori inesistenti.

2.8.1989. Il Prefetto di Ferrara firma il decreto di servitù di passaggio nei terreni per la posa sotterranea dei tubi dell’etilenodotto Ravenna Ferrara dell’Enichem (allegato 1074). Questo fatto sarà oggetto di una mia  denuncia.

 La guardia di finanza rinomina questa opera  “Tubi d’oro” . Il 9 luglio 1990 il sindaco di Ravenna da il via libera, rilasciando l’autorizzazione ambientale alla esecuzione dei lavori (allegato 1076).

La Guardia di Finanza di Ravenna è delegata a compiere le indagini nel 1993 per accertare i prezzi  gonfiati e procede ai seguenti accertamenti.

Il 22.12.1993 fa il primo sopraluogo alla ditta Grimaldi Giancarlo con sede in via Provinciale 78/1, Voghiera, Fe (allegato 1065).

Il 1° febbraio 1994  si reca nella sede della ditta SIR. RA srl (allegato 1066).

Il 4 marzo 1994 fa visita alla sede della IM. GE. CO. Srl (allegato 1067).

 Il 14 aprile 1994 interroga Grimaldi Tiziano, titolare della Grimaldi Costruzioni srl (allegato 1068).

Il 10 maggio 1994 interroga Bottaro Antonio, Capo cantiere della “Impresa Unione spa” di Parma (allegato 1069). Il 25 maggio 1994 la Finanza trasmette alla Procura della Repubblica di Ferrara (protocollata il 7.5.1994)  “Comunicazione notizia di reato” a carico di Foschini Maria Santuzza e Grimaldi Tiziano, amministratore unico della “Grimaldi Costruzioni srl” per avere “emesso fatture per operazioni inesistenti” e “utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti” negli anni 1991 e 1992 (allegato 1070). 

Il 29 maggio 1995 – sempre la Finanza –  trasmette  al Procuratore della  Repubblica di Ferrara (il 1.6.1995, n° 728/94/21) i “risultati della attività di indagine”. Firma il rapporto il Comandante del Nucleo, Maggiore Giuseppe Quarta. Definisce l’etilenodotto “Tubi d’oro” (allegato 1071). Il rapporto  documenta che i prezzi dell’appalto sono stati fatti lievitare ad arte,  senza che sia stato eseguito alcun lavoro. Le ditte subappaltatrici “Grimaldi Costruzioni srl” e “Grimaldi Giancarlo” entrambi di Voghiera, Ferrara,  hanno fatto solo i “passa carte” perché completamente sprovviste di attrezzi per eseguire i lavori, per cui sono state “costrette” a subappaltare alla “Senio srl”  (pag. 68, allegato 1071). Scrive il Maggiore della finanza Quarta : “Quest’ultima società (“Senio srl”) per lavori eseguiti per la realizzazione dell’Etilenodotto ha emesso fatture per complessive £. 1.194.848.000=  ma dopo i vari passaggi di sub appalto la cifra è lievitata fino a raggiungere l’importo di £. 4.700.000.000= . Questa dilatazione del costo originario esposto dalla “Sennio srl” non è giustificato da alcun maggiore onere sostenuto dalle ditte sub-appaltatrici le quali, proprio in quanto completamente sprovviste di mezzi e personale per operare sui cantieri, non possono aver apportato modifiche o interventi significativi” (pag. 68, allegato 1071). Lo stesso ufficiale redige uno schema a blocchi, dove rappresenta la scala delle ditte sub appaltatrici a partire dalla IM.GE.CO s.r.l. (pag. 42, allegato 1065).

Le citate “lievitazioni prezzi”   producono il siluramento dell’amministratore delegato di Enichem-Anic, (l’andreottiano Domenico Palmieri ). L’Anic aveva denunciato un buco di centinaia di miliardi di lire per questi lavori perché l’onorevole Cristofori aveva imposto all’Anic di acquistare i terreni  sotto cui far passare i tubi dell’etilenodotto a tre metri di profondità (vedi mia foto, allegato 1074). Aquisto dei terreni che si è rivelato una truffa ai danni dell’Enichem – Anic in quanto i contadini espropriati e pagati subito dopo la fine degli scavi hanno ripreso a coltivare i terreni traendone un profitto. Se non ci fosse stata l’illecita interferenza dell’onorevole Cristofori, l’enichem – Anic avrebbe optato per la meno costosa servitù di passaggio. Da aggiungere che questi espropri sono stati fatti a prezzi maggiorati. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Presidente Commissione Bilancio alla Camera (Nino Cristofori), molto legato a Palmieri , partecipò alle trattative tra Anic e agricoltori per decidere il prezzo di esproprio dei terreni (allegato 1053). Il 30 maggio 1994 la Finanza trasmette alla Procura della Repubblica di Ferrara (il 1° giugno 1994) “notizia di reato a carico di Grimaldi Tiziano, amministratore unico della Grimaldi Costruzioni srl di Voghiera, Ferrara; Grimaldi Giancarlo, titolare della omonima ditta individuale di Voghiera,  Ferrara; Modenesi Antonio, amministratore unico della IM.GE.CO srl ;  Ranieri Mario, amministratore unico della SIR.RA srl”  responsabili di “emissione di fatture per operazioni inesistenti” e “utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti” (allegato 1072).

Il Comandante parla male dei vigili

12.8.1989. La Gazzetta di Ferrara pubblica : “Ammirevole il Questore non invece il Comandante dei Vigili”. Il Questore difende i suoi poliziotti mentre il Comandante scredita pubblicamente i vigili (allegato 385).

La vasca da bagno del Festival dell’Unità

19.8.1989. La Nuova Ferrara pubblica : “La lavastoviglie dei festivals PCI è questa vasca da bagno”  al festival dell’Unità di via Bologna (zona artigianale di fronte alla casa cantoniera) dove una vasca da bagno serviva da “vivaio per le anguille” da fare ai ferri e alla chiusura del festival come lavandino per le stoviglie della cucina (allegato 387).

 I fiumi e canali  fogna che attraversano la città. L’Unesco tace.

26.8.1989. La Gazzetta di Ferrara pubblica: “come ripulire il Volano”. La legge che  tutela i corsi d’acqua era uscita 13 anni prima (legge Merli n° 339 del 1976: tutela delle acque di superficie dall’inquinamento). Fogne a cielo aperto sono il fiume Volano e canali che attraversano la città e forese (canali Burana, Naviglio e Po morto di Primaro). Ci sono centinaia di scarichi che riversano ogni sorta di liquami civili e industriali (allegato 389) . Esempio: nel quadrante est nel parchetto schiaccianoci Soffritti ha nascosto un mega tombino (scolmatore) che scarica le fogne nel canale Casaletto che va nel Gramicia e questo nel Naviglio che finisce nel Volano a Baura. I colibatteri finiscono nelle vongole della sacca di Goro dove c’è la foce del Volano. La Usl sequestra le vongole.

L’acquedotto ACOSEA inquina il Po.

La USL- rispondendo al difensore civico – fornirà le prove che anche la municipalizzata ACOSEA scarica in Po e non rispetta i valori limite della tabella A , Legge 10.5.1976 n. 319, (allegato 567). Il fatto è reiterato e prevede l’arresto. Alla Acosea non succede nulla perché è diretta dall’ing. Graldi che ha nel suo staff la figlia del sostituto procuratore Mascolo, la quale è sposata con il sostituto procuratore Mistri. 

all’ospedale i colombi nidificano sulle finestre

1.9.1989. La Gazzetta di Ferrara pubblica: “Igiene in ospedale” dove denuncio che all’ultimo piano delle nuove cliniche dell’ospedale Sant’Anna, sui davanzali delle finestre si sono insediate colonie di colombi che producono guano che si accumula sui davanzali. Il mio intervento era stato sollecitato dal personale paramedico che lamentava di avere segnalato il problema ai superiori gerarchici, ma nessuno era intervenuto (allegato 391) .

Soffritti compera una barca al Comandante per le gite in Po con i vigili marinai.  

12.9.1989. Il Carlino Ferrara pubblica: “Una barca per due” dove denuncio che il sindaco ha comperato una  pilotina per i vigili del reparto ambiente dotata digli strumenti di prelievo dei campioni delle acque. Ma, il Presidio Multizonale di Prevenzione non può usarla (allegato 393).

Il Comandante denuncia i quotidiani che pubblicano le lettere di protesta dei cittadini. Il doppio gioco dell’Msi di Balboni.

22.9.1989. Il Comandante querela per diffamazione (allegato 282) i seguenti quotidiani:

Nuova Fe.  12.8.1989 (Questore trasparente, Comandante no);

 Nuova Fe.  25.9.89 (Festivals e vasche da bagno) ;

 Gazzetta Fe. 26.8.1989 (chi è Stefano Bulzoni le cui lettere hanno suscitato polemiche) ;

 Gazzetta Fe 30.8.1989 (proposta) ;

 Nuova  Fe 9.8.1989 ( si è fatto vivo l’assessore) ;

 Nuova  Fe 11.8.1989 (Don Camillo, don Blanzieri e Peppone Soffritti) ;

 Nuova Fe  15.8.1989 (Igiene al festivals) ;

 Nuova Fe    2.6.1989 (La testimonianza di Stefano Bulzoni).

E’ l’epoca in cui il consigliere comunale (segretario provinciale MSI),  Alberto  Balboni – va a braccetto con il Sindaco, alla Peynet, scrive poi il Carlino  del 19.2.1997, (allegato 181) e la Nuova Ferrara (allegato 181 A).

4.10.1991.Vado a Mantova con l’Avv. Carpeggiani per il deposito al GIP di  33 prove a discarico (allegato 310) .

3.6.1992. Tribunale di Mantova , si apre la prima udienza . Io sono in prima fila con l’avv. Carpeggiani alla mia destra. Dietro c’è l’avv. Menarini che ha preferito stare in disparte, pur  essendo liberi i posti davanti. Più dietro c’era Fagnani e il suo avvocato Veronesi. Il Giudice apre l’udienza con questioni preliminari. I miei due avvocati avevano le 33 prove che gli avevo consegnato (comma 1° e 2° art. 491 c.p.p.).  Il giudice da la parola al Pubblico ministero ai sensi del 1° comma art. 493 c.p.p. Questi espone gli atti che sono nel suo fascicolo, ovvero la querela di Fagnani. Informo l’avv. Carpeggiani che non vedo nello smilzo fascicolo sul banco del giudice il voluminoso plico delle 33 prove che avevamo portato dal GIP il 4.10.1991. Il pubblico ministero finisce il suo intervento e chiede la mia condanna.

Il giudice da la parola ai miei due avvocati. Prende la parola l’avv. Carpeggiani che inizia ad esporre le 33 prove. Il giudice lo interrompe e gli dice : “noi non abbiamo niente”. L’avv. Carpeggiani non chiede di poterle presentare. Il giudice da la parola all’avv. Veronesi che rappresenta il denunciante Fagnani . Vedi verbale udienza dibattimentale (allegato 311) . Chiuso così il dibattimento, il giudice decide sulla base dei soli documenti  agli atti, prodotti dal Comandante e pronuncia sentenza di condanna. All’uscita dall’aula l’avv. Carpeggiani si allontana da me e avv. Menarini e va a sedersi lontano con la testa tra le mani e appoggiate alle gambe .

Si fa appello. I due avvocati ammettono che c’è stato un “disguido tra colleghi” (pag. 4, allegato 328) . L’avv. Carpeggiani insegna diritto penale all’Università di Ferrara. Pertanto Non si tratta di disguido ma di frode processuale (art. 374 c.p.).

Il Comandante se la vede brutta e rimette la querela insieme al secondo querelato il Direttore della Nuova Ferrara, Pirondini Enrico, il 21.9.1996 (allegato 330). La remissione avviene con un falso. Fagnani e Pirondini scrivono nella remissione che io ero stato avvisato e non mi ero presentato per la firma di accettazione. Denuncio il Comandante e il direttore della Nuova Ferrara, Pirondini, alla Procura della Pretura di Ferrara il 16.1.1997 (allegato 331); alla Procura del Tribunale di Ferrara il 17.1.1997 (allegato 332) e alla Procura del Tribunale di Brescia il 17.11.1997 (allegato 333).

19.10.2010.  A 14 anni di distanza ricevo dal sostituto Procuratore Patrizia Castaldini la notifica della richiesta di archiviazione (allegato 334). Chiedo copia degli atti del fascicolo che contiene la richiesta di archiviazione (allegato 335).

Nel fascicolo c’è la mia opposizione alla archiviazione con richiesta di prosecuzione delle indagini del 4.1.1999 dove chiedevo il prosieguo delle indagini con l’acquisizione della mia denuncia per falso ideologico del 7.10.1997 firmata avanti al Maresciallo  A. di Martino della Polizia giudiziaria dei Carabinieri presso la Procura del Tribunale di Ferrara (allegato 336). A distanza di 11 anni, questo atto  non è comparso.

Nel fascicolo ho trovato una missiva del 13.10.2010 con la quale la Dr. Patrizia Castaldini segnala “alla Segreteria” :

”Rilevato che in data 8.3.2010 durante lavori di sistemazione dei locali della Procura veniva rinvenuto sotto un cassetto di una scrivania il fascicolo processuale n. 270/1998 R. G. mod. 45 della Procura circondariale della Repubblica di Ferrara assegnato alla Dr.ssa Tecilla all’interno di una cartellina verde con indicazioni Dr. Marzocchi fascicoli Dr.ssa Tecilla” .

La Dr.ssa Castaldini  concludere:  P. Q. M. ; Dispone l’iscrizione del fascicolo a REGE Mod. 21 a carico di Fagnani Franco e Pirondini Enrico (allegato 337).

Pertanto, la magistrata Tecilla a così mandato in prescrizione l’associazione a delinquere denunciata il 7-10-1997.

Il premio Estense non interessa al sindaco.

26.9.1989.

Il Carlino Ferrara pubblica : “Premio Estense senza regia” dove denuncio che alla sala Estense – presente la RAI – la città ha fatto una brutta figura in quanto il presentatore era impreparato  (allegato 395).

Il Comandante fa nascondere i vigili per fare più multe

30.9.1989. Carlino Ferrara: “Due polizie due stili” dove denuncio che la polizia di Stato fa le multe con velox segnalato, mentre il Comandante ordina ai vigili  di nascondersi  per sorprendere gli automobilisti  (allegato 397) . Il caso è finito in Consiglio comunale.

Il  mafioso Graci va in Comune a chiedere a Soffritti le licenze per il Palaspecchi. L’Msi (avv. Balboni) lo denuncia ma poi va a braccetto con il Sindaco.

Ottobre 1989. L’ Msi fa affiggere in città  manifesti con questa scritta: “Soffritti! Chi ha portato la mafia a Ferrara ? (allegato 615 F). Gli scomodi manifesti si riferiscono al mafioso Graci che ha fatto il centro direzionale pubblico  Palaspecchi e che è andato in Comune dal Sindaco Soffritti per ottenere favori. Graci cita in giudizio i missini consiglieri, avv. Balboni e Menarini, per diffamazione. Questi sono assolti il 27.10.1992 (allegato 615 H). Balboni e Menarini hanno dimostrato al giudice che il 10.8.1982 il Generale dalla Chiesa rendeva pubblico sul quotidiano La Repubblica che Graci era mafioso (allegati 178 A – 178 B) . Soffritti lo sapeva da prima di diventare sindaco quando era assessore al bilancio con il Sindaco Vecchi.

La crisi della Fiera e la città delle bici

 15.12.1989. Il Carlino Ferrara pubblica : “Scambio di fiere, l’Eurofrut a Milano e la fiera delle bici a casa nostra” dove informo che  il Sindaco ha fatto mettere  in tutti i cartelli  di località agli ingressi della città  l’indicazione “città delle biciclette” e che – pertanto –  sarebbe opportuno portare a Ferrara anche la fiera delle due ruote (allegato 399).

12.1.1990. La Nuova Ferrara “chieste le dimissioni del presidente della Saff (Società attività fieristiche Ferrara) finita in grave crisi per errori di gestione  (allegato 406).  I motivi (Carlino Ferrara del 10.4.1991): “Ferrara in fiera” apre alle ore 17.00,  mentre il sabato anticipava alle 16. Solo la domenica si poteva entrare alle ore 10.30. (allegato 550 A). 

Il 30.9.1991 il segretario provinciale del Cna (Confederazione Nazionale Artigianato), Romano Pasello rivela i motivi del fallimento: “si fa un gran parlare della vicenda Saff (Società attività fieristiche Ferrara) e del quartiere fieristico. L’entrata dei privati nella gestione dell’Ente Fiera Saff (Società attività fieristiche Ferrara) è fallita per il veto dell’unione industriali, nonostante l’impegno profuso dagli enti locali e dalla Camera di commercio” (allegato 408).

La Darsena è una fogna (Decreto Regione E-R 18.10.1985 n° 499/1985). La gestisce il Cugino del Sindaco  (Navarcus dell’ing. Bortolazzi).

20.12.1989. Carlino Ferrara: “Darsena per soli ricchi”. Denuncia che i lavori per la nuova darsena sono stati affidati al cugino del sindaco Soffritti, l’ing. Bortolazzi, il quale – sentite le puzze di fogna che vengono dal fiume –  ha confinato la barca storica dei nostri fiumi, la Comacina,  fuori darsena, all’incrocio con il canale Boicelli. (allegato 401).

3.9.2011. Carlino Ferrara: “Darsena, milioni di euro gettati in acqua. Dai miraggi del boom turistico al degrado. Negli anni 90 il via ai lavori affidati alla Navarcus di  Roberto Bortolazzi,  cugino del sindaco Soffritti (allegato 402 );

26 maggio 2013. Carlino Ferrara:”Barche in secca, incuria e vandalismi: così la Darsena è una fogna a cielo aperto” (allegato 1952).

27.3.1990. Carlino Ferrara: “scarichi abusivi nel Volano”. Denuncia che i vigili fluviali – dotati di natante – non sanzionano le centinaia di  scarichi  abusivi nei canali cittadini (Burana, Boicelli, Volano, Naviglio). Scarichi che devono essere sanzionati come prescrive la Legge Merli n° 319 del 1976 riguardante la tutela delle acque di superficie (allegato 428).

26.2.1990,  il Consigliere Menarini (allegato 429) aveva già presentato in Consiglio comunale una interpellanza con allegato il mio dossier fotografico sugli scarichi abusivi (allegato 429 A). L’interrogazione è stata resa pubblica il 28.2.1990 (allegato 427).

Un rimedio per il Palaspecchi

31.12.1989. Carlino Ferrara: “Un impiego per il Centro”. Utilizzare il Palaspecchi come Polo tecnologico Incubatore. Il polo è stato  fatto nuovo in via Saragat (allegato 403).

L’asino del presepe del Castello

3.1.1990. Il Carlino Ferrara pubblica la foto del presepe allestito dal gruppo subacqueo nell’imbarcadero del castello (allegato 404). Il 7 gennaio 1990 il Carlino Ferrara pubblica  questa mia osservazione: perché nel presepe dell’imbarcadero in Castello  “solo l’asino è stato relegato dietro una transenna” in contrasto con la rappresentazione  storica della natività a partire dal primo presepe ad opera di San Francesco dove il bue e l’asinello non sono rappresentati dietro ad una staccionata (allegato 405). La corretta rappresentazione è stata ripristinata nei presepi degli anni successivi.

Le nuvole del Polo chimico

12.1.1990. Carlino Ferrara: “Nuvola industriale”. Chiede quali sono  gli inquinanti contenuti nella “nuvola”  che ogni giorno si leva dal petrolchimico (allegato 407).

La pubblicità elettorale del Comune inchiodata agli alberi

21.1.1990. Carlino Ferrara: “Alberi feriti”. Il servizio elettorale del Comune ha infisso grossi chiodi nei tronchi degli alberi per sostenere i cartelloni elettorali (allegato 409).

Le bici dei postini

25.1.1990.  Carlino Ferrara: “Postini sui ferrivecchi” . E’ necessario  dotare i postini di velocipedi  decenti nella “Città delle biciclette” (allegato 411). Il problema è stato risolto con la nascita di Poste italiane spa che ha adottato veicoli colore giallo e il logo delle Poste.

Dilemma segnaletica

3.2.1990. Carlino Ferrara: “Un dilemma a striscie ” Il servizio segnaletica, in via Bologna (incrocio via Veneziani) ha fatto due segnaletiche orizzontali sovrapposte che confondono gli automobilisti. Una dice “isola di traffico” l’altra dice  corsia preselettiva per la svolta a sinistra (allegato 413).

Il Comandante vede  complotti nelle redazioni dei giornali

3.2.1990. La Nuova Ferrara  pubblica il resoconto di una conferenza stampa del Comandante con questo titolo: “duro attacco ai giornali che hanno ospitato le lettere di Bulzoni”. Il Comandante si dice certo che le firme delle lettere contro di lui sono false perché i cognomi non risultano alla anagrafe del Comune di Ferrara (allegato 414).

3.2.1990. Anche il Carlino Ferrara pubblica un resoconto della conferenza stampa del Comandante con questo titolo : “il Comandante contesta l’autenticità delle firme delle lettere ai giornali perché i cognomi e nomi non risultano alla anagrafe del Comune di Ferrara“ (allegato 414 A).

7.2.1990. La Nuova Ferrara : “il vigile Bulzoni replica al Comandante” (allegato 417).  Parlano gli autori delle lettere dei cittadini di altri comuni inviate ai nostri quotidiani.

Il 2.3.1990. Nuova Ferrara: ”le lettere sui vigili, anche i forestieri possono scriverle”. La lettera è firmata da  Paola Cavallini del Comune di Castelmassa, Rovigo ; Lidia Artosi del Comune di Tresigallo  e Cinzia Parisotto di Ferrara. Spiegano al delirante Comandante:  “anche  i pendolari che vengono a lavorare a Ferrara da altri comuni scrivono lettere ai quotidiani locali sul problema vigili e che pertanto la ricerca anagrafica sui cognomi e nomi dei sottoscrittori delle lettere andavano estesa oltre il Comune di Ferrara(allegato 414 B).

Sequestrate le torce del Polo chimico

6.2.1990. Carlino Ferrara: “Monitoraggio …. a naso”. Denuncia che la centralina per rilevare gli inquinanti che escono dal petrolchimico, è stata messa al Barco, lontano dalla direttrice dei venti dominanti (ovest-est) che portano gli inquinanti gassosi delle torce, a Pontelagoscuro che ha il primato europeo per la  mortalità per tumori ai polmoni (allegato 415).

A distanza di 21 anni, il 18.6.2011, l’autorità giudiziaria ha posto sotto sequestro le quattro torce del petrolchimico perché bruciavano senza autorizzazione rifiuti pericolosi (allegato 445).

La Niagara non può più stare a Carpi per gravi inadempienze. Viene a Ferrara in un’area vietata: Un morto sul lavoro come aveva anticipato il Ctu e poi distrutta da un incendio nel 2021.

20.2.1990. La Provincia di Modena nega l’autorizzazione al progetto dell’impianto di trattamento rifiuti speciali, presentato dalla ditta Niagara di Carpi (allegato 419).

La Niagara  (Lega delle cooperative ) si trasferirà a Poggio Renatico di Ferrara, in una località valle della Sanguettola che è finita sotto a sei metri di acqua durante l’alluvione del 1951 e per questo l’area è proibita all’insediamento di impianti per il trattamento rifiuti. Vedi punto 3 DM 28.12.1987 n. 559 : “Caratteristiche territoriali delle zone individuate per la localizzazione degli impianti (smaltimento rifiuti). E’ necessario che ogni zona prevista dal piano quale sede di impianto venga inquadrata territorialmente per l’estensione radiale di almeno 2 kmq, in rapporto alla esistenza  di aree sottoposte a vincoli idrogeologici”.

La Procura della Repubblica ordina una perizia. Il 15.12.1996 il Ctu risponde che “è proibito insediare impianti smaltimento rifiuti  in area esondata” (allegato 681) . Il procuratore della Repubblica Tosi, fa sparire la perizia. La Provincia autorizza la Niagara .

 Il vendicativo Procuratore Tosi aprirà un fascicolo processuale contro gli Amici della Terra (presieduta da Bulzoni) colpevole di avere denunciato la Niagara. Il Procuratore – pro Niagara –  terrà aperto il fascicolo per cinque anni con falsi capi di imputazione (invasione di terreni altrui). 

Il Sindaco Soffritti Falsifica le ordinanze? Il Procuratore  archivia.

28.2.1990.  Carlino Ferrara pubblica: “La discarica di via Eridano, riceve rifiuti da altri comuni” (allegato 421). Denuncia la sistematica violazione dell’art. 12 DPR 915/82 da parte del sindaco Soffritti, Attila il flagello di Dio. Seguirà  altra denuncia il 17.4.1990 (allegato 440) e diffida notificata al Sindaco l’otto maggio 1992 e inviata in Procura nel giugno successivo.

Il sindaco Soffritti, falsifica l’ordinanza 3.7.1992. La falsità è documentata  ma il Procuratore archivia.

La città è governata da un sistema mafioso. Il Consiglio comunale Tace

L’onorevole Taradasch nel 1999 è venuto a Ferrara a dire che la città è amministrata con metodi mafiosi (allegato 353).

2.3.1990. Il Consiglio comunale discute gli incarichi professionali, dati ad personam dal sindaco Soffritti. Il consigliere Balboni (Msi) propone che l’ordine professionale competente , proponga una terna di nomi e il Consiglio comunale, scelga il nome a voto segreto. La proposta è stata respinta (allegato 431).

Il Comandante del sindaco Soffritti, aizza i vigili per portare soldi nelle casse comunali

18.3.1990. La Nuova Ferrara pubblica un grafico del vigile Stevoli Stefano che dimostra l’aumento esponenziale delle lettere di protesta, contro i vigili, che va dal 1978 al 1989. Sono  60 lettere nel 1989 contro le poche unità del decennio prima (allegato 422).

Le antenne del grattacielo

22.3.1990. La Nuova Ferrara: “Quelle antenne sul grattacielo sono pericolose” (allegato 424). Il problema è stato risolto nel mese di agosto 2011, con la costruzione del traliccio per antenne di 120 metri di via Aranova (laterale via Pelosa, dietro le carceri di via Arginone ). 

Le antiche Mura, un obrobrio

24.3.1990. Carlino Ferrara: “Un obbrobrio nelle Mura”. Dal restauro delle antiche mura è stato escluso il ponte di via Azzo Novello (allegato 425).

Il pane ferrarese, è Igp dal 2001, ma è fatta con  il grano coltivato sulle discariche che contiene il cromo VI

4.4.1990. Carlino Ferrara: “Una fiera del pane”. (allegato 430). Dal 2001  il ministro dell’agricoltura a dato al nostro pane tipico la IGP. L’Istituto Superiore di Sanità ha chiesto alla Usl di cercare il cromo esavalente nel grano coltivato sopra le discariche del polo chimico. Vedi nota ISS 18.11.2009-57272 (allegato 49). A questa “disgrazia”, si sono aggiunte le multe del Nas dei carabinieri ai fornai che esponevano il logo della Igp della coppia ferrarese in quanto il disciplinare a suo tempo approvato non rispondeva ai requisiti di legge.

A Ferrara si brucia di tutto.

5.4.1990. Carlino Ferrara: “Fuochi pericolosi”. Denuncia la violazione all’art. 9 quater della legge 9.11.1978 n. 475 che vieta di smaltire gli scarti delle potature con i fuochi liberi e impone la raccolta differenziata degli stessi materiali (allegato 432). Anche il regolamento d’igiene vieta i fuochi liberi .

A Ferrara si seppellisce di tutto

5.4.1990. La Nuova Ferrara : “zona infestata da ordigni bellici”. Denuncia che in via Ro 31 in una ex cava di proprietà della fornace SEF di via Fornace, è esposto un cartello con la scritta : “Divieto di accesso e transito, zona infestata da ordigni bellici “, (allegato 434). Questa “discarica di ordigni bellici”  è nata con lo stoccaggio dei materiali di drenaggio dei canali del Consorzio di bonifica. E’  identificata a pag. 7 della denuncia del 3.6.2010 (allegato 3 e 4 ) e al documento 46 allegato 4.

A Ferrara transita di tutto.

La nave Capo levante attraversa la città carica di ammoniaca e sbatte contro la curva troppo stretta del Volano dopo il ponte di Porta Reno

10.4.1990. Carlino Ferrara: “Nave piena di ammoniaca transita sul Volano dal petrolchimico al mare”. Denuncia la nave di quarta classe “Capo Levante” da 600 tonnellate, che trasporta ammoniaca tra i petrolchimici di Ferrara e Ravenna . Trasporto molto pericoloso che attraversa la città. Quando fa le curve di Porta Reno,  finisce spesso  con la prua contro le sponde, per insufficienza del raggio di curvatura  con grave pericolo per la città. Vedi foto (allegato 436). Secondo la USL 31 di Ferrara, per ogni transito che questa nave fa dovrebbero essere avvisati  i sindaci dei territori (Ferrara, Copparo, Formignana, Ostellato, Comacchio) come stabilisce il Regio Decreto 9.1.1927 n. 147: Regolamento per impiego e trasporto gas tossici (allegato 555).

Parcheggi gratis

12.4.1990. Carlino Ferrara: “Parcheggio gratis” dove propongo di gestire  i parcheggi di Ferrara come a Ravenna dove la “cooperativa Ravenna Centro storico” rimborsa il parcheggio a chi va in centro per acquisti (allegato 438). Ai primi di dicembre 2012 la Confesercenti ha fatto un accordo con Ferrara tua (gestione parcheggi). I commercianti pagheranno il parcheggio ai cittadini che vengono in centro per acquisti e presentando all’esercente lo scontrino del parcheggio.

Il Sindaco falsario

17.4.1990. Carlino Ferrara: “le condizioni della discarica. Pericoli per la falda”. Denuncia le violazioni all’art. 12 Dpr 915/82 da parte del sindaco Soffritti dal 1987 (allegato 440). Diffidato il Sindaco l’otto maggio 1992 (doc. 170, allegato 4) e denunciato a giugno 1992. Il sindaco Soffritti falsifica l’ordinanza 3.7.1992 per imbrogliare la magistratura che lo stava indagando.

Un porto turistico sul fiume fogna

17.4.1990. La Nuova Ferrara: “mancano le infrastrutture alla darsena di san Paolo” (allegato 442). Il sindaco ha fatto un porto fluviale in un fiume fogna. Ha fino a un milione di coliformi per etto d’acqua (indagine Regione E-R allegato al Decreto 18.10.1985 n° 499), mentre ne sono ammessi 100 coliformi per etto d’acqua (D. Lgs 470/1982). L’assessore all’urbanistica Carlo Bassi pubblica lo studio della Provincia che da un giudizio negativo sia per l’assenza di vita acquatica che per l’uso irriguo dell’acqua del Volano. Vedi il quotidiano La Nuova Ferrara del 2.1.1995 che titolava: “Il Volano salotto sporco. Niente vita e irrigazione” (allegato 441). La darsena è pure anti antieconomica perché, oltre ad avere le acque nauseabonde, d’estate richiede un giorno di navigazione per fare 57 km. Fino a Porto Garibaldi. Lungo questi 57 km ci si deve fermare per questi motivi :

– attesa per attraversare il ponte girevole di Migliaro (gestito da questo Comune) ;

– attesa per il ponte levatoio di Massa Fiscaglia (gestito da questo comune) ;

– attesa per attraversare la conca di Tieni (gestita dall’ARNI) ;

– attesa per attraversare il ponte ferroviario di Codigoro (gestito dalle Ferrovie Emilia Romagna) ;

– attesa per attraversare il ponte mobile di Codigoro di piazza Libertà, sulla strada per Lagosanto (gestito dal Comune) ;

– attesa per attraversare il ponte Baccarini, vicino a Marozzo (gestito dalla nautica del Delta).

Per attraversare questi ostacoli bisogna contattare 3 comuni ; un ente ferroviario ; una società pubblica e una privata. Se poi si vuole entrare nel porto di Volano lido, in alcuni punti il pescaggio è di soli 30 centimetri (allegato 631). 

La vicenda è tornata d’attualità il 3.9.2011 quando il Carlino ha pubblicato : “Darsena, milioni di euro gettati in acqua”. Dai miraggi del boom turistico al degrado. Negli anni 90 il via ai lavori gestiti da  Roberto Bortolazzi, cugino del Sindaco Soffritti (allegato 402).

E il 26 maggio 2013 quando – ancora il Carlino – ha pubblicato .”Barche in secca, incuria e vandalismi: così la Darsena è una fogna a cielo aperto” (allegato 1952).

Le torce del polo chimico

18.4.1990. La Nuova Ferrara pubblica:  “L’aria di Ferrara è inquinata dalle emissioni industriali”.

Le torce di emergenza del petrolchimico  vengono messe in funzione per smaltire rifiuti, mentre dovrebbero entrare in funzione solo quando è stata dichiarata l’emergenza (allegato 444). La magistratura interviene 21 anni dopo, il 18.6.2011. Vedi  Carlino Ferrara : “Torce, c’è l’ordine di sequestro” (allegato 445) . L’attuale sindaco Tagliani nel 1990 era consigliere comunale della opposizione Dc. e non ha preso posizione contro queste torce. Ha preso posizione solo 21 anni dopo, il 18.6.2011:  “la situazione è di assoluta gravità” (allegato 445 A).

Anche Democrazia Proletaria denuncia il sindaco falsario

27.4.1990. Carlino Ferrara: “accuse di Democrazia proletaria all’AMIU per la discarica di via Eridano” (allegato 446). L’articolo è il prosieguo  delle mie precedenti denuncie sulle violazioni all’art. 12 del dpr 915/82. Il sindaco è stato diffidato l’8.5.1992 e denunciato a giugno 1992. Ha falsificando l’ordinanza 3.7.1992. La magistratura archivia.

Gli inceneritori del Comune sono in aree vietate

29.4.1990. Carlino Ferrara:  “inceneritori di troppo”. Denuncia che l’inceneritore di via Conchetta è in pieno parco urbano mentre il nuovo di via Canal Bianco è in area interdetta dal D.M. 28.12.1987 n. 559 punto 3 (allegato 448).

Fontane pubbliche sempre aperte .

3.5.1990. Carlino Ferrara: “Fontanella pubblica sempre aperta”. E’ quella che si trova nei giardini di piazzale Giordano Bruno” dietro alla Usl di via Cassoli (allegato 450). A distanza di undici anni il problema dello spreco dell’acqua potabile pubblica è stato sollevato in “Cronaca Comune” del 27.9. 2011 dal consigliere comunale Tavolazzi, che denuncia : il Comune  spende 500 mila euro di acqua all’anno (allegato 1340). Dividendo la somma per i 1500 dipendenti si ottiene mille litri (un metro cubo) a dipendente per ogni giorno. Un consumo impossibile da giustificare.  Il consigliere Tavolazzi imputa lo spreco al mancato controllo sui contatori onde individuare le “perdite” ed imputarne il costo ai dirigenti responsabili. Quando lavoravo al Mof ho segnalato le perdite continue di  acqua a partire dall’anno di apertura del nuovo mercato (1989) . Vedi bollette acqua che il Comune ha pagato per il bagno del suo ufficio e i quattro bagni pubblici del nuovo mercato di via Stefano Trenti 32, dove non sostituiva i galleggianti degli sciacquoni che perdevano in continuazione. Totale spreco 10 metri cubi al giorno per 20 anni . Gli sprechi sono finiti nel 2010 quando questi bagni sono stati chiusi insieme alla direzione del mercato. Totale spreco per il solo Mof  10 mc X 365 giorni X 20 anni = 73.000 mc X 1,64 Euro/mc  =  119.720 euro di sprechi .

La bomba ecologica Solvay

9.5.1990. Carlino Ferrara: “Vagoni a rischio sostano in viale Marconi carichi di sostanze chimiche”. Denuncia che i vagoni della Solvay, carichi di prodotti chimici altamente tossici e cancerogeni usati nello stabilimento, esempio il cloruro di vinile monomero (Cvm). Questi vagoni erano parcheggiati  sui binari a fianco della circonvallazione di viale Marconi (sede  Solvay) senza guard rail di protezione. Luogo di sosta ad alto rischio perché a fianco di una grande via di comunicazione (circonvallazione ovest) senza barriere protettive tra binari e carreggiata. In caso di incidente si sarebbero sprigionate nubi altamente tossiche verso le confinanti località di Mizzana, Cassana, Barco e Ponte  (allegato 452).

Nuvole nere sopra il Polo chimico

11.5.1990. Il Carlino Ferrara pubblica : “La nuvola nera. Allarmanti emissioni di fumi dalla zona industriale” dove denuncio per la terza volta le torce del petrolchimico che vengono messe in funzione anche quando lo stabilimento non è emergenza (allegato 454). La giustizia è arrivata il 18.6.2011. Vedi  Carlino Ferrara : “Torce, c’è l’ordine di sequestro” (allegato 823). L’attuale sindaco Tiziano Tagliani nel 1990 era consigliere comunale della opposizione Dc. e non ha dato segno di interesse per questa emergenza.  Ha preso posizione 21 anni dopo,  il 18.6.2011 esternando : “la situazione è di assoluta gravità” (allegato 445 A).

Sfalci che decorticano le aiuole oppure lasciano l’erba al suolo che impedisce la ricrescita.

16.5.1990. Il Carlino Ferrara pubblica la mia denuncia: il prato erboso di viale I V novembre, è stato rasato con un trattore con  trinciatrice agricola che rade anche le radici dell’erba, impedendo la ricrescita del manto erboso che il Regolamento di Polizia Urbana tutela (allegato 456) .

24.5.1990. La Nuova Ferrara pubblica : “L’erba dei giardini pubblici è tagliata male” dove denuncio che l’erba viene tagliata quando è già molto alta e il trinciato lasciato al suolo impedisce la ricrescita dell’erba (allegato 464).

Il partito dei Verdi: poltrone in cambio del silenzio

20.5.1990. La Nuova Ferrara pubblica : “Bulzoni  mette a disposizione dei Verdi il dossier sul Comando vigili” (allegato 460). Il dossier pubblicato è rimasto lettera morta perché i Verdi erano entrati nella maggioranza in Consiglio comunale.

La Fiera in stato di abbandono

24.5.1990. Il Carlino Ferrara pubblica : “Troppo lontana la Fiera. Ancora da risolvere i problemi di accesso ai parcheggi” dove denuncio tutti i problemi irrisolti della nuova Fiera (allegato 462).

Nei parchi ci si buca con le siringhe abbandonate

31.5.1990. Il Carlino Ferrara pubblica : “Siringhe nei prati” (allegato 466) dove denuncio che è necessario rimuovere le siringhe abbandonate dai tossicodipendenti, nei giardini pubblici frequentati da genitori con i loro bambini ignari del pericolo.

Lo stadio trascurato

1.6.1990. Il Carlino Ferrara pubblica la mia segnalazione  che allo stadio comunale ci sono  “I cancelli sgarrupati sul lato sud”. (allegato 468).

I parchi pubblici con lampioni a fili scoperti

5.6.1990. Il Carlino Ferrara pubblica la mia denuncia che dietro alla Usl di via Cassoli c’è il Parco di Piazzale Giordano Bruno dove i lampioni della illuminazione pubblica sono pericolosi in quanto le lanterne elettriche, sopra i pali metallici  sono cadenti e con i fili elettrici scoperti (allegato 470).

La mostra scambio al Mof è un gran successo… anche di multe agli espositori.

9.6.1990. Il Carlino Ferrara pubblica la mia segnalazione sulle lacune in mostra scambio all’ex mercato di corso Isonzo. La manifestazione ha avuto molto successo e i partecipanti dalle vicine regioni non sono riusciti a trovare alloggio in quanto mancavano gli alberghi. Molti espositori sono dovuti andare nelle città vicine come Bondeno. Sono risultati insufficienti anche gli spazi espositivi pur essendo l’area del mercato di 20 mila metri quadri. Ho infine segnalato che l’unica solerzia che si è vista è stata quella dei  vigili urbani che anziché agevolare gli espositori a parcheggiare, hanno atteso che si aprisse la mostra per poi multare tutte le macchine in Corso Isonzo (allegato 472).

Caos al pronto soccorso

17.6.1990. La Nuova Ferrara: “C’è un continuo caos al pronto soccorso” (allegato 474).

Un Iper troppo Iper

21.6.1990. Il Carlino Ferrara pubblica: “Mercato troppo Iper”. E’ il nuovo Ipercoop di via Bologna dove gli anziani si trovano a disagio per dimensioni e disposizioni spaziali (allegato 476).

Inceneritore dell’Amsefc nel parco urbano

26.6.1990. Carlino Ferrara:  c’è un “Inceneritore per rifiuti ospedalieri in via Conchetta a fianco dell’inceneritore per rifiuti urbani” (allegato 478).

Il Castello perde i mattoni

28.6.1990. Carlino Ferrara: “Castello Sgarrupato . Meglio intervenire prima della visita del Papa” (allegato 480).

Museo chiuso senza preavviso. Scolaresche fuori

4.7.1990. Carlino Ferrara: il “Museo di Spina è chiuso e i numerosi turisti non sono stati informati “ (allegato 482). Il “fenomeno si è ripetuto martedì 24 aprile 2012, quando sono rimasti fuori dai cancelli le alunne e le insegnanti della 3 ^ B e T dell’istituto Statale “Valle” di Padova (allegato 483) .

Segnali nascosti

12.7.1990.  La Nuova Ferrara: “Segnale di precedenza alla rotonda di via Bologna” non si vede (allegato 484).

Gare di moto in periferia

12.7.1990. Il Carlino Ferrara: “Fracassoni in Krasnodar. Gare di moto da pomeriggio a notte. Impauriti gli abitanti” (allegato 486).

Palazzo della Ragione  deturpato dall’architetto di Mussolini Piacentini

14.7.1990. Il Carlino Ferrara pubblica: “il più brutto palazzo della piazza”,  Palazzo della Ragione, dove evidenzio che era in stile gotico ed è stato ricostruito negli anni cinquanta  senza stile dall’architetto di Mussolini, Piacentini (allegato 488).

A Ferrara le gare ciclistiche sono segnalate con scritte indelebili sull’asfalto

17.7.1990. Il Carlino Ferrara: “Scritte per cicloturisti  abusive che compaiono sulle strade extraurbane” (allegato 490).

I ruderi delle antiche Mura dimenticate

24.7.1990.Il Carlino Ferrara: “Le Mura dimenticate” dove denuncio che a margine dell’ex Mof di Corso Isonzo, sul lato sud, ci sono  ancora le fondamenta delle antiche Mura demolite nel 1938 per far posto al mercato comunale ortofrutticolo all’ingrosso Mof (allegato 492).

Un segnale del MOF sbagliato

25.7.1990. Carlino Ferrara: il segnale stradale verticale di divieto di accesso in via Trenti è da rimuovere perché la via è sede del Macello; del MOF e dell’ACFT “ (allegato 494).

Un ponte pericoloso

26.7.1990. Carlino Ferrara: il  “Ponte sul Burana, in prossimità dell’incrocio tra i canali Volano e Boicelli” (allegato 496). E’ aperto al transito ciclo pedonale pur avendo ringhiere cadenti, motivo per cui ho chiesto l’intervento del difensore civico che ha ottenuto lo sbarramento alla circolazione del manufatto pericoloso.

Restauro  antiche mura. L’assessore: appalto finto

1.8.1990. La Gazzetta di Ferrara: i lavori per il restauro delle antiche mura cittadine. Restauri diretti dall’architetto Pastore che  presenta le parti già restaurate (496 A). Segnalo che l’architetto ha sostituito solo in alcuni punti i mattoni mancanti (senza spiegare la logica delle scelte), poi ha fatto lavare tutta la Mura, perché i mattoni vecchi dovevano “intonarsi” con i nuovi (finti vecchi) . Il “lavoro” è durato un inverno, dopodiché i mattoni sono tornati ad inscurirsi come lo sono sempre stati nei secoli precedenti nel lato nord. Il progetto era stato approvato dalla Giunta il 9.7.1986. Contestualmente, la stessa giunta conferì l’incarico di redigere il progetto, a liberi professionisti, il 9.7.1986 (allegato 360). Il progetto definitivo è stato pubblicato nel gennaio 1987 (allegato 360 A). Il 15.11. 1992, in Carlino Ferrara l’assessore ai lavori pubblici Bertelli dice che l’appalto restauro Antiche Mura  è finto e ingestibile (allegato 1730)

Partigiani killer

31.9.1990. La Nuova Ferrara pubblica : “Cosa accadde nel dopoguerra a Ferrara” (allegato 501). E’ la testimonianza del partigiano Otello Montanari ex deputato PCI di Reggio Emilia che denuncia che tra il 1946 e 1947 i dirigenti comunisti di Ferrara hanno coperto gli omicidi compiuti dai partigiani comunisti e cita i casi dell’ assassinio di Vezzalini e il suo autista, oltre all’ assassinio dei fratelli Govoni e molti agrari (allegato 501).

Passaggio pedonale killer

12.8.1990. Il Carlino Ferrara pubblica : “Salvaguardia dei pedoni” dove chiedo che si tutelino i pedoni dopo il grave incidente davanti al parco Massari che è costato la vita a due pedoni che attraversavano la strada sulle striscie pedonali (allegato 498). I lavori di salvaguardia sono stati fatti 21 anni dopo, nel 2011. Vedi Carlino  25.11.2010 : “Lavori in corso al parco Massari dopo 20 anni dalle prime segnalazioni “ (allegato 814).

La Mafia Ferrarese. L’assessore Fernando Rossi e  l’onorevole  Taradasch

15.8.1990. La Nuova Ferrara pubblica: “Questo PCI pensa solo ai grandi affari” a firma assessore provinciale Fernando Rossi (allegato 180). 22.8.1990. Il segretario provinciale PCI risponde: “Giudico l’intervento di Fernando Rossi vergognoso” (allegato 180 A). Ma è tutto vero. L’assessore ha ragione. I grandi affari con il traffico dei rifiuti industriali lo dimostrano. 24.9.1990. Il Comitato Federale del PCI “sfiducia” l’assessore provinciale Fernando Rossi (allegato 180 A) . Nel 1999 l’onorevole Taradasch venne a Ferrara a dire che la città era amministrata da una consorteria mafiosa con a capo il Comune e la Lega delle cooperative. La Lega  denunciò l’onorevole e la magistratura lo prosciolsce (allegato 353) .

Alghe rosse nel fiume fogna che attraversa la città

24.8.1990. La Gazzetta di Ferrara pubblica le foto delle “alghe rosse in darsena” originate dagli scarichi fognari incontrollati lungo tutto il tratto cittadino del fiume, già da me denunciati (allegato 497). Questa “alga rossa” è un cianobatterio denominato Plankthotrix rubescens, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b (allegato 497 A) .

Il festival Tricolore dell’Msi, denuncia le discariche di Soffritti

27.8.1990. La Gazzetta di Ferrara: “Festa nazionale tricolore di Mirabello”. Dopo l’entrata a sinistra c’è il padiglione che espone le mie foto a colori dei rifiuti ospedalieri nella discarica di Cà Leona, Casaglia (allegato 499).

Piazza della Repubblica. I restauri non finiscono mai

16.9.1990. Carlino Ferrara: “Un giardino allo sfascio”. E’ quello di piazza Repubblica (allegato 500). Sarà restaurato 10 anni dopo nel 2000 e poi riabbandonato. I commercianti della piazza si sono muniti di scope e di altri attrezzi da giardinaggio e hanno proceduto alla pulizia della piazza partendo dalla fontana al centro dell’area verde. A marzo 2021 nuovo restauro e inaugurazione

A Ferrara i rifiuti ospedalieri li seppellisce il Comune (per soldi) e sopra ci coltiva grano

11.10.1990. La Nuova Ferrara: “Dove sono andati a finire i rifiuti ospedalieri” (allegato 502). Risposta: sono finiti seppelliti nella discarica Comunale di Cà Leona, Casaglia mentre dovevano essere ritirati dalla ditta Mengozzi di Forlì.

Antiche Mura. l’Amiu non lo pulisce per aumentare gli avanzi di bilancio

21.10.1990. Carlino Ferrara: “Sottomura è allo stato brado perché ci sono immondizie ovunque e in particolare tra via Tumiati e Porta Catena” (allegato 504).

La civiltà agricola ferrarese.

23.10.1990. Il Carlino Ferrara: “tanti attrezzi agricoli abbandonati nelle corti agricole”. Si potrebbero collocare nel museo dell’agricoltura per conservare le testimonianze del nostro passato di agricoltori” (allegato 506).

Il sindaco Soffritti ha un amico architetto (Boschi) che fa una serra per un  mercato. Ci piove dentro e saltano i tubi dell’antincendio. L’ingegnere del Comune si rifiuta di collaudarlo. Soffritti lo apre lo stesso e dopo 3 anni paga un architetto che gli firma il collaudo.

30.10.1990. Il Carlino Ferrara pubblica :  “Troppe carenze al Mof. Opera nata e realizzata male. Non c’è il frigo”. Lo firma la Federazione ferrarese di Democrazia proletaria. Il mercato di via Trenti, era stato aperto il 15 maggio 1989 senza collaudo.

Solo dopo 3 anni, l’11.5.1992, il nuovo mercato viene sottoposto ad un finto collaudo da parte dell’architetto Dario Ambrosone. Ha firmato il finto collaudo in cambio di lire 15.249.525= (allegato 509). Ambrosone firma un collaudo fasullo per i seguenti motivi:

prescrive di sostituire i raccordi dei tubi in polietilene nero dell’antincendio che sistematicamente saltavano perché i pompieri pretendevano che si mantenesse la pressione di sette atmosfere, mentre l’antincendio era stato costruito con raccordi per la rete idrica potabile da 3 atmosfere ;

per il tetto che grondava acqua all’interno , Ambrosone prescrive una siliconata tra le lamiere (sandwich) che componevano il tetto (allegato 508).

Ambrosone sapeva che il problema del tetto era strutturale e non si risolveva con una siliconatura. Infatti a scadenze annuali le siliconature sono state rifatte ma l’acqua piovana continua ad infiltrarsi copiosamente all’interno del mercato.

Soffritti. L’area non è adatta a fare un inceneritore? Allora lo facciamo proprio lì

3.11.1990. Carlino Ferrara : segnalo che “l’Inceneritore di via Canal Bianco ” è  in una area interdetta agli impianti smaltimento rifiuti perché l’area è una depressione orografica soggetta alle esondazioni e per questo vietata a questi impianti ai sensi del punto 3 del DM 28.12.1987 n. 559 (allegato 510).

Soffritti. Serve un ponte largo? Allora lo facciamo stretto

8.11.1990. Carlino Ferrara : segnalo “Un ponte nuovo troppo stretto”. E’ quello sulla circonvallazione di via San Giacomo sul Volano  (allegato 512).

Soffritti. La discarica non si può fare a Cà Leona? Allora la facciamo proprio Lì e chiamiamo mezza Italia a scaricarci.

17.11.1990. Carlino Ferrara: “Una discarica per troppi”. E’ quella di via Eridano dove vi confluiscono una decina di comuni autorizzati con ordinanze reato (allegato 514). E’ la quarta denuncia contro il sindaco Soffritti che continua a reiterare il reato di cui all’art. 12 Dpr 915 /82. Seguirà diffida al sindaco l’otto maggio 1992 (doc. 170, allegato 4) inviata alla magistratura il mese successivo di giugno 1992. Il sindaco il 3.7.1992  falsifica l’ordinanza sindacale sulla discarica Casaglia al fine di trarre in inganno la magistratura che lo stava indagando.

22.11.1990. Carlino Ferrara: segnalo che  nella discarica comunale per inerti di via Canapa  – regolarmente  recintata – il Comune ha lasciato entrare  amianto e rifiuti di officine (allegato 516). Questa discarica è denunciata a pag. 13 del dossier 3.6.2010 (allegati 3 – 4). La presenza di rifiuti tossici e nocivi è documentata con le foto, doc. da 104 a 114 (allegato 4). Nell’ottobre 2011 il Comune ha pubblicato un bando d’asta per la costruzione di un impianto fotovoltaico sopra questa discarica. Il Comune ha  omesso le indagini di caratterizzazione e bonifica. 

Antiche Mura un restauro infinito

2.12.1990. Carlino Ferrara : segnalo un “Restauro lasciato a metà”. E’ quello dell’ex porta degli Angeli nelle Mura nord (allegato 518).

Le fogne devono andare al depuratore? Meglio nel  Volano che risparmiamo e fanno ingrassare le vongole nella sacca di Goro

9.12.1990. Carlino Ferrara: segnalo che ci sono “Scarichi abusivi della Piccola e Media Industria che finiscono nel canale di via Eridano che poi confluisce nel Volano” (allegato 520). Il Comune lascia fare queste violazioni alla tabella A , Legge Merli n. 319 del 1976. L’8.8.1995 il Presidente ACOSEA  risponde: “per le industrie sparse non sappiamo dove scaricano” (allegato 521).

Parcheggi per le bici insufficienti

12.12.1990.Carlino Ferrara: sono necessari “Parcheggi per le bici”, perché circolano  almeno una bici per abitante in città e non ci sono i parcheggi per tutte (allegato 522).

L’autista del Sindaco Soffritti in un mese ha guidato per 16 ore al giorno domeniche comprese

15.12.1990. Nuova Ferrara : segnalo “Troppi straordinari in Comune” (allegato 523) dove denuncio ché nel mese di novembre 1987, l’autista del sindaco Soffritti ha fatto 345 ore di straordinario, oltre le sei ore giornaliere di lavoro ordinario. Pertanto ha guidato per sedici ore al giorno domeniche comprese.

Soffritti. Ci sono aree dove non si possono fare inceneritori e  discariche? Facciamoli proprio lì

28.12.1990. A seguito di mia segnalazione, il Difensore civico chiede a Comune e Provincia, chiarimenti sull’inceneritore di via Canal Bianco e discarica di via Eridano che sono costruiti in aree vincolate idrogeologicamente (zone potenzialmente soggette ad esondazione) dove sono vietate dal punto 3 D.M. 28.12.1987 n. 559, l’insediamento di impianti smaltimento rifiuti (allegato 525). Il  12.2.1991,  risponde l’Assessore ai Lavori pubblici Bertelli : “quasi tutto il territorio provinciale è area potenzialmente soggetta ad esondazione”. Poi richiama il punto 3 DM 559/87 : ” è vietato installare nuovi impianti per l’estensione radiale di almeno 2 kmq.  nelle aree sottoposte a vincoli idrogeologici”. Per l’Assessore la norma si applica alle sole  “zone già alluvionate con anno dell’evento”. Vedi lettera Comune di Ferrara 12.2.1991, pag. 2  (allegato 525). A pag 4 della  missiva, l’assessore descrive la gestione della discarica Cà Leona, Casaglia, riportando l’ordinanza  27.12.1986 dove il sindaco , constatato l’urgente necessità, si avvale dei poteri dell’art. 12 DPR 915/82 e ordina all’AMIU di continuare a smaltire i rifiuti nella discarica Casaglia (allegato 525). L’assessore Bertelli che nella discarica Casaglia ci vanno i comuni della provincia e del vicino Veneto “per mero interesse economico” che è vietato dall’art. 12  DPR 915/82, avendo il sindaco dichiarato l’emergenza sanitaria . Reati accertati dal verbale indagini Carabinieri, giugno 1994 (doc. 148, allegato 4).  28.12.1990. Il Difensore civico – a seguito mia istanza  chiede (allegato 515), all’Assessore regionale all’ambiente, Sindaco e Presidente Provincia, chiarimenti sulla mia denuncia in Carlino Ferrara del  17.11.1990 (allegato 514), inerente la “discarica Cà Leona,  Casaglia che è  per troppi comuni” e per il polo chimico. Regione, Provincia e Comune non rispondono .

Il 6.3.1991, il Difensore sollecita una risposta,  precisando che se nella discarica Cà Leona,  Casaglia ci vanno altri comuni della Provincia di Ferrara, “la circostanza impone l’intervento (autorizzazione) del Presidente della Giunta regionale” ai sensi art. 12 Dpr 915/82 (allegato 515 A). Il sindaco Soffritti,  ignora il difensore civico e continua a delinquere (violazione art. 12 Dpr 915/82).

L’8 maggio 1992 ho diffidato il sindaco e il mese successivo, giugno 1992 ho denunciato il Sindaco Attila il flagello di Dio. Che fa Soffritti?  falsifica l’ordinanza 3.7.1992 per trarre in inganno la magistratura che lo stava indagando.

 Incrocio nuovo e pericoloso

5.1.1991. Carlino Ferrara : denuncio il “Nodo stradale ad alto rischio” tra via Trenti e via Bonzagni sul cavalca ferrovia Ferrara Bologna (allegato 528). Il problema è stato risolto con la costruzione di una rotonda e un nuovo ponte con via del Lavoro, ultimato a febbraio 2013.

13.1.1991. Il Carlino Ferrara  pubblica : “Più in alto il Savonarola”, dove chiedo di mettere in sicurezza la statua del noto frate ferrarese, per evitare i continui danni da parte di giovani che si sono arrampicati sul monumento, causando la rottura delle dita della mano destra del frate (allegato 530).

I cordoli dei marciapiedi sono affilati e tagliano le gomme

15.1.1991. Carlino Ferrara : segnalo le “Trappole per le ruote”, ovvero lo stato di pericolo dei cordoli dei marciapiedi in via Paolo V°  e IV Novembre” (allegato 532). La missiva è stata sottoscritta da altri due residenti nella via Paolo V° .

Il sindaco usa il Po  come discarica  per risparmiare

 16.1.1991. Nuova Ferrara : denuncio che “Accanto alle bocche di presa dell’acquedotto vengono scaricate acque gialle” (allegato 534). Il sindaco Soffritti non risponde per questo scarico abusivo della municipalizzata Acosea. Chiedo l’intervento del Difensore civico il quale si rivolge alla Usl che risponde il  2.9.1991 con una nota ove conferma che lo scarico è della municipalizzata ACOSEA e che è fuori tabella A , legge Merli 319/1976 sugli scarichi in acque di superficie (allegato 567).

La violazione della municipalizzata è continuata e aggravata dalla data di entrata in vigore della legge Merli 319/1976, ed è punita penalmente dall’art. 21 con arresto e/o ammenda. La recidiva – come nel caso di specie  – prevede il mandato di cattura. Contro la municipalizzata non viene preso alcun provvedimento. All’epoca il responsabile della Igiene pubblica era il dr. Orazio Buriani e Il direttore della Acosea l’ng. Ivano Graldi che aveva nel suo staff la figlia del sostituto procuratore della Repubblica Mascolo che era pure la moglie del sostituto procuratore Mistri.

L’ing. Ivano Graldi e la quindicinale violazione della legge Merli 319/1976. L’ing. Graldi  dalla Acosea è stato promosso all’Arpa nel 1996; dall’Arpa è stato promosso alla ATO nel 2004 e nel 2012 il sindaco Tagliani,  visto il curricula dell’ ing. Graldi che ha fedelmente eseguito gli ordini impartiti quando era alla Acosea (non applicare la Legge Merli 319/1976); visto che ha pure fedelmente eseguito gli ordini impartiti quando era all’Arpa (non cercare le discariche); visto che l’Ato (Agenzia di Ambito Territoriale Ottimale) è stata soppressa (come ente inutile), Tagliani lo ha voluto a dirigere il servizio Ambiente del Comune di Ferrara dove è necessario continuare a occultare i reati ambientali compiuti dal Comune .

Il capo della igiene pubblica scarica impunemente la sua fogna nel fosso vicino casa

Il dott. Buriani Orazio, della Igiene pubblica e la quindicinale violazione della legge Merli 319/1976. In Consiglio comunale il 26.2.1990, il Consigliere Menarini (allegato 429) aveva presentato il mio dossier fotografico (allegato 429 A) che documentava gli scarichi abusivi nei fiumi cittadini Volano e Naviglio. L’Interrogazione è stata resa pubblica il 28.2.1990 (allegato 427). Il dossier è stato trasmesso per competenza al dott. Buriani della igiene pubblica che non ha attivato alcun provvedimento . Buriani poi – certo della impunità – ha messo pure lo scarico fognario della sua villa a Monestirolo nel fosso stradale di fronte a casa sua anziché nella fogna di cui il paese era dotato.

I cittadini di Monestirolo e il consigliere Lodi, hanno  ripetutamente denunciato al Comune di Ferrara la “Fogna di Buriani”.

Vedi : 1° agosto 2012, quotidiano  La Nuova Ferrara dove compare la protesta dei cittadini di Monestirolo con  foto della fogna a cielo aperto maleodorante di via Argenta (allegato 862);

Nuova Ferrara 23 gennaio 2013 : Monestirolo: “basta con gli scarichi di liquami all’aperto”;Carlino Ferrara 10 febbraio 2013. Il presidente del gruppo consiliare misto, Simone Lodi denuncia che, con interpellanza del 7.1.2013 P.G. 1030, ha denunciato il reato di scarico di liquami di fogne nei fossi di Monestirolo (allegato 863) . Il dott. Buriani è andato in pensione il 31.12.2011 senza rispondere dei reati sopra enunciati, che ha ripetutamente reiterato . Oggi fa il medico presso clinica privata .

Soffritti trasferisce il nuovo ospedale dal quadrante est a Cona per evitare di farlo su una discarica

22.1.1991.Il Carlino Ferrara pubblica : “Dislocazione dell’ospedale” ,dove chiedo al Sindaco  i motivi che lo hanno indotto – di concerto con il presidente della Usl Zuccatelli –  a collocare  il nuovo polo ospedaliero in via Copparo (allegato 536) . Il sindaco Soffritti non risponde . La risposta viene data nella conferenza stampa di presentazione dello schema preliminare del PRG del  8.2.1991, riguardante il nuovo ospedale. Il sindaco riferisce che : “Rispetto al primo progetto (febbraio 1990) che prevedeva la costruzione del polo ospedaliero in via Copparo,  con la delibera del Consiglio comunale del 10.4.1992 si è individuata la località di Cona. Continua il sindaco: “Lo spostamento da Est (via Copparo) a Sud Est (Cona) dell’ospedale è dovuto principalmente all’impossibilità di potenziare l’asse viario nella zona iniziale di via Copparo“ (allegato 537). Falso. L’asse viario di via Copparo è stato invece potenziato con la tangenziale Est che passa proprio attigua all’area dove era previsto il polo ospedaliero  del febbraio 1990 in via Copparo. Questa  tangenziale est che congiunge via Copparo con via Pontegradella, via Pomposa e via Comacchio è già stata ultimata e aperta al traffico il 9.6.2004. I veri motivi del trasferimento dell’ospedale da via Copparo a Cona sono i terreni su via Copparo che sono della prima moglie del futuro sindaco Sateriale e le discariche del quadrante est.

Nel Consiglio comunale del 20.12.1991 Donato Acquaro della Dc, denuncia che è stato  trasferito perché  i terreni in via Copparo erano oggetto di speculazioni. Infatti la prima moglie del sindaco Sateriale, Caterina Zanella è proprietaria sul fronte di via Copparo, di 37 ettari di terreni dove si doveva fare l’ospedale (allegato 908). Questi terreni distano 1.800 metri dalle discariche del quadrante est.

L’acqua che ci fa bere il sindaco Soffritti  fa aumentare i tumori secondo il prof. Ugolotti della Usl di Parma

21.1.1991. Nuova Ferrara : “Stanno aumentando i tumori, responsabile è l’acqua inquinata”. Segnalo che il Prof. Ugolotti della Usl di Parma del 1988, ha messo in relazione l’acqua del Po usata per la potabilizzazione e gli aumenti dei tumori a Ferrara (allegato 538). Recentemente la nostra acqua potabile è stata definita scadente da una associazione di tutela dei consumatori, per la presenza di PFOA (perfluoro ottanico) . Il consigliere comunale, Valentino Tavolazzi ha fatto una interpellanza. Il Comune ha risposto che farà analisi.   Il Carlino Ferrara del 22.6.2011  segnala “Tumori, Ferrara è ai vertici”.

In merito il mensile Terra Nuova il 12 Maggio 2008 ha pubblicato: “Farmaci nel rubinetto”, dove riporta lo studio dell’Istituto Mario Negri di Milano, composto da un team di esperti guidato da Ettore Zuccato in collaborazione con l’università di Varese.

Dicono questi ricercatori che i farmaci che assumiamo vengono eliminati attraverso urine e feci e raggiungono le acque fognarie per poi andare ad inquinare i corsi d’acqua, in quanto i principi attivi non vengono rimossi dai depuratori, anche i più moderni. Continua Terra Nova: negli acquedotti di Varese e Lodi sono stati trovati antibiotici, antitumorali, antinfiammatori, diuretici, antidepressivi e inoltre bezafibrato, ranitidina, spiramicina; poi diazepam e clofibrato nelle acque potabili di Lodi e tracce di diazepam a Varese» (allegato 1498).
La versione completa dell’articolo “Farmaci nel rubinetto”  è sul numero di maggio 2008 di Terra Nuova, e in quaderni acp 2007; 14 (5) : 20 – 206 (allegato 1497).

La trasmissione Leonardo di Rai Tre di lunedì 14 maggio 2012, ore 14,50 ha rivelato che la fase della depurazione con ozono ferma solo il 40 % di questi farmaci inquinanti. E’ il caso del nostro acquedotto che ha questo sistema di depurazione ritenuto il più avanzato.Il sindaco Tagliani, responsabile della salute pubblica non si è pronunciato in merito. Nella campagna elettorale per le amministrative del 2009 ha ricevuto finanziamenti dal gestore dell’acquedotto Hera. Glielo ha contestato il consigliere Levato di Forza Italia in Consiglio comunale. Tagliani ha risposto: “Lei è indelicato”.

Garibaldi sfregiato

23.1.1991.Carlino Ferrara : segnalo che è stato “Deturpato anche la statua di Garibaldi. Naso e fazzoletto scheggiati al monumento sui giardini pubblici di viale Cavour” (allegato 540).

Hanno rubato le porte delle cabine telefoniche

22.2.1991.Carlino Ferrara :  segnalo le “Telefonate sofferte, ovvero che quasi tutte le cabine SIP sono prive delle porte” (allegato 542).

La colubrina del castello ha perso le ruote

24.2.1991. Carlino Ferrara : segnalo che la  “Colubrina in sosta davanti al castello a perso le ruote” che sono marcite per assenza di manutenzione (allegato 544). Nella foto (pubblicata con l’articolo) si vedono ancora le ruote di legno. Di li a poco le perderà per marcescenza e sarà collocata su di un piedistallo.

Soffritti cambia tre sedi in tre mesi al nuovo ospedale

19.2.1991. Nuova Ferrara: chiedo perché  la sede del “Nuovo ospedale ha avuto  tre trasferimenti in tre mesi” . Chiedo al Sindaco il perché ha trasferito il nuovo polo ospedaliero da via Copparo a via Bologna e poi in via Ravenna negli ultimi tre mesi (allegato 546).

Il Pci Bara al gioco

Marzo 1991. Il vertice del Pci è citato per danni per l’uso di cartelle per le tombole protette da brevetto (allegato 547 G).

Centri anziani del Comune. Giochi e premi vietati. E alla festa dell’Unità cibi avariati

12.3.1991. La Nuova Ferrara pubblica : “Nei centri anziani le tombole hanno in premio buoni spesa delle Coop” (allegato 547). 24.5.1991. Segnalo il fatto al Difensore civico come vice presidente dell’associazione L’Altritalia in quanto le lotterie a premi devono essere autorizzate (allegato 547 A).

11.11.1991. Il Difensore civico chiede spiegazioni al Sindaco (allegato 547 B). Il Sindaco trasmette la pratica all’Assesorato interventi sociali. Quest’ultimo chiede contezza della denuncia al Coordinamento centri sociali. 3.12.1991. Il Coordinamento Centri Sociali Anziani ammette la violazione (mancanza di autorizzazione)  e informa che ha sospeso tali “premi” (allegato 547 C).

9.12.1991. Il Comune di Ferrara trasmette la lettera del Coordinamento centri sociali anziani al Difensore civico (allegato 547 D).

30.12.1991. Il difensore civico trasmette gli atti alla sede della Associazione L’Altritalia che aveva sollevato il problema a mia firma (allegato 547 E). 

Gaetano Marani nel suo libro “I miei 60 anni nel Pci”, Corbo editore 2008, rivela che  anche le Feste dell’Unità violano le leggi fiscali con le loro lotterie . Si legge in questo libro da pag. 145 – 202 che nel settembre 1980 la Guardia di Finanza eleva verbale di contestazione al responsabile del Festival Provinciale PCI per lotteria non autorizzata che metteva in palio un’automobile. Il PCI ha dovuto pagare la ritenuta d’acconto sul valore del premio messo in palio. Anche le altre Feste dell’Unità dei comuni della provincia ricevono la visita delle Fiamme gialle che li sanziona per gli stessi motivi. L’ultimo intervento della finanza avviene nel 1989 alla Festa nazionale dell’Unità che si è tenuta alla Rivana. Questa volta i verbali sono due. Uno per tombola non autorizzata e uno per lotterie non autorizzate. Anche qui la denuncia per la lotteria fu sanata con il versamento della ritenuta d’acconto. Per la tombola fu presentato ricorso. Il Sottosegretario alla Presidenza della Consiglio e Presidente Commissione Bilancio alla Camera, onorevole Nino Cristofori,  interviene presso il Ministero delle Finanze chiedendo l’esonero delle tasse per tombole e lotterie dei Festivals del PCI. Il Ministro non risponde. Parte dalla sede  Ferrarese del Pci la proposta per la modifica della legge n° 62. Della proposta di modifica se ne fa carico l’onorevole Cristofori che fa inserire nella legge 62,  l’art. 8 con il quale si esonerava i festivals di partito dal pagare le tasse sui premi di lotterie e tombole. La legge 62 con l’art. 8 di modifica fu prontamente approvata (allegato 547 F).

Il segretario provinciale del PD Mauro Cavallini il 7.9.2005 dichiara : “il nostro partito ha subito indagini dalla Finanza, non ci sono stati provvedimenti. L’affermazione di Cavallini è mendace (allegato 1103) perché nell’estate 1995 il Pds introduce il gioco Gratta e vinci nei suoi festivals. Il gioco contagia anche i festivals di Bologna. Interviene la finanza che sanziona le violazioni e impone lo stop agli illeciti (allegato 1104).

Dopo le violazioni fiscali, nei festivals del PCI si violano anche le leggi sanitarie.

Nel 1993 alla festa dell’Unità di Bando di Argenta sono stati somministrati cibi avariati che hanno mandato all’ospedale 20 persone. Il cartello apparso davanti al ristorante del festival riportava questa scritta : “Il comitato organizzatore della festa dell’Unità di Bando comunica che essendosi verificati casi di malori,  sono state sospese tutte le attività gastronomiche” (allegato 547 H).

Soffritti vuole fare il PRG dei grandi affari. I Verdi lo diffidano

18.3.1991. I consiglieri comunali dei Verdi Stefano Cavallini, Giangaetano Pinnavia e Alberto Ronchi, diffidano il Sindaco a non adottare le procedure previste dall’art. 15, Legge regionale 47/1978 per le varianti al PRG, essendo le stesse di esclusiva competenza regionale (allegato 621 C).

Ponte pericolante

22.3.1991. Informo il Difensore civico che il  ponte sul Burana , all’incrocio con il canale Boicelli, è pericolante. Il 5.4.1991 risponde l’ARNI (Azienda Regionale Navigazione Interna) che provvederà a metterlo in sicurezza (allegato 548).

Lettera al Presidente Cossiga

5.4.1991. La Nuova Ferrara pubblica :  “A Ferrara la legge non è uguale per tutti” (allegato 549). E’ la lettera che ho inviato al Presidente della Repubblica Cossiga, dove espongo le vessazioni subite da parte del sindaco “La legge sono io” (allegato 167) .

Via delle volte deturpata

9.4.1991. Carlino Ferrara : denuncio “intonaci in via delle Volte. Scomparsi i mattoni a vista” (allegato 550). Evidenzio che la via è di origine medioevale ed era tutta in cotto (mattoni a vista).

Il sindaco Soffritti deturpa il palazzo dei Diamanti

22.4.1991. Informo il Difensore civico che la Sovrintendenza delle belle arti, di concerto con il sindaco Soffritti, ha ordinato la scialbatura abusiva della fascia in cotto sotto il  cornicione del Palazzo dei Diamanti. Lavoro fatto sulla base di uno studio di Pia Kehl che ha scambiato il palazzo di via Ercole d’Este 31-35 con il palazzo dei Diamanti. L’8.5.1991, il difensore civico chiede una risposta alla Sovrintendenza, la quale risponde il 31.5.1991 : “non si ritiene opportuno soffermarsi in questa sede, trattandosi di un tema che presuppone, alcune specifiche conoscenze di ordine storico architettonico e tecnologico”. La Sovrintendenza da questa risposta al difensore civico, oggettivamente offensiva, ritenendolo ignorante sulle “specifiche conoscenze di ordine storico architettonico e tecnologico”. La Sovrintendenza tiene questo sconveniente comportamento al fine di non rivelare l’errore della studiosa Pia Kehl che ha confuso i due palazzi della via Ercole d’Este. Errore reso pubblico dal n° 290 /1991 della rivista “Italia Nostra” (allegato 551). La Sovrintendenza non vuole affrontare il problema in quanto ha pure ordinato i lavori ai Diamanti senza l’autorizzazione del proprietario del palazzo,  il Comune di Ferrara (allegato 551 A). Il 30.9.1991  alle ore 13,20, su Rai 1 è andata in onda la trasmissione di “Italia Nostra” sul restauro del Palazzo dei Diamanti. Partecipano alla trasmissione l’architetto Carlo Bassi assessore del Comune di Ferrara, Pia Kehl, Francesco Ventura e lo storico dell’arte Bruno Zevi (allegato 408) .

Per mettere a tacere la qualificata opinione pubblica che chiedeva spiegazioni, il sindaco Soffritti e la Sovrintendenza dissero che della imbiancatura totale si sarebbe data una giustificazione a posteriori, cosa che stiamo ancora aspettando. Vedi Francesco Benazzi in Nuova Ferrara giovedì 1° novembre 2012 (allegato 1681).  

Il Comune di Soffritti cassiere del Psi

28.4.1991. Il Carlino Ferrara pubblica : “Il Comune cassiere del Psi” (allegato 553), dove denuncio il numero di conto corrente del Psi di Ferrara AG/14194/7 e i movimenti di danaro che vi avvenivano con il Comune di Ferrara. La sigla AG sono le iniziali di  Albertini Giuseppe  segretario provinciale del Psi e deputato dello stesso partito.

Il Psi prende le tangenti come il Pci. 

1991, la magistratura scopre che il segretario amministrativo del PSI di Ferrara, Enzo Borsari (sindaco di Bondeno dal 1960 al 1965), aveva versato nel proprio conto corrente, n° 3535, presso il Credito Agrario di Ferrara, la tangente  di £. 45.000.000, proveniente da Termomeccanica per l’appalto dell’acquedotto di Ro ferrarese. La vicenda prese il via quando il pentito Enzo Pieroni , responsabile commerciale di Termomeccanica, confessò le tangenti pagate per avere appalti. Vedi Corsera 11 gennaio 1994, pag. 42: ”Bustarella servita a Pranzo” di Marziali Sirio. Borsari sarà condannato per la tangente Termomeccanica con decreto del GIP 140/1995 (allegato 1015) . Nel fascicolo processuale vi erano altri 60 “indagati” per tangentopoli,  passati indenni per le maglie (molto larghe) della magistratura ferrarese. Vedi : Nuova Ferrara 21.1.94 : “Finanziopoli, 60 indagati. Il pm Mistri : Ecco l’inchiesta sui soldi illeciti ai partiti”. “A quasi sei mesi dall’apertura dell’indagine il giudice presenta un primo bilancio”. Continua Mistri :  “I giudici Di Pietro e Davigo ci hanno affidato il compito di verificare i bilanci ritenuti sospetti delle aziende ferraresi”. Il sostituto Mistri è convinto di poter scoprire i fondi neri riservati ai politici (Allegato 1010). Il magistrato Mistri non scopre nulla (a carico del PCI). Vedi Carlino 18.10.94 : “Tangentopoli va in soffitta”. Mistri chiede l’archiviazione per la gran parte dei 96 indagati.

Il segretario amministrativo Borsari (PSI) condannato (Allegato 1010 A).

 Al PCI non succede nulla anche se Donigaglia (Coopcostruttori) parla chiaro al cronista del Carlino Ferrara, Stefano Lolli  il 18.12.2005 : “Donigaglia gira tra le mani un pacco di foglietti: sono le fotocopie delle agende di un ingegnere romagnolo finito nell’inchiesta “Laguna pulita” per gli appalti di Comacchio a metà degli anni 90”. “Questa documentazione, all’epoca, è stata tutta acquisita dal magistrato Mistri, ma e come se non abbia capito il significato di certi appunti. A me invece sembrano chiarissimi – continua Donigaglia – e punta il dito su una data (il cronista non la riporta) : “ore 9, direzione provinciale Pci, lire 6 milioni e 396 mila”. Continua Donigaglia: “ci sono nomi e cognomi, ci sono personaggi di spicco del mondo politico” (allegato 1018). La testimonianza di Donigaglia al Carlino si è ritorta contro la Coopcostruttori. Per la vicenda “Laguna pulita” il tribunale di Ferrara il 7.2.2001 condanna Donigaglia, Ricci, Verlicchi, Carlini e Tonini. Il 12.7.2002 la Corte d’Apello di Bologna conferma le condanne.

Il 3.6.2005 anche la Corte di Cassazione, 6/a sezione penale conferma le condanne. La sentenza sarà depositata il 3.10.2006 n° 33022/2006.

Un cronista – del Carlino nazionale –  Pino Miglino, il 27.7.94, scrive : “Nelle città rosse non si indaga”. “Mani pulite si ferma con il rosso” . Lo stesso cronista  – nello stesso articolo –  intervista l’onorevole Raffaele Della Valle (capogruppo dei deputati di FI) che evidenzia l’anomalia di mani pulite: “in tutta l’Emilia-Romagna le statistiche degli indagati sono di gran lunga più basse rispetto alla media nazionale”…”siccome tutti sono concordi che le tangenti erano un sistema, il marcio dovrebbe essere uniformemente distribuito sulla penisola” (allegato 1011).

Il Tribunale di Monza ad agosto 2011 conferma questa tesi del cronista del Carlino, Miglino del 1994. Il Tribunale di Monza infatti scrive nel 2011 che anche  il Pd incassava  tangenti tramite Penati (ex capo segreteria politica di Bersani) certe, ma prescritte (allegato 1039). L’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, il 1° settembre 2011, spiega  per conto di chi, Penati,  chiedeva le tangenti: “un mio assessore, all’epoca mi aveva comunicato per iscritto che Gavio gli aveva confidato che questa operazione era stata seguita e voluta dai massimi vertici del Pd di allora perché necessaria per la campagna elettorale delle politiche del 2006” (allegato 1041). Il 4 settembre 2011 Alessandro Sallustri pubblica su Il Giornale la foto dell’assegno da 2 milioni di euro, Conto corrente 8583, della Codelfa spa (amministratore delegato ing. Norberto Moser), Banca Popolare di Novara  n° 817.209.693-01, beneficiario la Caronte srl.

Il direttore del quotidiano “Il Giornale” pone questa domanda : “Bersani spieghi questo assegno” (allegato 1036). Bersani si trincera dietro un omertoso silenzio. A spiegare la vicenda dell’assegno è Rai News di mercoledì 7 settembre 2011, ore 21,30 :”Caparra fatta scadere ad arte dal gruppo Gavio per non dare nell’occhio”. Il 19.9.2011 Il Giornale pubblica l’intervista del 18.9.2011, trasmessa da Rai 3, nel programma “In mezzora” di Lucia Annunziata a Di Caterina che dichiara: “in dieci anni ho dato 3 milioni a Penati” (allegato 1037).

Il magistrato Titti Parenti del Pool mani pulite di Milano, intervistata dal Carlino del 15.2.2012, alla domanda : “i comunisti non prendevano tangenti”, risponde : “Falso. I comunisti agivano su doppio binario : prendevano soldi dal blocco sovietico e – dagli anni ottanta – cominciarono a prendere le tangenti come gli altri partiti” (allegato 1330) .

Il cittadino Luciano Pasquale Mattei in Carlino 8.9.2011,  rileva che gli scandali che riguardano la destra scoppiano prima delle elezioni , mentre se riguardano la sinistra i provvedimenti arrivano dopo il voto come ad esempio per il Sindaco Delbono a Bologna e Penati a Milano (allegato 1034). Qui termina il punto 28.4.1991 : tangenti solo al PSI.

La Fiera con canale fogna

30.4.1991. Carlino Ferrara: segnalo che “è una fogna a cielo aperto la canaletta di scolo consorziale che  costeggia il complesso fieristico” di via Bologna(allegato 552).

Il campeggio di Soffritti senza autobus castiga il turismo povero

Maggio 1991. Apre il nuovo Campeggio di via Gramicia (allegato 541). Sostituisce il campeggio Estense di via Porta Catene che il Comune ha concesso gratuitamente alla LIPU (allegato 541 A). Il depliant illustrativo, informa gli utenti del nuovo campeggio, che l’ospedale di corso Giovecca è a due chilometri mentre  la farmacia di Porta mare è  a un chilometro  (allegato 541 B). Il depliant Non segnala che il campeggio non è servito dai mezzi pubblici (il Bus arriva fino all’ex campeggio Estense) e la stazione dei treni e delle corriere, sono a 3 chilometri da farsi a piedi .  

Il Nuovo mercato di Soffritti castiga gli anziani

7.5.1991. Carlino Ferrara : “Piove nel nuovo MOF. Infiltrazioni dal tetto. Opera costosa e carente” (allegato 554). E’ la lettera di un pensionato, da me soccorso,  che si è fatto male all’interno del mercato ortofrutticolo comunale di via Stefano Trenti, per le carenze costruttive.

Nave al veleno attraversa la città

8.5.1991.Il Difensore civico interviene – su mia segnalazione – sul pericolo costituito dalla nave Capo Levante che attraversa la città lungo il fiume Volano, carica di 600 tonnellate di ammoniaca che trasporta tra i due poli chimici di Ferrara e Ravenna. Risponde l’ARNI il 24.4.1991, che si sta realizzando una pipe line Ravenna – Ferrara (i “Tubi d’oro” dell’onorevole Cristofori ) pronta a fine 1992, data dalla quale si interromperanno i trasporti via nave del pericoloso gas tossico (allegato 555).

Parco urbano. Gli aquiloni cadono in strada

10.5.1991. Carlino Ferrara : denuncio il  “troppo disordine nel parco attorno alla sagra della vulandra” (allegato 556).

La discarica di via del Lavoro

10.5.1991. Chiedo l’intervento del Difensore civico  per i tubi di scarico che confluiscono nella vasca dello zuccherificio Eridania di via del Lavoro abbandonato (allegato 557). Il Difensore civico chiede l’intervento della USL. Questa risponde il 22.10.1991 che ha attivato la procedura di verifica (allegato 557 A). La verifica Usl è avvenuta il 10.10.1991 e ha accertato che nella vasca confluiscono “fognature interne” (allegato 557 B). La vasca è una discarica denunciata a pag. 27 del dossier 3.6.10 (allegato 3-4). In questa vasca vi sono confluiti CVM che è stato trovato in concentrazioni da 9 a 300 micro grammi/litro (limite di legge 0,5). Vedi doc. 184 – 187, allegato 4. Lo stabilimento Solvay e questa vasca sono distanti tra loro mille metri e sono collegati dal canale Boicelli (allegato 557 C).

16.5.1991. Nuova Ferrara : “A cosa serve questa vasca”. Chiedo a cosa serve la vasca di decantazione dello Zuccherificio di via del Lavoro (allegato 558). L’articolo è corredato di foto della vasca che avevo inviato in precedenza al Difensore civico il 10.5.1991. L’area è risultata inquinata. La Conferenza dei servizi del 23.3.2011 a prescritto la procedura di bonifica ai sensi art. 249 del D Lgs 152/2006 (allegato 558 A).

La barca dei vigili non vede i vistosi scarichi fognari nel Volano

24.5.1991. Informo il Difensore civico (allegato 559) che la Polizia fluviale dei vigili urbani è stata dotata di un natante ma il Volano continua ad avere centinaia di scarichi abusivi che ho segnalato il 27.3.1990 (allegato 428). l’Assessore Campana risponde, elogiando ugualente i vigili . Campana è lo stesso assessore che di fronte alla denuncia degli appalti truccati alla Rivana disse in Consiglio che non aveva fatto intervenire i vigili  perché l’organico di questi, era insufficiente, scatenando le ire dei verdi che ne hanno chiesto le dimissioni.

Il fiume fogna Volano ospita la gommonata longa

26.5.1991. Carlino Ferrara: “il Volano è inquinato” (allegato 560). Denuncio carenze e violazioni accertate lungo il percorso di questo canale, constatate durante la gommonata longa.

Al CAP (consorzio agrario provinciale), nottetempo spariscono migliaia di tonnellate di grano. Incolpati i colombi. Condannati i guardiani

28.5.1991. Informo il Difensore civico che una colonia di colombi staziona al Consorzio agrario di viale Marconi dove mangia e defeca sui cumuli di grano. Allego alla missiva foto ove si contano una cinquantina di colombi intenti a cibarsi sui cumuli di grano (allegato 1043). Il difensore gira la segnalazione alla USL. Questa risponde il 20.7.1991 che i cereali non sono destinati alla alimentazione umana ma animale, omettendo di specificare che è solo la crusca e il cruschello del grano che è destinata alla alimentazione animale. La mendacità della Usl emerge nella chiusura della sua missiva al difensore civico dove certifica che il grano viene sottoposto a tostatura prima dell’invio alla catena alimentare dove : ”raggiunge la temperatura di 800 °C e lo mantiene per 90 secondi. “Un trattamento che garantisce sicuramente un ottimo grado di disinfezione” (allegato 561). La Usl è grossolanamente mendace perché sa che tenere a 800° il grano per 90 secondi, significa distruggere per carbonificazione i semi . La temperatura di 800 ° è quella a cui lavora la prima camera di combustione degli inceneritori.

16.6.1991. Nuova Ferrara: segnalo “Il grano del Consorzio di viale Marconi in pasto ai colombi” (allegato 562). Contestualmente a questa mia denuncia, al Consorzio Agrario Provinciale si scopre che i magazzini che dovrebbero essere pieni del grano degli ammassi, sono vuoti e il Consorzio sta per fallire con 270 miliardi di debiti.

Il 1° luglio 1991 Il ministro dell’agricoltura Giovanni Goria commissaria il CAP (Consorzio Agrario Provinciale) di viale Marconi . Il commissario si chiama Artioli ed è un ex consigliere comunale Dc di casa al Consorzio Agrario Provinciale, essendo anche il segretario generale della Confcooperative che nomina i consigli di amministrazione del CAP . Il conflitto di interessi è evidente. Ma così vuole l’onorevole Cristofori Dc che tenta in questo modo di occultare le ruberie al Consorzio che ben conosce .

Cristofori sa che al CAP mancano 40 mila quintali  di grano dell’ammasso e per questo ha nominato commissario il suo amico  Artioli con il compito di nasconde la colossale ruberia. Ruberia iniziata nei primi anni ottanta. Artioli prova ad incolpare cinquemila  piccioni – da lui censiti come stabilmente residenti al CAP di viale Marconi e che – secondo Artioli – mangiavano 200 grammi  di grano a testa al giorno. In realtà i piccioni necessitano massimo di 20 grammi al giorno di semi. Totale una tonnellata/giorno di grano “mangiato” secondo Artioli dai voraci volatili (allegato 1042). Artioli calcola che per divorare 5.000 tonnellate di grano servono 5000 giorni che fanno 13,7 anni. Il mendace Artioli nasconde che il numero reale dei piccioni è di 50 e non 5.000. Vedi mia foto dell’epoca (allegato 1043) . Interviene la magistratura che condanna i veri ladri, i dirigenti assolvendo il mandante politico apicale, l’onorevole Nino Cristofori.

A ferrara i Politici apicali hanno la certezza della impunità. La prova l’ ha data l’onorevole Taradasch nel 1999 quando è venuto a Ferrara a dire che la città è amministrata da “un sistema di controllo del territorio di tipo mafioso;  il controllo del consenso viene esercitato attraverso l’assunzione” (la figlia del procuratore Tosi lavorava ala società pubblica Sufer (Società Utilizzo Fonti Energetiche Rinnovabili) e quella del sostituto Mascolo alla municipalizzata Acosea. Continua Taradasch : “è difficile mettersi in contrasto con questo sistema tentacolare. Taradash è stato denunciato e ha vinto la causa (allegato 353).

L’impianto abusivo della  Niagara produce morte e incendi

22.6.1991.Insieme ai cittadini di Poggio Renatico chiedo che sia fatto rispettare il punto 3 DM 559/87 che proibisce alla Niagara s.r.l. di insediare l’impianto trattamento rifiuti speciali, nel Comune di Poggio Renatico, località valle della Sanguettola, finita sotto 6 metri d’acqua durante l’alluvione del 1951 (allegato 563). La Niagara sarà ugualmente autorizzata dalla Provincia  in violazione punto 3 DM 28.12.1987 n. 559 che proibisce l’insediamento di impianti smaltimento rifiuti  in aree esondate.

Il Procuratore della Repubblica, Romano Tosi  ordina una perizia (allegato 681) che accerta che  è proibito fare l’impianto Niagara nella valle della Sanguettola  di Poggio Renatico perché è finita sotto sei metri d’acqua nelle alluvioni del 1951. Il Procuratore Tosi non esercita l’azione penale (obbligatoria) contro la Provincia che ha rilasciato  l’autorizzazione in violazione del Dm 559 del 1987. Il Procuratore Tosi  apre  indagini – che avoca a se per 5 anni – a carico della associazione Amici della Terra, che aveva chiesto il rispetto del DM 559/87 . Tosi chiederà l’archiviazione solo quando saranno cessate le manifestazioni contro la Niagara. Il “favore” del procuratore alla Lega delle cooperative, è stato ricambiato con la nomina a difensore civico quando è andato in pensione.

Segnaletica pericolosa sulle grandi strade e arterie nazionali SS. 16 Ponte

13.7.1991. Nuova Ferrara. denuncio che lungo la statale 16 in direzione Ponte: “I segnali stradali si confondono con quelli pubblicitari” (allegato 564). Nella denuncia evidenzio il pericolo per la circolazione, in quanto i cartelli pubblicitari nascondono la segnaletica stradale verticale di pericolo, obbligo e prescrizione.

15.8.1991.Carlino Ferrara : segnalo che ci sono troppi cartelli sulle strade. L’eccesso di insegne pubblicitarie è un pericolo per la sicurezza stradale (allegato 570).

Il problema è stato risolto con l’art. 23 D. Lgs 30.4.1992, n. 285 che vieta la pubblicità stradale che : “per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione, possano ingenerare confusione con la segnaletica stradale”

Una discarica per l’Italia centro nord

20.7.1991. Carlino Ferrara : segnalo “Plastica nella discarica. Scaricate e seppellite in via Eridano a Cà Leona, Casaglia, intere balle di bottiglie pressate” (allegato 566). La discarica è quella comunale . Vedi sentenza del Pretore del 26.9.1995 (doc. 183, allegato 4).

Alla A.CO.S.E.A. Ci lavora il coniuge del magistrato che la  indaga

1.8.1991. Il Difensore civico chiede – a seguito mio esposto – chiarimenti su scarico “giallognolo” in Po a 30 metri dalle prese acquedotto. Risponde la USL n. 31 il 22.8.1991 : “Lo scarico in parola, come è stato più volte comunicato al consorzio acquedotto, ora ACOSEA, non rispetta i valori limite di tabella “A”,  fissati dalla vigente normativa per la tutela delle acque dall’inquinamento della legge 10.5.1976 n. 319” (allegato 567). L’art. 21 della legge 319/76 sanziona come reato il mancato rispetto dei valori tabella A, e, in caso di recidiva – come ha accertato la USL – è previsto il mandato di cattura (ultimo comma, art. 21 legge 319/76). Alla Acosea non è successo nulla perché nello staff dell’ing. Graldi che la dirige, ci lavora la figlia del sostituto Mascolo, Maria Grazia, sposata con il sostituto Mistri che ha indagato e archiviato l’Acosea per gli appalti truccati.

Vediamo le quantità di rifiuti scaricati in Po dalla Acosea.

Considerato :

– che la legge è di 15 anni precedenti ;

– che il tubo di scarico è di 300 mm di diametro (vedi foto, allegato 567);

– che la portata minima è di 1 metro cubo/minuto;

–  che il “servizio” è continuo.

Da questi dati si deduce :

– che in un giorno diventano 60 x 24 = 1440 metri cubi;

– che in un anno sono 1440 x 365 =  525.600 metri cubi di fango a fronte di 20.720.000 mc di acqua potabile prodotta e venduta (allegato 1790) ;

– che in 15 anni sono  525.600 x 15 = 7.884.000 di metri cubi di fanghi che è pari alla cubatura di 30.000 appartamenti di 80 mq per 3 metri di altezza (240 mc), che è pari a sommergere la città entro mura con oltre un metro di fango, così calcolato . Circonferenza Mura 9 chilometri : 3,14 = metri 2.866 metri (diametro). Superficie entro mura = 3,14 x 1433 x 1433 = 6.447.955 mq.

Considerato :

– che il Tubo è vistosissimo dalla strada arginale del Po e ancor meglio da bordo del natante dei vigili. Vedi foto Nuova Ferrara 16.1.1991 (allegato 567);

– che il Sindaco informato dalla USL, delle “ripetute violazioni” della tabella A, ha omesso di mettere a norma questo scarico per meri interessi economici (risparmiare gli utili della municipalizza per trasferirli al Comune). Vedi  pag. 1 verbale di Giunta n. 116/28808 del 6.8.1991 (allegato 583) :  “Aumento dell’utile della gestione 1990 dell’AMGA (previsto in lire due miliardi, v/cap. 981/2) come da nota aziendale in atti del 5 agosto 1991 con la quale si comunica che la quota dell’utile in parola, assegnata al Comune, ammonta a lire 2 miliardi e 250 milioni”.

Vedi Carlino Ferrara del 09.10.1991: “i guadagni dell’ACOSEA” (allegato 582). Alla Acosea non è successo nulla perché nello staff dell’ing. Graldi che la dirige, ci lavora la figlia del sostituto Mascolo, Maria Grazia, sposata con il sostituto Mistri che ha indagato e archiviato i reati commessi da Acosea per gli appalti truccati.

Fornace trasformata in una discarica

3.8.1991.Carlino Ferrara: denuncio “Discarica di pneumatici” (allegato 568) dove ci sono 15.000 tonnellate di pneumatici fuori uso di tutti i tipi in una ex fornace a Gallumara, sulla strada provinciale n° 15, poco prima di Massafiscaglia. I pneumatici sono stati rimossi. E’  “comparsa” la stessa quantità di pneumatici in via Cà Rosa in un deposito nella PMI a Ferrara. Di recente sono stati “incendiati” e poi spenti. E di recente smaltiti da Ecopneus (allegato 568 A).

L’aria di Ferrara appestata dal polo chimico

9.8.1991. Informo il Difensore civico che dalle torce del polo chimico escono grandi fumate nere. Il difensore chiede in data 24.9.1991, chiarimenti alla USL che risponde che è competenza del PMP (Presidio Multizonale di Prevenzione). Il difensore chiede il 29.10.1991, al PMP di “porre in atto i rimedi idonei”. Il PMP non risponde. Il difensore sollecita in data 14.11.1991. Il PMP risponde che la competenza è della USL. Il difensore scrive, in data 9.12.1991 a USL e PMP di “dirimere il conflitto” e di assumersi ciascuno le proprie responsabilità. Risponde il dott. Buriani del servizio igiene pubblica della USL in data 10.1.1992, secondo il quale la responsabilità è del  “D.P.C.M. 28.3.1983 relativo alla qualità dell’aria, che non prevede i parametri di questa tipologia di combustioni”.  Il Difensore risponde in data 20.1.1992 : “non è sostenibile la mancata tutela dell’ambiente e della salute , beni costituzionalmente protetti” (allegato 569).

Il dott. Buriani Orazio, responsabile della Igiene Pubblica, residente in via Argenta 36/L,  località Monestirolo ha i seguenti precedenti omissivi:

ha omesso i controlli agli scarichi fognari nel canale Naviglio (allegati 429 – 429 A), a partire dal 1990;

ha omesso i controlli agli scarichi nella via Argenta a Monestirolo, Comune di Ferrara, tra i numeri civici 36/E e 36/N, numerazioni entro le quali ricade la sua residenza con  scarico fognario a cielo aperto (allegato 860) .   Per gli scarichi abusivi in atmosfera delle torce del polo chimico, la giustizia arriva grazie ad una denuncia del medico Gasparini del 2009.  Vedi Carlino Ferrara 18.62011: “Torce, c’è l’ordine di sequestro” (allegato 823).

L’attuale sindaco Tiziano Tagliani nel 1990 era consigliere comunale della D.C. alla opposizione e non ha denunciato queste torce . Ha preso posizione 21 anni dopo,  il 18.6.2011 : “la situazione è di assoluta gravità” (allegato 445 A). Ha ragione visto il tempo che impiegato a capire che “la situazione è di assoluta gravità”  .

Etilenodotto Fe-Ra quadruplica i prezzi perché onorevole Cristofori vuole dare soldi ai contadini

17.8.1991. Carlino Ferrara. Segnalo che si sta costruendo un “Etilenodotto (Ferrara-Ravenna) a tre tubi, e pongo la domanda: uno trasporterà ammoniaca e  gli altri due” (allegato 572). Nessuna autorità risponde. L’opera è patrocinata dall’onorevole Dc Nino Cristofori (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Governo Andreotti). Solo la lista Verde di Ferrara il 10.4.1990 era intervenuta sul Carlino Ferrara per denunciare che  “Sulla pipe-line Ferrara – Ravenna  resta il mistero”; ovvero che “l’opera è stata realizzata con la procedura d’urgenza. Procedura riservata alle opere pubbliche mentre la pipe-line collega due stabilimenti chimici privati : l’Enichem-Anic di Ravenna e il Polo chimico di Ferrara. Continuano i Verdi di Ferrara : “La valutazione di impatto ambientale è stata avviata dopo l’approvazione del progetto, per cui era certo l’esito favorevole” (allegato 436). Anche la Lega per l’Ambiente di Ferrara in  Carlino Ferrara del 10.4.1990 rileva che nemmeno il sindacato  riesce a conoscere il progetto definitivo del tracciato e le associazioni degli agricoltori, negli incontri con il Prefetto non erano riusciti a sapere quanti erano i tubi, mentre i metri di esproprio orizzontale dei terreni, non erano certi se 7 o 30 (allegato 436).

Nel 1992,  l’etilenodotto viene definito dalla Guardia di finanza :”Tubi d’oro” dopo il siluramento dell’amministratore delegato di Enichem-Anic, l’andreottiano Domenico Palmieri. L’enichem-Anic di Ravenna aveva denunciato un buco di centinaia di miliardi a seguito della imposizione dell’onorevole Cristofori di procedere ad espropriare  le proprietà lungo il tracciato, invece di pagare le molto meno onerose indennità di servitù di passaggio sui terreni dove passavano i tubi dell’etilenodotto (a 3 metri sotto terra). Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio onorevole Nino Cristofori e Presidente Commissione Bilancio alla Camera, molto legato a Palmieri, partecipò alle trattative tra Enichem-Anic di Ravenna e gli agricoltori espropriati (allegato 1053).

Nelle elezioni politiche del 1992, Nino Cristofori ha speso 790 milioni di lire che è risultata la cifra più alta tra tutti gli eletti nazionali. L’intera Dc,  per la provincia di Ferrara, aveva speso 40 milioni di lire (allegato 1051).

Per il capo del  gruppo sportivo sono : “collega di nome ma non di fatto” e “Mai ho fatto proprio gli ideali del corpo”

20.9.1991. La Nuova Ferrara  pubblica : il Gruppo sportivo della Polizia Urbana festeggia e premia i suoi aderenti escludendo il Bulzoni. 27.9.1991.La Nuova Ferrara pubblica la mia richiesta di chiarimenti per la esclusione dal gruppo sportivo  (allegato 576). 29.9.1991.La Nuova Ferrara pubblica la risposta del Presidente del Gruppo sportivo, il vigile Gianluigi Boldrini che mi riempie di insulti :”Bulzoni collega di nome ma non di fatto” …. “ mai ha fatto propri gli ideali del Corpo” (allegato 578

Turismo fluviale finto

26.9.1991.Carlino Ferrara. Segnalo lo “Scarso turismo sui nostri fiumi. Mancano iniziative per il Po. Inutile la darsena sul Volano” per un porto fluviale turistico perché il percorso fino mare (57 km.) richiede un giorno di navigazione a cui vanno aggiunti i tempi per superare i seguenti ostacoli (allegato 574) :

ponte girevole di Migliaro (gestito da questo Comune) ;

ponte levatoio di Massa Fiscaglia (gestito da questo comune) ;

conca di Tieni (gestita dall’ARNI) ;

ponte sulla ferrovia di Codigoro (gestito dalle Ferrovie Emilia Romagna) ;

il ponte mobile di Codigoro di piazza Libertà, sulla strada per Lagosanto (gestito dal Comune) ;

ponte Baccarini, vicino a Marozzo (gestito dalla nautica del Delta).

Per attraversare questi ostacoli sul fiume Volano, bisogna contattare 3 comuni ; un ente ferroviario ; una società pubblica e una privata. Se poi si vuole entrare nel porto della località di Volano lido, bisogna tenere conto che in alcuni punti il pescaggio è di soli 30 centimetri (allegato 631), come nella Darsena di San Paolo a Ferrara .  La vicenda è tornata d’attualità in questi ultimi anni.

Il 3.9.2011 quando il Carlino Ferrara ha pubblicato : “Darsena, milioni di euro gettati in acqua. Dai miraggi del boom turistico al degrado. Negli anni 90 il via ai lavori curati dalla Navarcus di  Roberto Bortolazzi, cugino del sindaco Soffritti (allegato 402 ).

Il 26 maggio 2013 quando – ancora il Carlino – ha pubblicato .”Barche in secca, incuria e vandalismi: così la Darsena è una fogna a cielo aperto” (allegato 1952).

La fiera dei finti restauri delle antiche mura, secondo l’assessore

26.9.1991. Il Carlino Ferrara pubblica : “Restauri in Fiera” (allegato 575 A) dove evidenzia che nei padiglioni fieristici apre il salone biennale, dell’arte, del restauro e della conservazione. Nei padiglioni fa bella mostra il progetto del restauro delle antiche Mura cittadine (allegato 360 A). L’assessore comunale ai lavori pubblici, Alfredo Bertelli scrisse sul Carlino Ferrara del 15.11.1992 che l’appalto per il restauro delle antiche Mura era “finto e ingestibile” (allegato 1730).

27.9.1991.Il Carlino Ferrara pubblica : “il business del restauro” (allegato 575) alla fiera di Ferrara, dove gli esperti, regionali e nazionali espongono le problematiche del settore, quali i ritardi governativi nei finanziamenti. Non ci saranno altre edizioni di questa “Biennale” e delle altre importanti mostre tenute nella stessa fiera.     

La Cattedrale con i portici arlecchino

1.10.1991. Carlino Ferrara : segnalo che i muri esterni dei portici della Cattedrale hanno sette tinte diverse che stonano con la sobrietà dell’ambiente religioso (allegato 579).

La piccola e media industria scarica nei canali di irrigazione

6.10.1991. Segnalo al Difensore civico l’inquinamento del canale cittadino in  zona PMI (allegato 581). L’assessore all’ambiente della Provincia – interpellato dal difensore civico –  risponde il 17.1.1992 : “il collettore fognario che convoglia gli scarichi degli insediamenti produttivi della P.M.I. non è munito di depuratore” (allegato 580). Il problema è ancora irrisolto (allegato 580 A).

L’acquedotto guadagna un milione di euro all’anno, che Soffritti poi destina alle spese di rappresentanza

9.10.1991. Carlino Ferrara. Denuncio : “i guadagni dell’ACOSEA” (allegato 581). Questa azienda ha guadagnato 2 miliardi e 250 milioni con l’acqua potabile nel 1990.

Il 9.11.1994, in Carlino Ferrara avevo denunciato : “l’acqua del Po” (allegato 646), dove informavo che  il Presidente della municipalizzata ACOSEA, il democristiano Vincenzo D’Alessandro, mentiva quando diceva di gestire l’acqua potabile in pareggio mentre invece guadagnava miliardi che trasferiva al Comune. Nel solo 1990 il D’Alessandro aveva trasferito £. 2.250.000.000. Vedi pag. 1, delibera Giunta 6.8.1991, (allegato 582) . Con questi soldi il sindaco Soffritti farà apparire in utile il bilancio comunale, mentre alla fine del suo mandato si scoprirà che ha nascosto nei bilanci comunali, debiti per 134 milioni di euro (allegato 801 A).

Soffritti e le cene luculliane con i soldi dei contribuenti

15.10.1991. La Gazzetta di Ferrara pubblica “lettera aperta al sindaco” dove informo che si è tenuto un convegno sulla povertà dal titolo “sviluppo ineguale”,  terminato con una cena dei convegnisti, pagata dai contribuenti 120.000 lire a testa (allegato 581 A) . La mia lettera riprendeva quella del 5.10.1991, apparsa sulla Voce di Ferrara a firma dello storico Luciano Chiappini che denunciava le “mani bucate” del sindaco Soffritti per gli stessi motivi. Lo storico citava il caso del convegno sulla povertà finito con una cena luculliana a tutti i convegnisti, costata 120.000 lire a testa (allegato 581 C). Somme che il sindaco Soffritti prelevava dal bilancio comunale alla voce “spese di rappresentanza” che ammontavano ad oltre un miliardo di lire.

Il nuovo ospedale e le ingerenze del capo della Usl 31 Zuccatelli

24.10.1991.Giuseppe Zuccatelli amministratore Usl 31, intervistato dalla Nuova Ferrara, annuncia che il nuovo polo ospedaliero sorgerà a Cona (allegato 899) . Lo stesso amministratore a febbraio 1990 aveva firmato il progetto del nuovo ospedale in via Copparo (allegato 900). Il consiglio comunale il 20 dicembre 1991 e il 10 aprile 1992 approverà la variante al PRG che trasferirà il nuovo ospedale da via Copparo al fondo la morte a Cona (allegato 908).

Cà Leona la discarica di Soffritti, la più grande discarica sotterranea d’Italia per l’industria chimica di mezza Italia (800 ettari, pari a cento campi di calcio alti due piani).

30.10.1991. La Nuova Ferrara pubblica : “Sulla discarica di via Eridano, domande agli assessori” (allegato 583) dove informo il Sindaco che l’assessore comunale Vander Maranini,  il 26 settembre 1991,  al Teatro Venere di Ravalle, ha confermato che nella discarica di Casaglia si viola art. 12, DPR 915/82, ovvero che si seppelliscono rifiuti di altri comuni non ammessi avendo il Sindaco dichiarato l’emergenza sanitaria ambientale. Al fianco di Maranini, alla sala Venere, sedeva l’assessore provinciale all’ambiente Pigozzi che da il suo assenso alla violazione, mentre doveva richiamare l’assessore Maranini al rispetto della legge, ovvero che in discarica ci poteva andare solo il Comune di Ferrara, avendo il sindaco dichiarato l’emergenza sanitaria. Maranini e Pigozzi per questo saranno rinviati a giudizio e processati. Maranini sarà condannato per gestione di discarica abusiva, ai sensi dell’art. 25 secondo comma DPR 915/82 (doc. 183, allegato 4), mentre Pigozzi, “imputato del reato punito e perseguito dall’art. 361 c.p. perché in qualità di assessore all’ambiente della Provincia di Ferrara ometteva di denunciare alla Autorità Giudiziaria il reato” (gestione di discarica abusiva, art. 25 secondo comma DPR 915/82 ) sarà assolto con sentenza 726/95 , “perché il fatto non costituisce reato” (allegato 584).

I verdi accusano il sindaco Soffritti di essere un faccendiere, come dicono i suoi assessori Fernando Rossi e Bertelli ( lavori pubblici)

9.11.1991. Alla Casa Ariosto si tiene il Convegno “Collusione Mafia e Politica” dove i  Verdi accusano il sindaco Soffritti: “Politica e affari, Ferrara è come Milano”.

Gli accusatori sono :

Basilio Rizzo (consigliere comunale Verde di Milano);

Emilio Molinari (coordinatore nazionale Verdi);

Stefano Tassinari (consigliere provinciale Verde) ; (allegato 621 D).

L’assessore Fernando Rossi glielo aveva detto il 15 agosto 1990 (“pensa solo ai grandi affari)  e l’assessore Bertelli  a seguire, per il finto appalto del restauro antiche mura

Soffritti. Accatasta all’aperto i banchi delle scuole.

28.11.1991. Carlino Ferrara. Denuncio una catasta di banchi di scuola lasciati all’aperto in un deposito comunale in via Baluardi dal sindaco “mani bucate” Soffritti. I banchi lasciati alle intemperie si sono resi inservibili in breve tempo (allegato  585). I banchi potevano essere riciclarli in beneficienza dandoli alle organizzazioni senza scopo di lucro che operavano sul territorio e che li avrebbero inviati, ad esempio,  alle scuole elementari dei bambini africani. Vedi sacerdote africano della parrocchia di San Giacomo in via Arginone che chiedeva questi “beni didattici” che poi inviava con un container nelle scuole della sua nazione.

Ghetti assessore vendicativo di Soffritti, mi mette alla porta per la mia denuncia sulle scuole

15.12.1991.La Nuova Ferrara pubblica una mia lettera di protesta contro l’Assessore alla pubblica Istruzione Ghetti, che il 12.12.1991, alla assemblea dei presidenti dei comitati di gestione delle scuole materne e asili nido comunali, tenutasi presso la sede dell’assessorato ai Bagni ducali in viale Alfonso d’Este, avente ad oggetto aumenti rette asili. L’assessore non ha accettato la presenza del genitore Casanova Donatella congiuntamente alla mia come referente del “Movimento per la democrazia La Rete” (allegato 587). Io e la Casanova ci eravamo presentati anche a nome di venti genitori che avevano firmato un documento di protesta contro gli aumenti delle rette degli asili titolata “Il bambino “disintegrato” (allegato 587). La Casanova ha scritto una lettera di protesta contro l’assessore Ghetti, pubblicata dalla Nuova Ferrara il 17 dicembre 1991 dove evidenziava che nella riunione precedente di pari oggetto e luogo, Ghetti aveva riconosciuto il diritto dei genitori a partecipare alla assemblea (allegato 587). Ghetti non ha riconosciuto la nostra figura di rappresentanti dei cittadini contrari agli aumenti. Ghetti ha motivato che non avevamo diritto di partecipare alla assemblea perché altrimenti doveva invitare tutti i partiti. A nulla è valso replicare che noi non eravamo partiti e nella riunione del 27 novembre precedente aveva accettato i cittadini interessati agli aumenti delle rette degli asili. Ghetti  ci ha messo alla porta ripetendo ad alta voce la frase: “questa è un’assemblea che deve lavorare. Prego accomodatevi” (allegato 587).

Gli orrendi Tubi che escono dalle antiche mura

13.12.1991. Carlino Ferrara: segnalo che le Mura sud, sotto il Montagnone ,  sono trafitte da grossi  tubi neri. Uno scempio che contrasta con i conclamati programmi di restauro delle antiche Mura. Infatti questo scempio è stato tralasciato dal restauro delle antiche Mura cittadine (allegato 586). L’assessore comunale ai lavori pubblici, Alfredo Bertelli scrive sul Carlino Ferrara del 15.11.1992 che l’appalto per il restauro delle antiche Mura è “finto e ingestibile” (allegato 1730).

Il faccendiere Soffritti contestato dai Verdi per il Palaspecchi e il Darsena City

23.12.1991. Il consigliere comunale dei Verdi, Alberto Ronchi interpella il sindaco Soffritti sul progetto “Darsena city” per contestargli che era un intervento fuori scala per le necessità di Ferrara (120 mila metri cubi a ridosso delle mura di via Darsena). Il consigliere motiva il suo intervento facendo il confronto con l’altro intervento fuori scala, ovvero il centro direzionale Palazzo degli specchi di 62.000 metri cubi in via Beethowen rimasto inutilizzato (allegato 763 A) . L’interpellanza è rimasta inascoltata e il Darsena city è stato costruito.

Ultimata la costruzione, nel Carlino Ferrara del 11.10.2004 scrivo: “Darsena City, costruzione abnorme” (allegato 765). Denuncio che  questo complesso di 190 mila metri cubi è stato costruito  a 100 metri dalle antiche Mura Ovest, in corrispondenza del Baluardo di San Paolo alla Fortezza. Il progetto è partito nel 1990 (allegato 763).

I terreni agricoli della moglie del futuro sindaco Sateriale diventano edificabili

24.12.1991. Il Carlino Ferrara pubblica l’articolo  “La verità sulla Gea” a firma della proprietaria della società immobiliare GEA, Caterina Zanella (moglie del futuro sindaco Sateriale). La Zanella risponde al consigliere della Dc, Donato Acquaro che nel consiglio comunale del 20.12.1991 aveva denunciato che in via Copparo c’erano state speculazioni sui terreni destinati al nuovo polo ospedaliero. La Zanella ammette di essere la proprietaria di 37 ettari di terreni sulla via Copparo dove è previsto il nuovo polo ospedaliero (allegato 588).

L’ex assessore spiega perché i terreni della moglie del sindaco diventano edificabili: ”Un mercato inpenetrabile”

29.12.1991. Il Carlino Ferrara pubblica l’articolo “Un mercato impenetrabile” a firma dell’ex assessore comunale Dolves Guidi che denuncia il “Patto per lo sviluppo“ del 1984, tra il sindaco Pci Soffritti e l’onorevole Dc Cristofori finalizzato alla spartizione tra le imprese costruttrici ferraresi degli appalti, escludendo le alloctone, o forestiere (allegato 588 A).

A livello nazionale, il senatore Lucio Libertini, di Rifondazione comunista, descrive il  “patto nazionale” per la spartizione degli appalti. Scrive Libertini: “per molto tempo il peso della Lega nel giro degli appalti derivava da un patto con cui le si riconosceva il diritto a una quota tra il 13 e 18 %“. La caduta dei voti prima del Pci e poi del Pds, ne affievolì le capacità di pressione politica che ha spinto le coop a fare da se ignorando il partito e la Lega”. “questo in coincidenza del venir meno dei flussi di dollari provenienti da Mosca a metà degli anni ottanta” (allegato 1096). Per approfondimenti vedi “L’oro di Mosca” di Francesco Bigazzi, edizioni Mondadori.

I segreti della geotermia. Soffritti mette a tacere anche il difensore civico.

7.1.1992. Informo il Difensore civico  che martedì 31.12.1991, alle ore 24 tutti gli impianti del teleriscaldamento si sono bloccati. Il difensore chiede, in data 26.2.1992, spiegazioni al Presidente AMGA (Azienda Municipalizzata Gas e Acqua). L’AMGA  risponde il 2.4.1992 che è competente il Comune. Il difensore, il 4.6.1992, sollecita il Comune a rispondere. Il 13.7.1992 il difensore fa un secondo sollecito.

Il 12.10.1992 il difensore archivia la pratica alla voce “interventi in cui è mancata la collaborazione dell’Amministrazione” (allegato 589). Il sindaco Soffritti non ha risposto per non dover svelare le pecchi degli impianti e i segreti degli appalti truccati documentati dal Ctu del tribunale.

Il difensore civico scrive a Soffritti per le discariche che risponde con omertoso silenzio

13.1.1992. Il Difensore civico, scrive al sindaco (allegato 613) chiedendogli di rispondere alla lettera del 27.11.1991 inerente la discarica nella zona PMI (allegato 610).

I resti delle antiche mura abbandonati

3.2.1992. Carlino Ferrara: informo il sindaco Soffritti che ci sono parti di marmi decorativi di edifici storici abbandonati al suolo tra via Piangipane e via Rampari di San Paolo che provengono dalla Porta Paola” (allegato 590).

Traffico caotico in via Bologna. Il sindaco restringe la strada

23.2.1992. Carlino Ferrara: propongo una alternativa al traffico caotico di  via Bologna che si può realizzare con un percorso parallelo a via Bologna su vie già esistenti da collegare tra loro (allegato 592).

L’assessore chiede il rendiconto delle spese elettorali di Soffritti e lui lo trasferisce

9.4.1992.La Nuova Ferrara pubblica un articolo dell’ex assessore comunale Paolo Mandini dove chiede : “Quanto è costata la campagna elettorale”. “Rendere pubblico le spese e le fonti” (allegato 594) . Paolo Mandini è uno dei 13 che nel settembre del 1993 chiese di mettere all’ordine del giorno del Comitato Federale Pds la corruzione nel Pds, ovvero appalti e tangenti a Ferrara, segnalati dai magistrati di Monza alla procura di Ferrara. Tangenti dati ai politici per pagarsi le campagne elettorali, sostenevano i magistrati di Monza. La proposta di discussione fu respinta. Il vertice del Partito aveva incassato tangenti come aveva documentato il capo della Coopcostruttori Donigaglia nella intervista al Carlino Ferrara del 18.12.2005 (allegato 1018).

Le spese elettorali pagate con fatture di lavori non eseguiti. Condannata impresa e geometra del Comune

22.4.1992. L’impresa Marchetti presenta una fattura da 50 milioni per lavori di ristrutturazione del palazzo del Comune in località Marrara non fatti. Il palazzo è sede della circoscrizione e  della locale sezione Pds, CGIL e ARCI. Questa la cronistoria:

11.5.1992. L’impresa Marchetti riceve l’ordine per fare i lavori al Palazzo del Comune di Marrara.

14.7.1992. La fattura per i lavori non fatti per 50 milioni di lire è depositata in giunta. Sotto ferragosto,  il Presidente della circoscrizione sud, Sergio Cariani, informa la Giunta che i lavori non sono stati eseguiti.

25.8.1992. Parte la denuncia alla magistratura ad opera del consigliere comunale Balboni del Msi – An. il giorno precedente nel palazzo di Marrara erano stati allestiti i ponteggi (allegato 1056);

6.9.1992. Ultimo giorno della festa tricolore a Mirabello. I consiglieri comunali avv. Balboni e avv. Menarini tengono una conferenza stampa di chiusura, dove fanno il punto sulle numerose denuncie.

Per i lavori al palazzo comunale di Marrara pagati ma non realizzati il consigliere Msi Balboni  accusa l’assessore ai  lavori pubblici Alfredo Bertelli di avere preso i soldi per pagare la fattura dal capitolo di spesa relativo alla ristrutturazione della edilizia popolare (allegato 1984).

2.2.1993. L’impresa Marchetti e il geometra del Comune Felletti, hanno patteggiano nove mesi ciascuno avanti al GIP (allegato 1058).

Una mostra fa intasare la città di pulman

6.5.1992. Il Carlino Ferrara pubblica : “alla larga le mostre” (allegato 596), dove propongo di decentrare le mostre perché quella di Monet al Diamanti ha intasato il centro di pullman. Che trasportavano i visitatori.

Soffritti. Faccendiere e trafficante di rifiuti industriali provenienti da mezza Italia falsifica l’ordinanza 3-7-1992. Scoperto dai carabinieri e salvato dall’amico  Procuratore

8.5.1992. Notifico al sindaco Soffritti diffida (allegato 283) perché interrompa i  traffici di rifiuti provenienti da altri comuni della provincia e del Veneto, nella discarica comunale abusiva di Casaglia (vietati dall’art. 12 Dpr 915/82) . La diffida documenta che Soffritti dava la caccia ai rifiuti degli altri comuni per fare affari illeciti dal 1983 al 1993, violando l’art. 12 Dpr 915/82 stante che aveva dichiarato l’emergenza sanitaria. Vedi l’ordinanza del 27.12.1987 (doc. 165, allegato 4); ordinanza 5.9.1989 n. 9510/89, pag 3-4 (doc. 166, allegato 4) e sucessive fino al 3.7.1992.

Il Sindaco è reo confesso  con l’ordinanza del 27.12.1987 (doc. 165, allegato 4), nella quale ordinava all’AMIU di smaltire in discarica i rifiuti degli altri comuni come documentato a  pag. 31, bilancio AMIU 1987, (allegato 67). Nello stesso bilancio Amiu 1987 , oltre ai rifiuti urbani vietiti degli altri comuni, sono riportate le fatture di acquisto da parte del Comune di Ferrara dei rifiuti delle industrie chimiche tra cui il CVM della Solvay finiti nella discarica comunale abusiva di Casaglia per un importo di £. 11.986.995. Vedi fattura n. 890 del 1987, riportata nel bilancio Amiu del 1987 a pag. 61  (allegato 67). Pertanto l’otto maggio 1992 ho diffidato il sindaco. Ho inviato la diffida alla magistratura il mese di giugno 1992. Soffritti per sottrarsi alle indagini della magistratura ha falsificato l’ordinanza 3.7.1992 dove a pag 6 scrive che  “dal 31.3.1992 nessun comune della provincia di Rovigo usufruisce della discarica Casaglia” (doc. 167, allegato 4). L’affermazione è falsa per i seguenti motivi.

Soffritti, nel bilancio consuntivo Amiu 1992 riporta gli incassi annuali per i rifiuti dei comuni della provincia di Rovigo di Occhiobello, Stienta e Ficarolo che hanno conferito rifiuti nella discarica Casaglia (allegato 72) che comprovano che i rifiuti sono entrati in discarica anche dopo il 31.3.1992 e per tutto il 1992 . Il gip  Umberto Palma, crede alle dichiarazioni del sindaco fatte nela ordinanza 3.7.1992 (i rifiuti dei comuni del Veneto non entrano più in discarica dal 31.3.1992) e con decreto R.G. Gip 1569/93, archivia la denuncia per le violazioni art. 12 Dpr 915/82, riconoscendo erroneamente al sindaco  “di essersi da tempo attivato per contenere il bacino di utenza della discarica di Casaglia, ovvero di avere escluso dalla discarica i comuni della provincia di Rovigo (dal 31.3.1992). Il gip Palma – vista l’ordinanza di Soffritti del 3.7.92 che certificava che dal 31 marzo 1992 in discarica non entravano più i comuni della provincia di Rovigo – scrive nel decreto di archiviazione R.G. Gip 1569/93 : la discarica Casaglia  “a partire dal luglio 1992 non ha servito più i comuni del veneto” (doc. 174, allegato 4). Il Gip Palma ha dimostrato di essere distratto. Infatti ha pure sbagliato a citare il mese di Luglio 1992 dal quale non entravano più rifiuti in discarica in quanto Soffritti nella sua ordinanza 3.7.1992 aveva scritto 31 marzo 1992.

Un errore grossolano in cui non dovrebbe incorrere un Gip in quanto giudice che deve vagliare le prove per accogliere le richieste del Pm. Non è il solo “giudice” a “sbagliarsi” quando è indagato Soffritti. Il Pm Proto nella sua richiesta di archiviazione per l’indagato Soffritti, del 19.10.1994 (doc. 180 allegato 4), ha sbagliato a citare l’ordinanza firmata dal sindaco Soffritti. Ha citato quella del 11.7.1992 mai emessa in quanto l’ultima a firma Soffritti porta la data del 3.7.1992, mentre l’assessore Maranini ha firmato quella del 9.7.1992.

Il sindaco Soffritti mi fa cacciare dal PSI

Soffritti, depistata la magistratura e ottenuta l’archiviazione, passa alla vendetta contro Bulzoni. Telefona al segretario comunale del PSI , avv. Renzo Oppi e gli chiede di  cacciarmi dal partito .  Vedi punto successivo.

13.5.1992. La Nuova Ferrara pubblica il mio appello: “ Il PSI caccia gli onesti” (allegato 598). Rispondo al segretario del PSI Avv. Oppi che sulla Nuova del 23.2.1992 ha scritto “il PSI scomunica Stefano Bulzoni”.

Denuncio il conto corrente del Psi dove c’erano traffici illeciti e tangenti

18.5.1992. Carlino Ferrara : riporta la mia denuncia contro il conto corrente del PSI (AG/14194/7) e le operazioni finanziarie illecite tra Comune e PSI ivi contenute. (allegato 599).

Tre mesi prima – il 17.2.92 – era scoppiato il caso “mani pulite”con l’arresto del socialista Mario Chiesa a Milano mentre incassava una tangente dalla impresa delle pulizie del Pio albergo Trivulzio di cui era presidente. Qui a Ferrara  su 60 indagati, solo il cassiere del PSI, Enzo Borsari sarà condannato per la tangente di 45 milioni che aveva incassato dalla Termomeccanica per i lavori della centrale di potabilizzazione di Ro. Vedi Nuova Ferrara 21.1.1994 (allegato 1010) e Carlino Ferrara 28.12.1994 (allegato 1012). Una condanna di monito. Il Psi di Ferrara – attraverso l’onorevole Santini – aveva  denunciato le ruberie per 270 miliardi al Consorzio agrario di viale Marconi, con la regia dell’onorevole Dc Cristofori.

Un mercato alla Soffritti (fatto per arricchire gli appaltatori) che nessuno vuole collaudare

25.5.1992. Il Carlino Ferrara pubblica la mia denuncia riguardante: “Il fiasco del nuovo MOF”, dove segnalo che il nuovo mercato è stato fatto in modo raffazzonato e grossolano (allegato 600), come l’ospedale di Cona che è dello stesso periodo ma fino 20 anni dopo . Soffritti – come solito – non risponde. In questo caso  perché sa che ha fatto una opera pubblica truccata che va contro le leggi della gravità (i tetti alla rovescia da cui si infiltra l’acqua); della meteorologia (i camini con tetto alla rovescia fanno entrare acqua quando piove); della idraulica (a messo i raccordi dei tubi in polietilene dell’antincendio da 3 atm invece di 7); della domotica (uffici senza riscaldamento). Diciassette anni dopo, il 3.02.2009 ho inserito questo caso nel  dossier  “La questione morale municipale” (doc. 11, allegato 4) che ho  consegnato al Protocollo generale del Comune con il numero di P.G. 10.180; alla  Provincia con il numero di P.G. 14.602; al Prefetto e Questore . Il 9.9.2009 ho inviato il dossier via mail ai capigruppo del Consiglio Comunale e provinciale. Nessuno ha risposto compreso il nuovo sindaco avv. Tagliani che ben conosceva la corruzione ivi denunciata da quando era consigliere comunale della Dc dal 1989. I vertici di tutti i partiti stanno zitti su questa denuncia, perché sono correi negli appalti truccati concertati tra Pci, Psi e Dc. Quando è stato aperto il nuovo mercato (15.5.1989) era consigliere comunale della Dc l’avv. Tagliani che ha taciuto in cambio del posto di vicesindaco (1999 – 2004) di consigliere regionale (2004 – 2009) e di sindaco nel 2009.

Soffritti c’è l’ha con il Comitato antimafia che gli ha scoperto gli appalti truccati. E la Nuova Ferrara lo affianca scrivendo: “Comitato di farneticanti”

31.5.1992. La Nuova Ferrara riporta, a caratteri cubitali: “Comitato di farneticanti”. E’  il giudizio del vertice del Comitato federale provinciale del Pci. Questo “vertice” è composto dal segretario provinciale Pci, dal sindaco Soffritti, dal capogruppo Pci in consiglio comunale e dal consigliere Pci principe del foro e prof. universitario di procedura penale Cavallari (allegato 600 B). Il vice presidente del Comitato che farnetica è Bulzoni a cui il Pci ha appioppato l’etichetta di matto nel 1976 (allegato 294). La colpa del Comitato Antimafia era di avere chiesto: “Appalti nella trasparenza”. Vedi Carlino Fe 24.5.1992 (allegato 600 A).

A darmi del farneticante sono le parti in causa che truccano gli appalti: il  sindaco Soffritti; il segretario provinciale  Pds, Bracciano Lodi ; il  Capogruppo in Consiglio Provinciale, Roberto Montanari e il capogruppo in Consiglio comunale, Vainer Merighi, “assistiti” dal principe del foro avv. Vincenzo Cavallari, consigliere comunale PCI, professore di Procedura penale all’Università di Ferrara e  componente della Costituente nel 1946 (allegato 620 B).

Soffritti e il Pci minacciano anche i politici del gruppo misto

Per i vertici del Pci locale, le minacciare agli avversari sono sistematici. L’ultimo caso reso pubblico avviene alla circoscrizione sud, dove i “comunisti” prendono di mira il “gruppo misto” offendendo e minacciando il capo gruppo  Simone Lodi per le sue denuncie quale  vicepresidente della circoscrizione (allegato 600 C).

La Polizia municipale di Soffritti  minacciata di manette i cittadini.

Lo testimonia la cittadina Poltronieri Velia che nel 1989 denuncia il comandante Fagnani per avere rilasciato un  permesso abusivo per via Voltino al veicolo targato Fe 424506 (allegato 380). La cittadina, recatasi al Comando,  viene messa alla porta dal maresciallo Rebecchi e agente vigile Fustini Daniela e figlia del brigadiere (allegato 380 A). La cittadina si rivolge all’avvocato Gallotta, il quale mette il Comandante di fronte alla alternativa: o revoca il permesso abusivo oppure affronta l’autorità giudiziaria (allegato 380 B). Il Comandante revoca il permesso abusivo (allegato 380 C). La cittadina scrive al sindaco lamentando che il maresciallo Balboni l’ha minacciata di  manette mentre il Comandante gli ha dato della maleducata (allegato 380 D). Il sindaco Soffritti non interviene in quanto il Comandante Fagnani lo tiene sotto ricatto .

Sulla vicenda, intervengono I partiti della opposizione in Consiglio comunale .

Il 12.3.1990, il consigliere Cristofori della DC, fece una interpellanza sugli abusi al Comando vigili (allegato 429 B). Anche il consigliere Menarini (MSI) ne presenta una sua  (allegato 429 C).

Entrambi queste interpellanze vengono poste in discussione lunedì 12 marzo 1990.

Il consigliere Menarini elenca nell’aula consiliare i seguenti  fatti del farneticante comandante Fagnani con rari momenti di lucidità (allegato 429 C) :

– il Comandante ordina che distinte pattuglie motociclistiche, si appostino  e in contatto radio tra di loro al fine di  fermare e denunciare per favoreggiamento gli automobilisti che lampeggiavano per segnalare agli altri veicoli la loro presenza; 

– nel 1981 il Comandante f.f.  Fagnani dispone il sequestro amministrativo dei veicoli degli automobilisti che non hanno pagato le multe. Viene presentata denuncia al Pretore che archivia dopo avere ricevuto le scuse del Comandante che ammette l’abuso di potere  per “errore di interpretazione della legge 689/1981”. Il sindaco Vecchi tace su ordine del suo partito;

– nel 1985 è già sindaco da due anni Soffritti e i sequestri riprendono. Partono altre denuncie, curate dall’avv. Menarini. Il Pretore, non accetta più le scuse del Comandante Farneticante e condanna gli abusi. Il sindaco Soffritti non interviene perché Fagnani lo tiene sotto ricatto.

Il Comandante balbuziente finisce nello spettacolo teatrale il Lodovico.

– nel 1989 il Comandante Fagnani mette 4 paracarri per sbarrare la via Vignatagliata dove abita al n° 6, per tutelarsi dai rumori del traffico. Poi denuncia il direttore del teatro comunale per disturbo alla quiete pubblica per avere caricato di notte le scenografie del teatro Nuovo dall’ingresso di via Vignatagliata a 200 metri da dove abita il Comandante matto da legare;

La nuova barca ai vigili per controllare i confini con il Veneto

– 12.9.1989 . Soffritti compera una pilotina ai vigili perché il Comandante voleva il gruppo vigili dell’acqua. All’inizio viene impiegata per escursioni lungo il Po grande a controllare i confini con il Veneto. Poi, visto che i confini erano tranquilli , viene parcheggiata, prima nella darsena di San Paolo a marcire, poi viene restaurata e parcheggiata nella darsena a Pontelagoscuro, sempre pronta all’impiego per i confini lungo il Po.

Il Comandante va in paranoia per i cittadini che gli scrivono lettere di critica sui giornali

1.2.1990. Il Comandante  informa i giornalisti che le lettere che compaiono sui giornali contro di lui, sono false perché firmate da cittadini che  non compaiono alla anagrafe di Ferrara. Il 2.3.1990  La Nuova Ferrara lo smentisce e pubblica la lettera di due pendolari (Paola Cavallini di Castelmassa, Rovigo e Lidia Artosi di Tresigallo, Ferrara) che rivendicano l’autenticità delle lettere scrivendo che anche chi non risiede nel Comune di Ferrara – i pendolari –  scrivono lettere ai quotidiani locali (allegato 414 B). Il  Comandante Fagnani non replica. Il sindaco Soffritti tace perché Fagnani lo tiene sotto ricatto.

Il Comandante  fa una conferenza stampa da paranoico: se la prende con immaginari raccomandati che lui stesso ha promosso

– 2.2.1990 il Comandante fa una conferenza stampa dove dichiara che il vigile Bulzoni ha superato il concorso per istruttore del 1988 perché era raccomandato. Il consigliere Menarini fa presente che il Comandante era nella commissione che ha promosso il Bulzoni.

Le fogne scaricano nei canali (sorvegliati dalla barca dei vigili) che servono per irrigare i nostri prodotti Dop e Igp

– 26.2.1990 . Fotografo e denuncio gli scarichi fognari sui fiumi Burana, Volano e Naviglio che attraversano la città e non visti dal gruppo dei vigili della sorveglianza fluvio marittima. Le foto  sono della associazione “Amici della Terra” e arrivano al sindaco con interpellanza del consigliere Menarini (allegato 429).

Le discariche di Soffritti per ordigni bellici

Il sindaco Soffritti compera un fuori strada Land Rover nuova di zecca per il Comandante che l’aveva chiesta per ispezionare le campagne.  Nel 1990 , denuncio la discarica di via Ro 31 che sta nel punto più basso e impervio del Comune ed espone un cartello “attenzione ordigni bellici”. La jeep rimane in garage.

l’assessore alla Polizia urbana, Gabriele Ghetti,  nel Consiglio del 12.3.90 deve rispondere di tutte le contestate  iniziative del Comandante. Ghetti  rinnova la fiducia al Comandante Fagnani (allegato 429 D). Il 14.3.1990 la nuova Ferrara pubblica : “per Ghetti il Corpo è ineccepibile” (allegato 429 F).

La città è stanca del Comandante paranoico e si ribella picchiando gli innocenti i vigili

16.3.1990 il settimanale “La Piazza” pubblica :  “Vigili, multe e botte”. Sono 5 pagine di testimonianze inerenti il disagio che si vive in città tra vigili prepotenti e cittadini esasperati (allegato 429 E).

Il sindaco Soffritti va nella sede del Movimento per la democrazia La Rete e ottiene la mia cacciata.

Soffritti  va dall’onorevole Diego Novelli che è il garante del Movimento per la democrazia La Rete e gli chiede di cacciarmi perché  sono un “tossicodipendente” che adopera il Movimento la Rete per “fini personali”.

 Il “compagno” Novelli (ex sindaco di Torino) esegue. Scrive su carta intestata Camera dei Deputati il 2.6.1992 : “A seguito della manifestazione nella Sala dell’Arengo di Ferrara, alla quale ha partecipato un rappresentante della Rete in compagnia del Segretario provinciale del MSI, invita Stefano Bulzoni ad astenersi da qualsiasi iniziativa coinvolgendo il Movimento per la democrazia La Rete”. Il compagno Novelli, prosegue motivando: “la Rete non può essere assolutamente usata per scopi personali tanto meno essere considerata una sorta di comunità terapeutica” (allegato 601). Diego Novelli al soldo di Soffritti.

E pensare che Diego Novelli ha un passato di partigiano: nato a Torino nel 1931; partigiano a 11 anni quando portava da mangiare ai fratelli partigiani in montagna; nel 1951, a 20 anni prende il diploma; nel 1960 è consigliere comunale Pci a Torino; nel 1961 entra nella sede nazionale del quotidiano L’Unità come giornalista, dal 1975 al 1985 è sindaco di Torino (gli anni del terrorismo); nel 1979 scrive il libro “Lettere al sindaco”; nel 1984 è eletto nel parlamento europeo; nel 1987 è eletto deputato carica che conserverà per quattro legislature; membro del Comitato centrale del Pci fino al suo scioglimento. Storico presidente Anpi fino al 2011. Il 16 maggio 2012 è il primo relatore al convegno della Fgci di Torino :”La costituzione disattesa” dove disquisisce sull’art. 3 della Carta costituzionale (tutti i cittadini sono uguali). Nel corso di questo convegno cita la famosa frase di Bossi che con il tricolore si puliva il culo. Il pudico Novelli però adopera il termine “fondo schiena” perché –  dice –  non è nel suo stile (di giornalista e onorevole) ricorrere a parole sconvenienti.

Se Novelli dice di non adoperare parole sconvenienti, perché il 2 giugno 1992 scrive tossico e faccendiere senza nemmeno interpellare l’accusato?

Risposta :  l’onorevole Novelli ha difeso chi ha ricevuto il mafioso Graci in Comune a Ferrara nel 1985.

Soffritti nasconde al difensore civico l’associazione a delinquere per traffico di rifiuti tossici e nocivi

4.6.1992. Il Difensore civico – su mia segnalazione – scrive al sindaco Soffritti ricordandogli che non ha ancora risposto alla sua lettera del 17.4.1992 sulla discarica di Cà Leona, Casaglia. Il 13 luglio il difensore civico, sollecita per la seconda volta una risposta. Il 12 ottobre il difensore informa il sindaco Soffritti che archivia la pratica alla voce: “interventi in cui è mancata la collaborazione dell’amministrazione” (allegato 605).

Il sindaco non risponde perché è stato scoperto dai carabinieri con le mani nel sacco del traffico di rifiuti. L’esito delle indagini è stato consegnato alla Procura nel giugno 1994. Per questi motivi Soffritti ignora le missive del  4-6-92 e 13-7-92, e nel mezzo di queste lettere del difensore falsificherà l’ordinanza 3.7.1992 per depistare la magistratura.

Soffritti vende agli amici il terreno edificabile del Comune al prezzo agricolo

7.6.1992. Nuova Ferrara. Il consigliere comunale Menarini interpella il Sindaco per la “cattiva gestione del pubblico patrimonio”. Menarini denuncia che i 580 mq. di terreno dove sorgeva il cinema di via Bagaro 6 sono stati ceduti al prezzo agricolo. La proprietà è della casa di riposo per anziani del Comune. Il 14.3.1992 si è tenuta l’asta che stabiliva il prezzo base di £. 30 milioni, ovvero del prezzo agricolo del terreno, mentre il prezzo di mercato era di 300 – 400 milioni, come area edificata (allegato 601 B).

Migliaia di bici parcheggiate di fronte alla stazione  nel disordine totale

14.6.1992. Carlino Ferrara : “Piano parcheggi per le bici” (allegato 602). Segnalo che alla Stazione Ferroviaria stazionano alla rinfusa 5.000 bici di cui molte abbandonate che danno una immagine di degrado del piazzale della stazione. Il problema è stato risolto installando le rastrelliere 10 anni dopo.

Soffritti fa visita ai giudici per garantirsi l’impunità

22.6.1992. Deposito in Procura della Repubblica l’esposto contro Soffritti, (doc. 172, allegato 4). E’ la diffida fatta al sindaco l’otto maggio 1992 (allegato 283). Sicuro della impunità Soffritti aveva firmato le ordinanze con le quali ordinava all’AMIU  di seppellire i rifiuti dei nostri comuni  e della regione Veneto, in violazione dell’art. 12 DPR 915/82. La Procura  acquisisce agli atti le ordinanze.  

14.12.1993 : il sostituto procuratore Domenico Stigliano chiede l’archiviazione, motivando che “la inadeguatezza di tale discarica alla apposita normativa  non costituiscono fatti integranti reati di competenza di quest’Ufficio” (doc. 173, allegato  4). Soffritti aveva già fatto visita al magistrato che così gli ha abbuonato la violazione dell’art. 12 Dpr 915/82 .

17.1.1994: Il GIP Umberto Palma, si pronuncia sulla richiesta del sostituto Stigliano e dispone l’archiviazione con questa motivazione : “nel caso di specie risulta che l’amministrazione interessata (Comune di Ferrara) si era da tempo attivata per contenere il bacino di utenza della discarica di Casaglia, su cui insistevano vari comuni della Provincia di Ferrara e del Polesine che a partire dal luglio 1992 non ha servito più i comuni del Veneto” (doc. 174, allegato  4). Il Sindaco aveva già fatto visita anche al Gip Palma per garantirsi l’impunità. Infatti il Gip ha citato il mese di luglio 1992 quale mese del termine del conferimento dei rifiuti nella discarica mentre, nella sua ordinanza del 3.7.1992 il sindaco aveva scritto 31 marzo 1992.

l Gip Palma aveva però nel fascicolo processuale le prove che il sindaco Soffritti aveva falsificato l’ordinanza 3.7.1992, nella parte dove scrive che dal 31.3.1992 nessun comune della provincia di Rovigo viene nella discarica di Casaglia. Il Gip Palma poteva facilmente scoprire questo falso consultando il bilancio Amiu 1992 dove compaiono gli incassi per i rifiuti provenienti dai comuni della provincia di Rovigo di Occhiobello, Stienta e Ficarolo conferiti per l’intero 1992 (allegato 72).

Soffritti nel bilancio AMIU 1992 distingue i proventi dei comuni di Ferrara da quelli di Rovigo sotto alla voce: “proventi per smaltimento rifiuti altri comuni”  dove distingue :

– Provincia di Ferrara :

Masi Torello £. 27.251.400= ; Poggio Renatico £: 104.332.800= ; Vigarano Mainarda £. 88.288.200= ;

– Provincia di Rovigo :

Occhiobello £. 99.732.000; Stienta £. 2.961.000; Ficarolo £. 3.204.000 (pag. 34 – 35, allegato 72).

La prova che i summenzionati comuni della Provincia di Rovigo sono andati nella discarica Casaglia per tutto l’anno 1992 lo si scopre confrontando il bilancio Amiu 1992 e 1990. Nel bilancio 1992 si vede che il Comune di Occhiobello spende Lire 99.792.000= (allegato 52) mentre nel bilancio 1990  a pag. 45 si legge che il Comune di Occhiobello ha speso Lire 91.520.000 (allegato 70). Pertanto il sostituto Stigliano propone e il Gip Palma accetta una archiviazione con motivazioni infondate, per non essere state verificate ponendo a confronto i documenti agli atti del fascicolo processuale: i bilanci Amiu e le ordinanze sindacali del sindaco Soffritti (doc. 177, allegato 4) .

Soffritti fa uso di  copie illegali di software per personal computer

10.8.1992.Scri vo al Gruppo B.S.A. con sede in via Archimede 10, Milano, denunciando che presso il Comune di Ferrara – su ordine del sindaco Soffritti – sono in uso copie illegali di software per personal computer con particolare riguardo ai seguenti pacchetti: serie assistant (Software Pubblishing Company) ; Data Base 3° + Borland ; Word per Windows 1. 1 Microsoft ; Word 4 / Mac (Microsoft)  (allegato 604 A) .

Soffritti butta un miliardo di lire in un elaboratore IBM privo dei nastri di memoria

17.8.1992. Carlino Ferrara: “Tanto costoso quanto inutile”. Denuncio che il  sindaco Soffritti ha  arrecato un danno da un miliardo di lire al Comune comperando l’elaboratore IBM 9370/60 del valore di Lire 420.000.000,  pagato in leasing Lire 925 milioni,  sprovvisto dei nastri magnetici indispensabili per farlo funzionare. Il sindaco Soffritti lascia inutilizzato l’elaboratore fino a quando non viene più prodotto (allegato 604). Questo Non è l’unico esempio di danno alle casse comunali. Vedi i 134 milioni di euro di passivi mascherati nei bilanci comunali dell’epoca Soffritti (1983 – 1999) denunciati dal vicesindaco Maisto il 20.8.2009 (allegato 801 A). 

Soffritti fa un  pontile in ferro zincato sopra le Antiche Mura estensi

28.9.1992. Carlino Ferrara: “un assurdo pontile”. Denuncio un pontile in ferro zincato che collega la Porta degli Angeli con il rivellino nelle antiche Mura dell’addizione erculea costruite tra il 1493 e il 1505 (allegato 606). Epoca in cui il Ferro zincato non esisteva. Giustamente il 15.11.1992, l’assessore comunale ai lavori pubblici, Alfredo Bertelli scrive sul Carlino Ferrara che l’appalto per il restauro delle antiche Mura cittadine è “finto e ingestibile” (allegato 1730) .

Una supercar per il supman  Soffritti

2.10.1992. Carlino Ferrara: “auto comunali super accessoriate“. Denuncio che il Sindaco faccendiere Soffritti acquista una super car per le sue manie di grandezza (allegato 608). La somma di tutti gli sprechi, alla fine faranno un debito di 134 milioni di euro.

Non c’è zona intorno alla città senza discariche per rifiuti industriali

11.10.1992. Carlino Ferrara : “ Discarica in zona PMI”. Denuncio smaltimenti abusivi di rifiuti in una vasta area tra via Finati e via Colombo” (allegato 610).

Soffritti toglie la bandiera d’Italia e il gonfalone del Comune dall’aula consiliare e si presenta alle pubbliche manifestazioni senza la fascia tricolore

15.11.1992. Carlino Ferrara : “due simboli da esporre” (allegato 612). Segnalo che nella sala consiliare non è esposto il simbolo della municipalità (il gonfalone) e la bandiera della Repubblica. Cosa unica in Italia. Soffritti, non solo non espone i simboli del Comune in Consiglio comunale ma va alle pubbliche manifestazioni senza la fascia tricolore. Il fatto è documentato dal cittadino Lodovico Pasqualini in Carlino Ferrara del 29.11.1995 dove denuncia che durante la visita a Ferrara degli ufficiali alleati e durante la cerimonia per il IV novembre il sindaco Soffritti non indossava la fascia tricolore (allegato 1270) . Soffritti non indossa la fascia tricolore  per non farsi riconoscere come sindaco faccendiere.

Il Parco Massari cadente

13.12.1992. Carlino Ferrara: segnalo il degrado al Parco Massari dove sta andando a pezzi la cancellata in ferro battuto e i secolari cedri del Libano soffrono per mancanza di manutenzione (allegato 614). La cancellata sarà restaurata nel 2010 mentre i cedri saranno manutenzionati nel 2012.

La pista ciclabile fa cadere le bici

6.1.1993.Carlino Ferrara : segnalo “una strada ad ostacoli”  in via Kennedy, dove ci sono i delimitatori delle piste ciclabili fatti di rettangoli di gomma verticali catarifrangenti che fanno cadere le bici. In modo particolare in caso di neve (allegato 616). La segnalazione è stata recepita sei anni dopo. La pista ciclabile è stata spostata e sopraelevata sullo stesso lato nel  2009.

Deturpato con il cemento il parco della casa di Biagio Rossetti

9.1.1993.Carlino Ferrara : “senza rispetto per Biagio Rossetti”. Segnalo che sono stati costruiti  capannoni in cemento ad  uso garages a ridosso della  casa monumento di Biagio Rossetti (1447 – 1516) di via XX settembre (allegato 618).

Soffritti fa sparire i 5.000 bidoni della nave dei veleni  Karin B. Condannato il direttore Amiu

13.1.1993. Carlino Ferrara. Segnalo che sono ricomparsi nel capannone che li ospitava, a Cassana i fusti vuoti che avevano contenuto sostanze tossiche trasportate dalla nave dei veleni Karin B” (allegato 619). Ho  informato il Difensore civico, il quale ha chiesto lumi alla Regione. Il 24.2.1993 il Difensore riceve risposta dal Dipartimento Ambiente della regione che spiega tipologia e percorso dei rifiuti e certifica che : “tutte le operazioni concernenti le attività di movimentazione dei rifiuti effettuate nel sito di stoccaggio provvisorio in località Cassana, affidate in concessione al Comune di Ferrara, risultano annotate nel registro di carico/scarico tenuto ai sensi del D.P.R. 915/82, nel quale sono indicate le destinazioni in uscita dei rifiuti in oggetto” (allegato 619 A). La certificazione è mendace. le annotazioni non sono  state fatte in quanto i registri non sono stati tenuti. Vedi Decreto G.I.P. 5.3.1993, di condanna – per mancata tenuta dei registri di carico e scarico (violazione art. 19 D.P.R. 10.9.1982 n. 915) – di Cirelli Andrea direttore della municipalizzata AMIU che ha prima stoccato e poi smaltito abusivamente i rifiuti Karin B (doc. 163, allegato 4).

A pag. 28 dell’esposto  3.6.2010 (allegato 3-4) ho denunciato che in località Anita, via  Rotta Martinella incrocio con via Cantoncino (doc. 158, allegato 4) in una ex pesca sportiva (doc. 158 A, allegato 4), nei primi anni novanta sono  stati depositati, sul fondo della vasca, e seppelliti, a partire dalla estremità sud, della   particella  catastale 47, Foglio 188 (doc. 158 B, allegato 4) camion di bidoni (di colore verde come quelli della Karin B) . Da testimonianza di un residente risulta che l’area è stata effettivamente riempita di rifiuti . Ha continuato il teste riferendo che il proprietario dell’epoca era Leoni Francesco, residente in via Valletta 1, Anita, e che è  rimasto vittima di un incendio nella stessa discarica maneggiando materiali infiammabili ed è morto per le gravi ustioni riportate .

Dal 16.01.2001 il proprietario è Bonazza Antonio, nato a Codigoro, Fe il 29.09.1950. Rogante del trasferimento di proprietà il notaio Giganti Renato di Lugo Ravenna, Repertorio n. 32.909.

Il 3.5.2010, a domanda, il dirigente della Regione Toscana ha risposto che la Karin B trasportava rifiuti costituiti in gran parte da vernici, solventi, farmaci scaduti, morchie di verniciatura (allegato 619 C). Per vedere come apparivano i bidoni all’interno del capannone di Cassana, vedi foto pubblicata dalla Nuova Ferrara il 21.8.1993 (allegato 619 D).

Soffritti accende l’inceneritore senza autorizzazione per bruciare i rifiuti di Piacenza. Condannato l’ingegnere capo

Il Comitato lotta alla mafia informa i consiglieri comunali che il nuovo inceneritore è stato acceso senza autorizzazione. Recepisce l’informativa il consigliere Dc Franceschini che il 14.1.1993 nel Carlino Ferrara denuncia: “Inceneritore di Cassana messo in funzione senza autorizzazioni” . Contestualmente Franceschini  interpella il sindaco  Soffritti dove denuncia che, per la fretta di smaltire i rifiuti abusivi di Piacenza è stato acceso il nuovo inceneritore di via Canal Bianco senza autorizzazione (allegato 620). Per la vicenda sarà condannato l’ing. Capo del Comune, Giorgio Sarti dal Pretore il 18.10.1994 (allegato 620 G). L’anno successivo l’ing. Sarti – su denuncia degli Amici della Terra – sarà di nuovo condannato dal Pretore perché, quale direttore della municipalizzata AMIU, fino al 1993,  aveva gestito la discarica comunale di Casaglia senza autorizzazione (su ordine del sindaco Soffritti). Vedi sentenza del Pretore del 26.9.1995 n° 679 (doc. 183, allegato 4).

Soffritti chiede la  falsificazione delle parcelle di pagamento del progetto geotermia

29.4.1992. Il Comitato lotta alla mafia viene informato che i gruppi consiliari hanno ricevuto una lettera del sindaco Soffritti (risultata falsificata) che  invitava il segretario generale a vigilare su assessori e dirigenti che seguivano gli appalti Sufer e Mura (1989 – 1990) perché avevano gravi irregolarità (allegato 1296) . Su sollecitazione del Comitato antimafia si muove il consigliere comunale Msi Menarini che presenta un esposto in Procura dove elenca le seguenti irregolarità :

– nella delibera del Comune che conferisce alla SUFER spa (Società Utilizzazione Fonti Energetiche Rinnovabili), l’incarico di fare un progetto per il terzo lotto dei lavori della geotermia è già fissato il prezzo della progettazione pari a lire 949.000.000=  più IVA.

Un anno dopo, la progettazione è ultimata e la SUFER presenta il conto al Comune : £. 949.000.000= più IVA. Però la SUFER aveva proceduto solo in parte alla progettazione con i propri tecnici in quanto non aveva in organico ingegneri abilitati. Per questi motivi, per una  quota del progetto si era rivolta agli ingegneri abilitati Govoni e Guggi . Il primo aveva presentato una parcella di £. 250 milioni, il secondo £. 31 milioni. Il Comune gira le parcelle alla Cassa Depositi e Prestiti che deve erogare il finanziamento. La C.d.p. – in base a sentenza del TAR Lazio – non liquida più le fatture presentate da società di ingegneria  se le parcelle non sono opinate dall’ordine degli ingegneri. La pratica torna al Comune che la gira alla Sufer. La Sufer chiede agli ingegneri Govoni e Guggi di fare opinare all’Ordine degli ingegneri l’intera parcella di lire 949.000.000 più Iva che non gli competeva . L’Ordine non può opinarla perché dalla documentazione risulta che gli ingegneri Govoni e Guggi hanno  progettato solo una parte (250 milioni più 31 milioni) . Per opinare i 949 milioni più Iva deve risultare che l’incarico per la progettazione è stato affidato interamente ai due ingegneri, Govoni e Guggi. Questi due  – di concerto con il sindaco Soffritti – si associano per delinquere e falsificano la documentazione. Presentano all’Ordine la documentazione dove si accollano tutta l’opera di progettazione. L’ordine degli ingegneri non chiede conto ai due ingegneri  perché in precedenza avevano presentato allo stesso ordine (si fa per dire) i documenti che comprovavano che si erano fatti carico solo di una parte della progettazione (250 milioni più 31 milioni) e ora tutta la progettazione pari a  949 milioni.  La parcella falsificata di lire 949.000.000 più Iva  viene opinata dall’ordine degli ingegneri e torna alla Sufer che la ripresenta al Comune che la reinoltra alla Cassa Depositi e Prestiti e i 949 milioni più Iva vengono pagati. La prova della falsificazione della parcella presentata all’ordine degli ingegneri emerge quando questi 949 milioni vengono divisi. 281 milioni sono dati agli ingegneri Govoni e Guggi (250 a Govoni e 31 a Guggi) . Il resto (668 milioni) finisce nel bilancio della Sufer (allegato 620 C).

E’ evidente che la Cassa depositi e Prestiti è stata raggirata nei termini previsti dall’art 640 c.p. (Truffa) : “chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a se o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno”. 

Costituisce prova della truffa – posta in essere dal sindaco Soffritti,  il presidente Sufer e assessore  Chiarini – la circostanza che i due ingegneri Govoni e Guggi si accollano tutta la progettazione per fare pagare tutta la parcella dalla Cassa depositi e prestiti (949 milioni). Poi, quando il pagamento viene effettuato dalla C.d.p, pretendono solo la quota parte del loro effettivo lavoro che è di 281 milioni (250 a Govoni e 31 a Guggi); (allegato 620 C).  

Il Comitato lotta alla mafia il 23.5.1992 chiede: “Appalti nella trasparenza” (allegato 600 A) e il Sindaco e il suo entourage del malaffare risponde: siete un “comitato di farneticanti”;

Soffritti regista dell’appalto geotermia truccato

19.4.1993. La Questura di Adria, Rovigo, su incarico della Procura di Ferrara indaga sull’appalto geotermia Sufer, nato da  uno scritto anonimo che denunciava l’appalto geotermia Sufer affidato alla Coopcostruttori di Argenta.Le indagini finiscono nella cittadina polesana perché vi ha sede la SOCOTHERM srl che produce i tubi coibentati per la geotermia Sufer. Il Procuratore della Repubblica inserisce i documenti di indagine nel  fascicolo processuale 196/93 – 4. Il procuratore, aveva chiesto alla Polizia di stato di Adria di accertare la fondatezza della denuncia anonima  riguardante la avvenuta corrosione dei tubi geotermici che dai pozzi di Casaglia portano l’acqua salsa geotermica (39 gr/litro di sale) agli scambiatori di calore presso l’inceneritore di Cassana . Risponde il vice questore De Matteis di Adria che, sente in merito l’ing. Bech della Socotherm. Questo ingegnere mette a verbale che i tecnici della Socotherm avevano prescritto all’ingegnere capo del  Comune di Ferrara Giorgio Sarti,  di tutelare i tubi geotermici dalla corrosione, pressurizzando gli impianti – compreso  i serbatoi geotermici – con azoto e che la prescrizione non fu posta in essere con le conseguenti rovinose manifestazioni corrosive che hanno prodotto grossi buchi nelle tubazioni che collegano i pozzi di Casaglia all’inceneritore di Cassana (allegato 620 A). I serbatoi geotermici sono 4 e forniscono 8 milioni di chilo calorie/ora che vengono integrate con 11 milioni di chilo calorie/ora dall’inceneritore di via Canal Bianco (allegato 620 A). 

13.4.1994. Per l’appalto Sufer, il sostituto Corrado Mistri  incarica l’ing. Guiotto quale Ctu (consulente tecnico d’ufficio) di rispondere ai seguenti quesiti : “esaminare gli atti e i documenti” del procedimento penale n. 1149/93/21,  e  dare risposta alle seguenti due domande :

se emergono irregolarità penalmente rilevanti per le gare di appalto concorso ;

“se i tubi utilizzati nella geotermia sono conformi al capitolato”.

Il Ctu consegna la perizia il 4.8.1994 (allegato 620 B).

Queste le risposte .

Per il quesito n° 1 scrive  che “la Commissione aggiudicatrice degli appalti, composta dagli stessi membri, attribuiscono parametri diversi nell’ambito di uguali elementi di valutazione a seconda dei diversi appalti : forno inceneritore; centrale di sollevamento; rete di distribuzione; termodotto” . La Commissione nella seduta del 12.1.1987 (dopo che sono state sentite tutte le ditte) cambia i parametri  di alcune voci :

 prezzo a base d’asta = 15 punti + – 1 punto/30 milioni;

 tempo previsto 10 mesi : 1 punto ogni 30 giorni in meno.

Alle ditte era stato chiesto di eseguire i lavori in un tempo tra 90 e 120 giorni. Dopo – senza la presenza delle ditte –  la Commissione aggiudicatrice stabilisce di attribuire 8 punti ai 120 giorni e 20 punti ai 90 giorni. Così vince il raggruppamento “rosso” che ha offerto 90 giorni (pag. 16, 17, 18, allegato 620 B).

La Commissione di collaudo scrive : “ le prove sui materiali sono state eseguite in misura minore di quanto specificato dal capitolato d’appalto” (pag. 21, allegato 620 B); (come per il cemento del coevo ospedale di Cona).

Per quanto riguarda i tempi di esecuzione delle opere (90 – 120 giorni) che hanno determinato l’assegnazione dell’appalto, il Ctu scrive : “dopo il verbale di consegna (12.10.1987) i lavori sono stati sospesi per 938 giorni per il 1° lotto; 706 giorni per il 2° lotto e 154 giorni per il 3° lotto. L’ultimazione lavori è avvenuta per tutti i lotti il giorno 25 gennaio 1991” (pag. 22, allegato 620 B).

Per quanto riguarda le varianti progettuali il Ctu scrive: “La Giunta comunale con atto n. 61/34611 del 1.10.1987 (undici giorni prima della assegnazione lavori avvenuta il 12.10.1987) delibera di spostare la centrale di sollevamento. Ne consegue che sia gli elaborati grafici che il computo metrico estimativo sono stati riprogettati completamente, con costi diversi, ma senza una nuova gara di appalto  (pag. 22, allegato 620 B).

Per quanto riguarda le sospensioni dei lavori il Ctu scrive :”la responsabilità è dell’ingegnere capo del Comune Giorgio Sarti che ha violato l’art. 30 del Capitolato generale che recita : “l’ingegnere capo può, per ragioni di pubblico interesse, ordinare la sospensione dei lavori per un periodo di tempo non superiori a un quarto della durata dei lavori (90 giorni : 4 = 22,5) e mai per più di sei mesi (pag. 23, allegato 620 B).

L’ultimo punto della perizia il Ctu Guiotto lo dedica alla “circostanza più clamorosa costituita dal fatto che all’atto della consegna dei lavori del 1° lotto del termodotto, frutto di un appalto – concorso, venga data all’impresa una soluzione del tutto diversa del tracciato e del profilo il cui progetto veniva approvato solo nel 1990 in occasione del lotto integrativo, a distanza di 3 anni, quando i lavori vengono affidati a trattativa privata e senza verbale di consegna” (pag. 24, allegato 620 B).

Nelle conclusioni il Ctu Guiotto scrive : il fatto che tutto avviene nel totale “silenzio” delle imprese escluse dagli appalti,  ”lascia il dubbio che “a monte” vi sia stato un accordo tra sfera politica e la sfera imprenditoriale” (pag. 25, allegato 620 B).

L’ing. Guiotto chiude la sua perizia prendendo in esame la seconda domanda posta dal  magistrato che recita : dica il CTU se i tubi utilizzati nell’ambito del Progetto geotermia sono conformi ai modelli di cui a capitolato” (pag. 1, allegato 620 B).

L’ing. Guiotto risponde : “si potrebbe, se la S.V. lo riterrà opportuno, prelevare dei campioni di tubazioni per gli accertamenti di laboratorio” (pag. 25, perizia,  allegato 620 B).

In merito rilevo che il Ctu Guiotto aveva a disposizione gli atti del fascicolo processuale – per precisa disposizione del magistrato nel verbale di incarico – ove c’era il verbale del vice  questore di Adria del 19.4.1993 che informava la Procura che i danneggiamenti ai tubi geotermici (buchi da corrosione) erano da ricondurre a negligenza dell’ingegnere capo del  Comune Giorgio Sarti che non aveva ottemperato alle prescrizioni tecniche della ditta costruttrice dei tubi (azoto in pressione nei tubi e serbatoi) ; (allegato 620 A). Il Ctu Guiotto doveva pertanto dare risposta al quesito n° 2 del giudice, richiamando quanto accertato dal vice questore della Questura di Adria il 19.4.1993, che la corrosione dei tubi geotermici è avvenuta per comportamento omissivo e doloso dell’ingegnere capo del Comune che non ha ottemperato alle disposizioni della ditta costruttrice dei tubi di mettere azoto in pressione nei tubi e serbatoi geotermici.

Conclusioni:

dopo l’acquisizione di tutte queste prove certe univoche e concordanti durate 3 anni di indagini, tutti gli indagati sono stati assolti perché “il fatto non sussiste” (allegato 620 E).

Soffritti per zittire la magistratura fa assumere alla Sufer (geotermia) la figlia del Procuratore

Il Comitato lotta alla mafia viene informato  che alla Sufer lavora la figlia del procuratore Tosi e per questo chiede alla Procura Generale presso la Corte d’Appello di riaprire il fascicolo 1209/94/21 riguardante l’appalto geotermia truccato (allegato 620 F).

Soffritti paga due volte i lavori rifacimento fogne

Contemporaneo all’appalto teleriscaldamento Sufer vi è l’appalto per il rifacimento della rete fognaria, rinominata dagli inquirenti  “fogne d’oro”, perché con due perizie i lavori sono stati pagati due volte. I lavori alle fogne sono stati fatti in contemporanea con gli scavi per la posa dei tubi geotermici in Corso Martiri, Corso Giovecca e Porta Po. L’ingegnere Carmelo Galeotti (nomen omen) firma la doppia perizia del doppio pagamento (allegato 620 H). Il sostituto procuratore Proto chiede l’archiviazione per la truffa perché “è impossibile dimostrarla, visto che le prove (la nuova fogna) era sottoterra e bisognava scavare per riportarla alla luce ”. Il sostituto Proto, Per avere le prove che cercava era sufficiente che guardasse le foto pubblicate dai quotidiani locali dove si vedono tutte le fasi di questi lavori  di demolizione e rifacimento (una volta sola) della rete fognaria in contemporanea con la posa dei tubi geotermici. Vedi: per la via Corso Martiri (Allegato 620 H) e via Porta Po (allegato 620 L).

MASSONERIA

15.7.1993. Il P.m. Agostino Cordova di Palmi, fa arrestare Franco Bonatti , Presidente dell’Associazione farmacisti di Ferrara, appartenente alla loggia massonica “Grande oriente” con sede in città. L’arresto è per “traffico di stupefacenti finalizzato a produrre pillole dimagranti” . “Bonatti è un “numero 33” che, nella gerarchia degli incappucciati è un grado elevatissimo, corrispondente a un Gran maestro”. “A Ferrara c’è solo la loggia Savonarola, dice il giornalista Stefano Ciervo ” (allegato 1098) . Invece è molto conosciuta anche quella del venerabile Lico Gelli , capo della loggia massonica P 2 (Propaganda 2). Gelli a Ferrara ha la sorella Lina Margherita Gelli vedova Fedi,  che abita in via Garibaldi e ha due nipoti : Laura Fedi e Marcello Fedi. Margherita Gelli si rifiuta di parlare del Fratello Licio al giornalista Mauro Alvoni della Nuova Ferrara (allegato 1099).

Il Pci ha una immobiliare che fa i lavori abusivi per il festival dell’Unità

27.8.1993.

Carlino Ferrara : “A Monestirolo Lavori senza autorizzazione su terreni della immobiliare  I.Ma del PDS che ospitano le feste del partito”. I terreni si trovano in via Argenta 10,  incrocio  via Codinsù. L’area che confina  con l’argine del Po di Primaro ha vincoli paesaggistici, ed è stata vincolata dalla regione come area naturalistica con divieto di urbanizzazione. L’I. Ma ammette l’abuso (allegato 621 E). Il terreno è l’unico a cui è stata tolta la destinazione agricola (zona E) e assegnata la zona G (servizi) ; (allegato 621 G). L’area è visibile in Google Maps (allegato 621 H).

A 400 metri da questa area in direzione sud si trovano i nuovi insediamenti della  cooperativa Pat frut (Lega delle cooperative) che ha  demolito l’argine del Po di Primaro e parte di via della Pesca che scorreva sull’argine. Pertanto gli interessi della Lega delle cooperative (parcheggio privato) hanno vinto sui vincoli paesaggistici (allegato 621 L). La via della Pesca che parte da via Argenta porta al suo inizio ancora il segnale stradale messo dal Comune : “via della Pesca interrotta per lavori dal civico 30 al 98” (allegati 621 L).  Il Comune ha classificato l’area demaniale regionale come D3.1: “insediamenti produttivi esistenti” (allegato 621 G). La Pat frut è tutta nuova per cui non si spiegano le demolizioni demaniali (strada e argine) per un nuovo insediamento in area vincolata paesaggisticamente. Il sindaco Tiziano Tagliani ha preso conoscenza di questo “abuso edilizio-paesaggistico”  sabato 26 settembre 2009 nel mentre prendeva visione dei 4000 mq. di pannelli fotovoltaici che ricoprono il tetto della Pat frut (allegato 621 M). I lavori sono iniziati nel 2000 quando l’avv. Tiziano Tagliani era vicesindaco, con delega agli affari generali e ufficio legale. Venerdì 11 e sabato 12 febbraio 2011 Il sindaco Tagliani è intervento alla 23° assemblea congressuale di Legacoop. 

Soffritti detta ordini al vertice del Pci-Pds

20 Settembre 1993. Comitato federale Pds .

Verso le ore 19, gli assessori  Paolo Mandini e Luciano Bertasi – a capo  di un gruppo di 13 componenti del Comitato –  fanno circolare un ordine del giorno: “la questione morale tocca da vicino strutture economiche e partiti e lambisce anche il governo locale” (allegato 621 B) . La presidenza del Comitato si indigna e boccia la proposta accusando i 13 di essere dei calunniatori . Il gruppo dei 13 aveva formulato la richiesta alla luce della diffida notificata al sindaco il 8.5.1992 ,  con denuncia a giugno seguente da parte del Comitato lotta alla mafia. Il gruppo dei 13 avevano avuto anche altri motivi di allarme per presentare quell’ordine del giorno:

  •  18.3.1991 i Verdi di Ferrara (consiglieri Stefano Cavallini, Giangaetano Pinnavia e Alberto Ronchi) avevano diffidato il Sindaco a non adottare le procedure previste dall’art. 15, Legge regionale 47/1978 per le varianti al PRG, essendo le stesse di esclusiva competenza regionale (allegato 621 C);
  • 9 novembre 1991 – alla Casa Ariosto al Convegno “Collusione Mafia e Politica” – i  Verdi accusano il Comune di Ferrara: “Politica e affari, Ferrara è come Milano”. Gli accusatori sono : Basilio Rizzo (consigliere comunale Verde di Milano); Emilio Molinari (coordinatore nazionale Verdi) e Stefano Tassinari (consigliere provinciale Verde) ; (allegato 621 D);
  • 1992. Magistratura di Milano (mani pulite 17-2-1992) invia alla Procura di Ferrara i fascicoli riguardanti gli appalti ferraresi sul nuovo inceneritore (progetto De Bartolomeis Milano) di via Canal Bianco;
  • 1998. Coca connection. Indagine partita da Padova dal giudice Pavone, il quale  trasferisce a Ferrara copia del fascicolo (cinquemila pagine), perché erano coinvolti due magistrati ferraresi (Corsini e Mascolo). Vicenda conclusa con la condanna del trafficante ferrarese Gnani a 18 anni e l’ammonimento del Csm al procuratore Tosi per avere denigrato il giudice Pavone colpevole – secondo il procuratore Tosi – di essere troppo giovane e inesperto per l’inchiesta Coca-connection.

Torno alla riunione del Federale Pds del 20 settembre 1993.

Chi sono i  13 del Comitato federale che sollevano la “Questione morale municipale” (doc. 11, allegato 4) :

Mandini Paolo (consigliere comunale ex assessore al personale) ;

 Baratelli Fiorenzo;

Alvisi Angela (consigliere comunale);

Beltrami Magda;

Miglioli Bruno;

Ravagnani Valeria;

Bertasi Luciano (consigliere comunale e assessore all’urbanistica);

Armanino Bruno;

Guietti Giuliano (sindacalista);

Vecchiattini Daniele (sindacalista e consigliere Consorzio Delta 2000);

Guerzi Francesco;

Minelli Claudio,

Fioravanti Giovanni.

Questi 13 sono tutti usciti dal partito. L’assessore all’urbanistica Bertasi  con la revoca dell’ incarico, da parte del sindaco Soffritti e Mandini   “trasferito” a Modena.

Luglio 2005.

In una memorabile serata alla festa dell’Unità, il segretario regionale Ds Roberto Montanari, riconobbe la questione morale sollevata dal “gruppo dei 13 moralizzatori del PCI” del settembre 1993 con queste parole: “a quei 13 compagni che uscirono dal partito, oggi va reso tutto l’onore della battaglia politica che hanno fatto” (allegato 1019).

Perché Montanari  ha dato ragione al gruppo dei tredici nel 2005, 13 anni dopo il federale del 1993.

Perché il sindaco Soffritti (grazie ad un falso di suo pugno del 3-7-1992) era uscito immune dalle denunce per associazione a delinquere di stampo mafioso.

Qui termina il punto Federale Pci del 20.9.1993.

Tangenti alla Acosea (acquedotto)

21.9.1993.

La Digos (Divisione Investigazioni Generali ed Operazioni Speciali) della Polizia di Stato, trasmette alla Procura della Repubblica (sostituto Corrado Mistri),  le risultanze “delle attività di  indagine riguardanti il pagamento di tangenti, in relazione all’aggiudicazione di lavori del potenziamento impianti di potabilizzazione di Ponte, del Consorzio A.CO.SE.A” (allegato 621) .  La Polizia ricostruisce tutte le fasi dei lavori , a partire dalla prima delibera del 26.9.1988 che stabilisce un costo complessivo di £. 16.385.000.000= per i quattro lotti in cui è diviso il potenziamento dell’acquedotto :

lotto 1: ozono;

lotto 2 : Carboni attivi;

lotto 3 : automazioni;

lotto 4 vapore per rigenerazione carboni attivi .

Il 31.8.1989 viene deciso l’assunzione di un mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti pari a £. 13.885.000.000= per i lavori del 1°, 3° e 4° lotto. Il 12.9.1990 viene nominata la Commissione d’appalto, con Presidente l’ing. Graldi Ivano nato ad Argenta il 13.1.1952 (dove ha risieduto il sostituto Mistri fino al 1988). L’ing. Graldi deve assegnare i lavori del 1° lotto riguardante l’impianto ad ozono per £. 6.800.000.000= .

La Commissione d’appalto da Lui presieduta, assegna i lavori alla Coopcostruttori di Argenta.  Il 25.9.1991, il Direttore dell’ACOSEA , ing. Graldi Ivano, firma il contratto di assegnazione  lavori, controfirmato per accettazione dal dott. Ricci Maccarini , nato ad Argenta il 13.8.1950 (rappresentante della Coopcostruttori).

 Il verbale di aggiudicazione del 25.9.1993, conclude sottolineando che i lavori della “variante”, pari a £. 9.520.000.000, pur deliberati e finanziati, non sono ancora stati assegnati (allegato 621).

Il sostituto Corrado Mistri è in conflitto di interessi. Per questo doveva astenersi per i seguenti motivi :

  • la moglie di Mistri è la Mascolo (figlia del sostituto suo collega) che lavora alla Acosea;
  • è di Argenta l’ing. Graldi  presidente della commissione che ha aggiudicato  l’appalto ;
  • è di Argenta l’impresa Coopcostruttori che vince l’appalto;
  • è di Argenta anche Mistri , che vi ha risieduto fino al 1988;

Appalti gonfiati alla Rivana. Indagano giudici imparentati con l’appaltante

14.10.1993.

Il Carlino Ferrara pubblica le denuncie per  gli appalti della Rivana, inviati in Procura.

Le indagini sono assegnate al sostituto Mascolo che ha la figlia (moglie del sostituto Mistri) che lavora nello staff dell’ing. Graldi presidente della municipalizzata Acosea.

Questi gli sconcertanti fatti denunciati per l’appalto Rivana e archiviati dal sostituto procuratore Mascolo, in conflitto di interessi per avere la figlia alla municipalizzata Acosea (allegato 1008 A) :

 per la realizzazione dei “cassonetti stradali” sarebbe stata pagata una quantità di materiali doppia rispetto a quella realmente autorizzata. La Prova: se tutto il materiale fosse stato messo in opera, le strade della Rivana sarebbero 71 centimetri più alte rispetto ai piazzali, di quanto invece non siano oggi;

 impiego di materiali diversi (e di costo largamente inferiore) rispetto a quelli previsti dal capitolato. Per il sottofondo, invece di speciale “materiale litoide stabilizzato” (per 293 milioni), sono state usate macerie e rifiuti ferrosi provenienti dall’inceneritore che sono affiorati  in più punti sotto l’asfalto sbrecciato e tra le crepe delle aree verdi;

 per l’esproprio di 6 ettari e mezzo vennero pagati 646 milioni alla signora Anna Marchetti, moglie di Francesco Lo Perfido, esponente di spicco della federazione ferrarese del Pci-Pds. Si chiama Marchetti anche la suocera del sindaco Sateriale (Mimma) e l’impresa condannata per i lavori fantasma al palazzo comunale di Marrara ;

 Gli appaltatori della Rivana hanno avuto gioco facile con il sostituto Mascolo, che ha fatto le indagini finte (allegato 1008 C) per questi motivi:

  • i progettisti della Rivana sono architetti attivisti del Pci-Pds: Alberto Ghirardelli e Davide Tumiati, ex sindaco di Copparo, dipendente del Comune di Ferrara e attuale componente Commissione per il rilascio dell’agibilità del polo ospedaliero (allegato 1087);
  •  l’appalto Rivana è assegnato alla CCC (Consorzio Cooperativo Costruzioni) di Bologna, che vince con un ribasso del 22,9 % (pari a 756 milioni) ;
  •  la CCC subappalta alla cordata Cervellati-Coopcostruttori (con Tmf  subappaltatrice per gli impianti elettrici) ;
  •  il primo stralcio prevedeva : lavori di movimento terra per 721 milioni, opere d’arte per 732 milioni, sottopassi per 1.000 milioni, acquedotti e fognature per 423 milioni e linee elettriche per 420 milioni;
  • il secondo stralcio prevedeva : un bagno pubblico, opere di urbanizzazione (con alberi da mettere a dimora) per 417 milioni (opere mai finanziate);
  • la cordata di imprese che ha eseguito i lavori (Cervellati, Coopcostruttori e Tmf) pochi mesi dopo la fine dei lavori (19.2.1989) si è vista assegnare dalla Giunta 12 assegnazioni lavori, tra trattative private e cottimi fiduciari, sotto i 150 milioni per evitare la gara di appalto pubblica, per complessivi 722 milioni e 456 mila lire. Appena 30 milioni sotto il ribasso a base d’asta  che la CCC aveva fatto per vincere l’appalto;
  •  il 7.7.1989 la giunta approva 16 “nuovi prezzi” oltre il capitolato per i lavori chiusi il 19.2.1989. La delibera di Giunta venne pubblicata all’albo comunale il 23 luglio (era una domenica) . Il mattino dopo, verificato “che non erano pervenute opposizioni e reclami“ il segretario comunale ritira l’atto e lo invia al Co.re.co. che non si accorge del “trucco domenicale” per evitare “reclami” (allegato 1008 A). Il Co.re.co. non se ne accorge perché è composto da fedelissimi del Pci come Gaetano Marani. Vedi libro: Marani “i miei 60 anni nel Pci”, Corbo editore 2008.

Marzo 1994. Interviene l’opposizione

Avv. Guido Menarini, avv. Alberto Balboni e Enrico Brandani (alleanza Nazionale) presentano esposto in Procura – sempre per l’area attrezzata Rivana – in cui documentano l’inaudita associazione a delinquere sotto gli occhi del sostituto Mascolo (allegato 1008 E) :

  • secondo  la  Legge 741 del 1981, l’opera doveva essere collaudata entro un anno dalla fine dei lavori avvenuti il 19.2.1989 . Questo non è avvenuto alla Rivana (ma anche al Nuovo mercato di Via Trenti);
  • ci sono stati subappalti autorizzati dopo l’esecuzione dei lavori, in violazione della normativa antimafia: subappalto per le palificazioni  per le fondazioni dei sottopassi di £. 100 milioni, pagato 417 milioni, il cui subappalto è stato autorizzato 5 mesi dopo l’esecuzione dei lavori (idem con l’appalto geotermia Sufer dove la commissione appaltante era presieduta dall’assessore comunale Chiarini) ;
  • il registro di contabilità lavori è sprovvisto dell’obbligatorio bollo e vidimazioni di legge;
  • il direttore dei lavori Alberto Ghirardelli, ha omesso la compilazione del manuale direzione lavori ; del giornale dei lavori ; del sommario del registro di contabilità;
  • manca la documentazione relativa all’esproprio dei piazzali, strade e sottopassi (il sostituto Mascolo non li ha cercati);
  • le strade sono state dotate di sbarre mobili costituite da sei piantoni di cui 5 muniti di sbarre orizzontali del costo di 42 milioni e 120 mila lire. Il peso complessivo non supera i 1500 chili contro i 10.000 che sarebbero stati pagati. La spesa totale a prezzi correnti sarebbe di 6 milioni. Sono stati pagati 36 milioni in più (allegato 1008 E).

Anche i Verdi fanno esposti in Procura per l’appalto Rivana (allegato 1008 B – 1008 C) incentrata sui rapporti parentali tra guardie e ladri.

Denunciano che  il sostituto Mascolo ha dato l’incarico per accertare le violazioni  al CTU (consulente tecnico d’ufficio) geometra Vitruvio Marchesini, che è stato per anni dipendente della CCC (la cooperativa che ha vinto l’appalto); (allegato 1008 B).

I Verdi denunciano anche  la posizione del segretario dell’assessore dei lavori pubblici, Gianni Artini che figura come socio della società immobiliare “La Torre” fondata dai due architetti progettisti della Rivana, Ghirardelli e Tumiati.

L’ex sindaco Tiziano Tagliani che all’epoca (16.10.1993) era capogruppo della Dc in Consiglio comunale, chiede che la Giunta faccia piena luce su quanto denunciato dai Verdi e dai consiglieri di AN. (allegato 1008 B). Il sindaco non fa luce e Tagliani non fa denuncia per “non mettere in difficoltà” il sostituto Mascolo che aveva la figlia nella municipalizzata A.Co.Se.A.

27.11.1992. I Verdi chiedono le dimissioni dell’assessore Campana

In Consiglio comunale il Verde Ronchi e il Dc Bassi chiedono le dimissioni dell’assessore alla polizia urbana, Campana che si è giustificato : “ al Comando vigili c’è carenza di organico, motivo per cui, nessuno ha comandato i vigili alla Rivana (allegato 1008 D). 

Il Pci pensa solo ai grandi affari (assessore Fernando Rossi in Nuova Ferrara 15.8.1990).

12.1.1994.

Carlino Ferrara: “Bilanci sanati con il rusco” (allegato 622). Rendo pubblico che il sindaco Soffritti, ha messo nei bilanci Amiu le fatture con le quali ha comperato rifiuti da mezza Italia e del polo chimico in violazione art. 12 Dpr 915/82 al solo fine di fare cassa (ha incassato più di  tre miliardi di lire). Vedi bilanci AMIU dal 1983 al 1993 (allegati da 63 a 73) e verbale indagini carabinieri giugno 1994 (doc. 148, allegato 4).

17.1.1994.

Nuova Ferrara. “Inquinamento e pareggio di bilancio”. Informo che le violazioni  di cui alla denuncia in Carlino Ferrara, 12.1.1994  (bilanci Amiu sanati con il rusco); (allegato 622), sono state contestate all’assessore all’ambiente, Vander Maranini, il 26.9.1991, alla sala Venere di Ravalle. L’assessore ha risposto che : “in questo modo incassiamo soldi che ci aiutano a mettere in pareggio il bilanci delle municipalizzate (allegato 622 A).

In questo modo l’assessore Maranini è correo del sindaco per traffico di rifiuti (art. 12 Dpr 915/82). Maranini dice pure il falso in merito al pareggio dei bilanci delle municipalizzate con il traffico di rifiuti, in quanto le municipalizzate erano in super attivo. Infatti  Soffritti tutti gli anni prelevava miliardi da queste municipalizzate per far fronte alle sue spese di rappresentanza (un miliardo di lire anno). Vedi  pag. 1 verbale di Giunta n. 116/28808 del 6.8.1991 (allegato 583) :  “Aumento dell’utile della gestione 1990 dell’AMGA (previsto in lire due miliardi, v/cap.981/2) come da nota aziendale in atti del 5 agosto 1991 con la quale si comunica che la quota dell’utile in parola, assegnata al Comune, ammonta a lire 2 miliardi e 250 milioni”. Ho reso pubblico tutto questo in Carlino Ferrara 9.10.1991: “i guadagni dell’ACOSEA” (allegato 582).

25.1.1994.

Nuova Ferrara: “La discarica sul Primaro” (allegato 623). Denuncio la discarica dei fanghi di espurgo del canale Primaro stoccati in via Giuseppe Fabbri pur avendo valori dei metalli pesanti fuori norma.

14.2.1994.

La Nuova Ferrara: “I fanghi del Po di Primaro sono ricchi ma solo di metalli” (allegato 624). Denuncio che, i fanghi depositati in un’area di via Giuseppe Fabbri, sono inquinati da metalli pesanti. L’area è poi stata destinata a coltivazione di grano e l’Istituto superiore di sanità il 18.11.2009, ha chiesto di cercare il cromo esavalente sui seminativi coltivati sopra le discariche (allegato 49).

27.2.1994.

Carlino Ferrara: “I fanghi del Primaro” (allegato 626) pubblica le analisi dei fanghi di espurgo stoccate in via Giuseppe Fabbri. I metalli pesanti sono fuori norma per la normativa vigente D. Lgs 27.1.1999, n. 99 (uso dei fanghi in agricoltura). Nonostante questo, l’area tornerà ad uso agricolo per la coltivazione di grano. 

Solo il 16.09.2010 la USL di Ferrara comunica al Comune che ha chiesto un parere all’ISS (Istituto Superiore di Sanità) sulla salubrità dei seminativi coltivati sulle discariche. L’ISS ha risposto con nota 18.11.2009-57272 (allegato 49) dove richiedeva una verifica analitica  del cromo esavalente nel grano  coltivato sulle discariche.

Lo Statuto del Comune

4.3.1994.

La Nuova Ferrara pubblica un intervento dell’Assessore Campana che accusa il sindaco Soffritti perché persiste nel violare lo statuto comunale (allegato 627). L’assessore documenta che il Sindaco non applica la legge 142/90 . E’ anche vero che l’assessore alla Polizia Urbana Campana non ha i titoli per accusare il sindaco in quanto lo ha coperto non avendo mandato i vigili a controllare gli appalti truccati, alla Rivana, con la scusa della carenza di organico dei vigili nel 1992 (allegato 1008 D). 

Parcheggi in centro

13.7.1994.

Il Carlino Ferrara pubblica: “I mini parcheggi in centro non aumentano il traffico ? ” (allegato 628). Denuncio che i piccoli parcheggi aumento il “traffico di aspettativa” in quanto sono enormemente sottodimensionati rispetto alle richieste.

Alghe tossiche in darsena

14.8.1994.

Carlino Ferrara : “Il porto turistico della Darsena è tappezzato di alghe rosse” (allegato 629). Nel 1990 avevo denunciato gli scarichi fognari responsabili di questa proliferazione di alghe. Il suo nome scientifico è cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace, come noto, di produrre  una microcistina  cancerogena, non termolabile, tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna fluviale, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b.

La causa della eutrofizzazione del fiume Volano sono le fogne abusive censite ma non sanzionate. Lo  accerta la Regione Emilia Romagna con decreto del Presidente n. 559 del 7.11.1985 dove conferma che l’acqua del Volano contiene un milione di coliformi per 100 millilitri, mentre il D. Lgs 8.6.1982, n. 470  ne ammette 20 coliformi per 100 ml.

I coliformi non danneggiano solo il porto turistico della Darsena, ma anche gli allevamenti di mitili della sacca di Goro dove il Volano sfocia in località lido di Volano.

La Usl ha bloccato partite di mitili perché trovati con valori  di coliformi troppo alti Nell’agosto  2013 il sindaco di Comacchio ha bloccato anche la balneabilità ai lidi di Porto Garibaldi e Scacchi per eccesso di coliformi fecali nelle acque.

Parco agrario

4.9.1994.

Il Carlino Ferrara:”Un parco agrario intorno alla città”. Propongo di armonizzare urbanizzazioni e campagna per salvaguardare il paesaggio che è diventato risorsa turistica, con l’istituzione dei musei delle civiltà contadine (allegato 633).

Rimosso  il pozzo del cinquecento  nel chiosco di S. Paolo per fare un parcheggio per l’auto di servizio del Comandante

12.9.1994.

Scrivo alla Sovrintendenza alle belle arti e al Sindaco per sapere perché è stato rimosso il pozzo in marmo cinquecentesco dal chiosco di San Paolo (sede del Comando vigili) e distrutta l’intera area verde per farvi un parcheggio delle auto dei vigili (allegato 630). Il 27.12.1994, la Sovrintendenza risponde che non ha rilasciato alcuna autorizzazione per la rimozione del pozzo e alla trasformazione in parcheggio dell’area verde dello stesso chiosco (allegato 630 A). Il 6.1.1.1995 il Carlino da la notizia : “perentorio ordine della Soprintendenza al Comune : via le auto dei vigili dal chiosco di San Paolo” (allegato 630 B).

Il nuovo Comandante Lucci segue le tracce del paranoico predecessore

12.9.1994.

Il nuovo Comandante dei vigili, Stefano Lucci (cugino del ex Dc Dario Franceschini ora onorevole), mi convoca per dirmi che “devo andarmene dai vigili” . A nulla vale chiedere spiegazioni. Vedi mia risposta pubblicata sulla Nuova Ferrara del 20.9.1994 (allegato 640). 20.9.1994. La Nuova Ferrara: “Il Comandante dei vigili deve rispettare le leggi” (allegato 640). E’ la mia risposta data al nuovo Comandante Lucci che mi aveva convocato nel suo ufficio il 12.9.1994 per intimarmi di andare via dai vigili senza motivazioni .

Soffritti  non distingue i fascisti dai comunisti

5.9.1994.

Il Carlino Ferrara: “Soffritti dovrebbe dimettersi” (allegato 632). Chiedo le dimissioni del sindaco in quanto al convegno del 3.9.1994 al centro congressi di via Bologna, è comparso con il ministro di AN, Poli Bortone.

Questo sindaco falsario (ordinanza 3-7-1992) aveva chiesto e ottenuto dall’ex sindaco di Torino Diego Novelli (garante del Movimento per la democrazia La Rete) la mia espulsione dalla Rete perché avevo partecipato alla conferenza stampa del 23.5.1992, dove era presente il segretario provinciale di AN. Avv. Balboni (allegato 601) .

7.10.1994.

Carlino Ferrara : “Via Campofranco incatenata”. Informo che la via è stata sbarrata con una catena con lucchetto che impedisce il transito dei mezzi di soccorso” (allegato 634).

I sindacati del Sindaco Soffritti

7.10.1994.

La Nuova Ferrara : “Assemblea sindacale alla Sala Estense” (allegato 635). Informo i dipendenti comunali che la “triplice sindacale” (CGL,CIL, UIL) ha scelto la piccola sala Estense (350 posti)  per non confrontarsi con tutti i 1300 lavoratori comunali . In precedenza le assemblee generali dei tre sindacati Cgil, Cisl e Uil, venivano  convocate nella più capiente Sala Boldini e dove la triplice sindacale veniva sistematicamente contestata per i privilegi che i suoi delegati ricevevano dal Comune (stipendio pur lavorando nella sede del sindacato e 80% delle promozioni).

9.10.1994.

Carlino Ferrara : “Sala piccola per l’incontro. Il sindacato teme l’ira dei dipendenti” (allegato 636). Segnalo che la triplice sindacale (CGIL-CISL e UIL) convoca i dipendenti nella piccola sala Estense (350 posti) per evitare di confrontarsi contemporaneamente con  i 1300 dipendenti.

Il Po di Volano è sorvegliato dalla barca dei vigili ma rimane una fogna

18.10.1994.

Carlino Ferrara : “Il Po di Volano è una fogna” (allegato 638). Segnalo che Ia barca dei vigili non rileva gli scarichi abusivi in questo fiume che attraversa la città, nonostante abbiano in dotazione una pilotina con laboratorio analisi a bordo (allegato 393) e abbiano a disposizione un mio dossier fotografico con tutti gli scarichi dal 1990 che il consigliere comunale Guido Menarini il 26.2.1990 ha depositato al protocollo come interrogazione al sindaco (allegato 429, 429 A) . Il dossier è stato pubblicato sul Carlino Ferrara del 27.3.1990 : “tubi abusivi nel Volano” (allegato 428).

Il sindaco Soffritti anziché identificare e denunciare i proprietari degli scarichi abusivi per la violazione della legge Merli 339/1976, toglie la barca ai Vigili fluviali. Mentre il responsabile della igiene pubblica dr. Orazio Buriani che ha ricevuto per competenza copia del dossier, lo ha occultato perché anche Lui scaricava i liquami di fogna della sua casa di Monestirolo nel fosso consorziale.

Turismo religioso

22.10.1994.

Carlino Ferrara : “Ferrara snobba il turismo religioso” (allegato 642). Informo che il sindaco Soffritti – padre dei “Grandi eventi” e di “Ferrara città d’arte e di cultura” – aborrisce il turismo religioso. Nonostante questo il 6 novembre 2012 la Nuova Ferrara ha reso pubblico che per il ponte di ognissanti c’è stata una ripresa del turismo religioso (allegato 1804).    

Verde pubblico abbandonato

23.10.1994.

Carlino Ferrara : “Il verde pubblico del Barco è dimenticato”. Informo che le aree verdi della periferia sono trascurate rispetto ai giardini della  città (allegato 644).

Darsena inutilizzata

27.10.1994.

Il segretario provinciale dell’Assonautica denuncia che la nuova darsena da diporto di San Paolo è stata fatta senza tenere conto che il percorso fino al mare di 57 km., richiede un giorno di navigazione per i seguenti ostacoli:

ponte girevole di Migliaro (gestito da questo Comune) ;

ponte levatoio di Massa Fiscaglia (gestito da questo comune) ;

conca di Tieni (gestita dall’ARNI) ;

ponte sulla ferrovia di Codigoro (gestito dalle Ferrovie Emilia Romagna) ;

il ponte mobile di Codigoro di piazza Libertà, sulla strada per Lagosanto (gestito dal Comune) ;

ponte Baccarini, vicino a Marozzo (gestito dalla nautica del Delta).

Per superare questi ostacoli bisogna contattare 3 comuni ; un ente ferroviario ; una società pubblica e una privata. Se poi si vuole entrare nel porto di Volano bisogna tenere conto che in alcuni punti il pescaggio è di soli 30 centimetri (allegato 631). Vedi punti da 42 a 44.

9.11.1994.

Carlino Ferrara : “l’acqua del Po” (allegato 646).  Informo che  il Presidente della municipalizzata ACOSEA (acquedotto) è mendace  quando  sostiene di gestire l’acqua potabile in pareggio mentre invece trasferisce utili al Comune pari a £. 2.250.000.000 per il  solo 1990. Vedi delibera di Giunta 6.8.1991 (allegato 583).

11.11.1994.

Carlino Ferrara : “la Pianta organica del Comune” (allegato 648). Informo che il Sindaco ha violato l’art. 4 DM 12.4.1970 negando la qualifica spettante al direttore del Mercato (MOF) Carlo Alberto Bardella.

23.11.1994.

Carlino Ferrara : “Potabilizzazione Acqua del Po”. Informo che l’ACOSEA (acquedotto) trasferisce miliardi di utili al Comune, senza informare gli ignari cittadini che  pagano le bollette più care d’Italia (allegato 650). Vedi delibera di Giunta 6.8.1991 (allegato 583). Per i costi dell’acqua potabile vedi storia dell’acquedotto e metodi di  potabilizzazione nel mensile del Comune “Ferrara”, n. 1, anno 1990 (allegato 651) e Nuova Ferrara 13.11.1993 (allegato 649)

Soffritti e la diossina

13.12.1994.

La Nuova Ferrara pubblica: “Soffritti vuole smaltire nelle discariche comunali  la diossina di Bergamo” (allegato 652), dove denuncio che il sindaco vuole smaltire nelle discariche comunali  500 metri cubi di terreni con diossina. L’affare è stato denunciato e bloccato.

I cancri di Ferrara

27.12.1994.

Carlino Ferrara : “Ferrara è prima in Europa per il cancro al polmone” (allegato 654). Informo che il sindaco Soffritti ha fatto dislocare a Mizzana  la centralina che deve rilevare l’inquinamento del Polo chimico. Mizzana è dalla parte opposta della direzione dei venti dominanti che portano gli inquinanti a Ponte e Barco (dove c’è questo record di tumori). Mentre la centralina del Barco è di fronte agli essicatoi del grano del Consorzio agrario . Poi il sindaco falsario (ordinanza 3-7-1992) ordina all’Arpa di fare le medie mensili dei valori degli inquinanti mentre i cittadini si respirano i picchi quotidiani (notturni) elevatissimi degli inquinanti cancerogeni. Il problema è diventato di attualità per il peggioramento dei dati sui tumori a Ferrara. Lo dice la Regione con la pubblicazione dei dati statistici sui tumori in provincia di Ferrara raccolti dal  2008 al 2009 dove Ferrara è ai primi posti in regione su molte patologie tumorali (allegato 1088) . In merito vedi sequestro delle torce del polo chimico da parte della magistratura nel 2012.

Lo Niagara difesa dal sindaco e Procuratore

31.12.1994.

Carlino Ferrara : “La verità sulla Niagara”. Informo che il sindaco di Poggio Renatico ha occultato ai cittadini l’atto autorizzativo che la Provincia ha dato alla Niagara, n° 519 del 14.4.1992 in violazione punto 3 Dm 28.12.1987 n° 559 (nelle aree esondate non si possono insediare impianti smaltimento rifiuti). Informo che il Comune di Poggio e la Provincia hanno violato la direttiva CEE 85/337 del 27.6.1985 che obbliga di fare la Valutazione Impatto Ambientale (V.I.A.), (allegato 655). 12.1.1995. Il Prefetto di  Ferrara scrive alla USL e Provincia per il caso Niagara : “nell’interesse della collettività si invitano le SS.LL. , ad adottare  ogni misura cautelare a protezione della zona di stoccaggio e ad accertare con periodici controlli il rigoroso rispetto della normativa in materia” (allegato 657). Il Prefetto si riferisce  al punto 3 DM 559/1987 che recita : nelle aree a rischio esondazione è vietato l’insediamento di impianti smaltimento rifiuti. L’area dove è stata costruita la Niagara è esondata nel 1951. Vedi carta regionale sulla propensione al dissesto idrogeologico (doc. 122, allegato 4). La Procura della Repubblica ordina una perizia su questo punto e il perito risponde il 15.12.1996 che “è proibito insediare impianti smaltimento rifiuti  in area esondata” (allegato 681) . Il procuratore della Repubblica Tosi non esercita l’azione penale contro la Provincia che ha autorizzato la Niagara ad insediarsi nell’area vietata dal DM 559/87, che si chiama valle della Sanguettola. Il fazioso  Tosi  – su ordine del sindaco Soffritti – aprirà un fascicolo processuale  contro Bulzoni (segretario Amici della Terra) che aveva chiesto il rispetto del DM 559/87.

Il nuovo ospedale in area insalubre

12.1.1995.

Carlino Ferrara : “Una tomba per il Polo di Cona” (allegato 655 A). Informo che il nuovo ospedale è insediato in località fondo la morte a Cona, area  vietata perché insalubre ai sensi punto 3 DM 28.12.1987 n° 559 .

Le relazioni geologiche allegate al Piano regolatore del 1975 avevano accertato che a Cona (Fondo la morte) “si sono formati – e persistono – laghi sotterranei alimentati da acque che qui ristagnano e che defluiscono per tracimazione” (allegato 904). Lo conferma l’ex sindaco Sateriale nel suo ultimo libro “Mente locale”, Bompiani 2011, dove a pag. 67 scrive : “l’area prescelta tende a non lasciar defluire le acque meteoriche e ad allagarsi”.

Vedi anche Carlino Ferrara 14.6.2011 : “L’ospedale di Cona è costruito in zona vietata” (allegato 822).

Inceneritori tossici per la nostra aria

13.1.1995.

Nuova Ferrara : “Gli inceneritori producono rifiuti tossici e nocivi” (allegato 656). Rendo pubblico le prove che incenerire i rifiuti è antieconomico e si inquina l’ambiente. I rifiuti sono  “materie prime” che si possono differenziare e ricollocare sul mercato ricavandone profitto che consente l’abbassamento delle tariffe di igiene urbana  come fanno tanti comuni come Ponte nelle alpi (BL) che ha superato il 90 % del riciclaggio dei rifiuti e fa pagare le tariffe corrispondenti al costo del servizio. Gli inceneritori producono profitto per un imbroglio normativo italiano – censurato dalla Comunità europea – con il quale si riconoscono agli inceneritori gli  incentivi pubblici per le energie rinnovabili del CIP 6  che dovrebbero essere riservati alle energie rinnovabili. Gli inceneritori non sono certo “rinnovatori di energia” ma distruttori di materie prime con produzione di ceneri che sono  rifiuti tossici e nocivi.

Ammoniaca nell’aria

14.1.1995.

Carlino Ferrara : “ Ammoniaca nell’aria”. Informo che USL e PMP hanno cercato l’ammoniaca proveniente dal Polo chimico, a Mizzana mentre i  venti dominanti  la portavano al Barco e Ponte (allegato 658). Questo significa che l’Arpa ha fatto analisi negative mirate onde non certificare la persistente presenza della ammoniaca dove era certo trovarla, ovvero sottovento al polo chimico, a Ponte e al Barco. Le indagini negative mirate sono emerse anche con la diossina emessa dall’inceneritore di via Conchetta. Vedi mia denuncia del 5.4.1995 (allegato 313) . La denuncia era seguente alla scoperta della diossina – da parte del prof. Mezzetti della Università di Bologna – nella frutta coltivata vicino all’inceneritore. La ricerca era stata ordinata al prof. Mezzetti dal coltivatore Holtz che aveva il frutteto sotto all’inceneritore e si era visto respinta la sua frutta dalla Plasmon perché aveva necrosi da diossina. La diossina vicino allo stesso inceneritore l’ ha pure trovata il consigliere comunale Valentino Tavolazzi nel 2005, dieci anni dopo la mia denuncia del 1995  (allegato 315). Il fazioso sostituto Proto ha archiviato la mia denuncia sulla base di analisi della Usl e Pmp che non indicavano i limiti di rilevabilità degli strumenti e la effettiva diossina rilevata. Analisi pertanto invalide ma ugualmente usate come prove valide per archiviare la posizione del sindaco Soffritti.

36 Tonnellate di Cvm Solvay nell’aria

30.1.1995.

denuncio il CVM,  scaricato in atmosfera dalla multinazionale Solvay. La missiva è indirizzata alla USL, Provincia, Regione, Ministero Sanità e Ministero Ambiente, dove rilevo  che lo stabilimento Solvay è stato autorizzato dalla Regione Emilia Romagna a scaricare in atmosfera  50 tonnellate di  CVM all’anno. La Usl, interpellata, ha risposto il 6.2.1996 che gli scarichi effettivi dei camini Solvay sono 32,6 tonnellate/anno (allegato 662 S) . Sono quantità abnormi secondo il chimico Serafini perché sottovento a questo stabilimento ci sono i quartieri Barco-Ponte che sono al primo posto in Europa per il tumore al polmone (allegato 662 G).

Nota: per il carcinoma alla tiroide Ferrara ha un’incidenza tra le più alte del mondo http://www.registri-tumori.it/cms/node/2224 e fra le prime in italia per quello polmonare. Vedi:

http://it.wikipedia.org/wiki/Carcinoma_del_polmone.

Vedi scheda tecnica sul Cvm cancerogeno (allegato 662 V e 662 Z). Il chimico Vittorio Serafini in Carlino Ferrara 8.3.1995, spiega che, ipotizzando come veri i 250 gr/anno di CVM dichiarati dalla Solvay, si ottiene che ogni abitante di Barco, Ponte e Ferrara , ha respirato, quaranta milioni di miliardi di molecole di CVM  ogni giorno (allegato 665).

Rapportando questi numeri ai valori di 40 kg./giorno di CVM immesso in atmosfera dalla Solvay,  accertati dalla USL (allegato 662 E)  si ottiene che bisogna moltiplicare per 160 volte i 40 milioni di miliardi di molecole di CVM che ogni giorno sono state “respirate” dai cittadini di Barco, Ponte e Ferrara.

1.2.1995.

Carlino Ferrara: “Basta CVM nell’aria” (allegato 662). E’ la missiva indirizzata alla USL, Provincia, Regione, Ministro Sanità, Ministro Ambiente il 30.1.1995.

La missiva evidenzia  che la centralina del Comune al Barco di notte rileva valori di CVM nell’aria fino a raggiungere i 788 microgrammi/normal metro cubo nel 1994.

Pertanto abbiamo avuto questa assurda situazione. La USL ha accertato che le tonnellate effettivamente immesse in atmosfera dalla Solvay sono 32,6 tonnellate all’anno, contro le 52 autorizzate dalla Regione; che la Solvay ne ha dichiarato 250 grammi/anno e il fazioso Assessore all’Ambiente del Comune Alessandro Bratti,  in Consiglio comunale ha contraddetto gli accertamenti USL schierandosi a favore deii 250 grammi/anno dichiarati dalla Solvay.

Di seguito la cronistoria CVM Solvay e condanne inflitte.

10.10.1989.

La Regione autorizza la Solvay a scaricare in atmosfera 52 tonnellate/anno di CVM (allegato 660);

4.6.1992.

Il Pretore Marinelli condanna la Solvay per violazione art. 21 Legge Merli per inquinamento delle acque di superficie da Cvm (allegato 601 A).

23.9.94.

Il GIP di Ferrara condanna la Solvay perché non aveva installato gli analizzatori in continuo del Cvm e tenuto il registro relativo ai dati rilevati (allegato 660 B).

Novembre 1994 : l’Osservatorio per l’inquinamento atmosferico pubblica i grafici con i microgrammi/Nm3 di Cvm rilevati al Barco (allegato 660 A);

Novembre 1994.

La USL pubblica i dati sul Cvm rilevato al Barco dalla sua centralina, dove a pag. 32, nella figura 23, evidenzia “il giorno tipo di CVM anno 1993”. I valori superano i 4 microgrami/normal metro cubo,  con picchi  di 788 microgrami/normal metro cubo (allegato 660 A).

30.1.1995.

scrivo  alla USL, Provincia, Regione, Ministro Sanità e Ministro Ambiente informandoli del Cvm scaricato nell’aria” dalla Solvay e del primato europeo dei tumori al Polmone nei quartieri sottovento allo stabilimento di Ponte e Barco (allegato 662 B).

1.2.1995.

La Nuova Ferrara pubblica i dati Solvay sulle emissioni di CVM in atmosfera che – secondo questa multinazionale – “sono inferiori a 250 grammi/anno” (allegato 661).

2.2.1995.

La Nuova Ferrara pubblica le dichiarazioni dell’infido assessore all’Ambiente Bratti che definisce infondata la denuncia degli Amici della Terra sulle 32,6 tonnellate di CVM che escono dai camini della Solvay ogni anno, anche se certificati dalla Usl (662 A).

10.3.1995.

La USL scrive che “servono tempi relativamente lunghi” per accertare l’inquinamento atmosferico da Cvm della Solvay (allegato 662 C).

18.3.1995.

La Provincia scrive che “è in corso di esame la documentazione al fine di adeguare le emissioni  alla normativa vigente” (allegato 662 D).

5.4.1995.

Denuncio alla Procura della Repubblica presso la Pretura che la Solvay dichiara 250 grammi/anno di CVM immessi in atmosfera mentre la Regione ne ha autorizzati 52 tonnellate/anno e la USL ne ha accertati effettivi 32,6 tonnellate/anno (allegato 662 E).

1.7.1995.

La USL denuncia la Solvay “per superamento del valore limite relativo al parametro Acetato di Vinile Monomero (AVM), nella emissione camino E 6 (allegato 662 F).

14.7.1995.

Il Consigliere comunale Guido Menarini interroga il Sindaco sulle 32,6 tonnellate di CVM/anno” che la Solvay immette in atmosfera (accertate dalla USL) mentre la Solvay ne dichiarava 250 grammi/anno (allegato 662 G).

3.8.1995.

La Provincia diffida la Solvay “al rientro nei limiti autorizzati entro 10 giorni” (allegato 662 H).

3.8.1995.

La Provincia invia alla Procura la diffida fatta alla Solvay (allegato 662 L).

8.8.1995.

La USL invia alla Procura i risultati delle sue indagini per esposto Amici della Terra, dove certifica che i valori massimi che la Solvay immette in atmosfera sono tonnellate 32,6122, pari a 89,347 kg/giorno” (allegato 662 M).

29.9.1995.

L’assessore Bratti risponde alla interrogazione del Consigliere Menarini (14.7.1995) ove conferma che la Solvay “A tutt’oggi non ha ottemperato alle condizioni prescritte al punto 7 dell’autorizzazione regionale 5143”, ovvero la Solvay non ha  monitorato in continuo i camini (allegato 662 N).

14 e 15  ottobre 1995. 

la Solvay apre lo stabilimento ai cittadini (allegato 662 P) e divulga  l’opuscolo “Solvay : Storia dello stabilimento di Ferrara” (allegato 659).

14.12.1995.

Il GIP della Pretura condanna la Solvay, con l’oblazione per la violazione sugli scarichi in atmosfera ai sensi dell’art. 25 comma 3° legge 203/1988 (allegato 662 Q).

8.5.1996.

Il Pretore condanna la Solvay per violazione punto 7 autorizzazione regionale n. 5143 del 10.10.1989 : installazione degli analizzatori in continuo e tenuta del registro relativo ai dati relativi” (allegato 662 U). Vedi scheda tecnica sulla pericolosità del Gas CVM (allegato 662 V).

Il futuro sindaco Tagliani mentre avveniva  questa gassificazione dei cittadini con il Cvm , sedeva nei banchi della opposizione Dc in Consiglio comunale. Ha taciuto in cambio della carriera politica ( vicesindaco nel 1999 e  sindaco dal 2009 al 2019).

Qui termina il punto 30.1.1995 (CVM Solvay).

Riprendo con l’ordine cronologico.

Il punto seguente è connesso con la denuncia del Comitato lotta alla mafia del 23.5.1992 : “Appalti e piano regolatore trasparenti” (allegato 600 A);

Il nuovo piano regolatore. Dirigenti contrari messi a tacere. Soffritti allontana l’architetto Melograni contrario al nuovo quartiere nel quadrante est sopra le discariche della Solvay

25.2.1995.

Carlino Ferrara : “il Consiglio comunale approva il PRG”, con i soli voti della  maggioranza.

L’opposizione non lo vota facendo proprie le motivazioni dell’architetto Carlo Melograni a cui il Comune aveva dato l’incarico di consulente per il Prg dal 1971. Melograni era stato il protagonista ventennale della progettazione urbanistica di Ferrara. Ha dato le dimissioni nel marzo 1991 perché non condivideva l’espansione urbanistica a est piena di discariche di rifiuti industriali (allegato 621 P).

E’ contrario al Prg del 1995 anche l’architetto Fernando Visser docente di architettura dello spazio urbano della Università di Firenze, già capo settore urbanistica al Comune di Ferrara. Visser il 19.5.1993 aveva denunciato sul Carlino Ferrara il tentativo da parte del sindaco di spacciare una colata di cemento tutto intorno alla città come “addizione verde” oppure “città parco”. Il prof. Visser elenca in Carlino Ferrara del 19.5.1993, le località interessate  alla “colata di cemento” mascherate da Soffritti come “addizione verde” e Città parco” (allegato 621 Q) :

  • via Canapa lato ferrovia, in area precedentemente classificata parco urbano, 12 ettari;
  • via Francolino, quasi 13 ettari;
  • via Copparo incrocio via Calzolai, 6 ettari;
  • via Copparo, località Ponte Travagli , circa 10 ettari;
  • via Pontegradella alle spalle di via Frutteti, 14 ettari;
  • via Copparo ex fornace Casotti (nuova addizione est pari a 15.000 abitanti);
  • nuove aree edificabili per circa 45 ettari di cui  16 a Porotto, 6 a Pontegradella, 6 a Malborghetto e 6 ad Aguscello e Boara (altri 4.500 abitanti);
  • via Pomposa, urbanizzati 14 ettari;
  • in fregio alla via Bologna fra i 5 e 6 ettari.

Continua l’architetto Visser : “il nuovo Piano Regolatore ipotizza – attraverso un abile quanto occulto artificio normativo –  il riutilizzo a fini edificatori di 30 – 35 ettari di aree a suo tempo individuate con destinazione pubblica. Ciò significa un annullamento di vincoli di destinazione. Ne deriva che le possibilità edificatorie reali possono essere tranquillamente stimate in 1.400.000 metri quadri (140 ettari), senza calcolare le possibilità offerte dalle elevazioni degli indici di utilizzazione fondiaria e dalle piccole, ma molte, aree in allargamento degli insediamenti già esistenti. Trascurando Cona – prevista come sede di un nuovo ospedale –  siamo in presenza di una colata di cemento di non meno di  2 milioni e mezzo di metri cubi (8 – 10 mila alloggi) . Questo in un contesto demografico che ha visto tra il 1971 e il 1991 un calo di abitanti pari a 25 mila. Calo demografico che corrisponderà alla liberazione fra 3 mila e 4 mila alloggi in 10 anni. Previsione effettivamente verificatasi come ha ammesso il nuovo sindaco Tagliani nella campagna elettorale del 2009.

Chiude Visser con una domanda puntuale: a chi serve questa espansione urbana selvaggia e senza regole (allegato 621 Q). Al sindaco falsario e del malaffare Soffritti (ordinanza 3-7-1992).

Vedi il consigliere comunale Msi – An Brandani di Alleanza Nazionale, nel Consiglio comunale del 24.2.1995 che ha approvato il Prg truffa a favore dei palazzinari.

Dice Brandani: “Il PRG è stato fatto in funzione degli interessi degli immobiliaristi  che sono diventati proprietari della maggior parte delle aree di espansione del PRG (allegato 621 N). Tra queste immobiliari sono comprese quelle  di proprietà dei familiari del cugino del sindaco Soffritti, ovvero il futuro sindaco Sateriale .

Anche i Verdi, non votano il PRG – nella stessa seduta del Consiglio comunale del 24.2.1995 – ricordando le loro precedenti denuncie :

diffida al Sindaco sulle varianti al PRG del marzo 1991 (allegato 621 C) ;

denuncia del novembre 1991 dove accusavano il Comune: “politica e affari, Ferrara è come Milano” (allegato 621 D).

Qui termina il punto approvazione PRG del  24.2.1995.

Gli abusi della Niagara denunciati dal Prefetto

27.2.1995.

Il Prefetto scrive a Regione, Provincia, Questore, Carabinieri, Finanza sul caso Niagara ricordando le responsabilità penali a carico di chi ha  rilasciato l’autorizzazione, già denunciate dagli Amici della Terra. Scrive il Prefetto: “Art. 40 c.p. ultimo comma (non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo)”. Il riferimento è alla NON  idoneità tecnica dell’impianto Niagara autorizzato dalla Provincia, nella valle della Sanguettola a Poggio Renatico,  che nell’alluvione del 1951 è finita sotto a sei metri di acqua del fiume Reno esondato (allegato 663). Le osservazioni del Prefetto fanno riferimento  al punto 3 DM 559/1987 che recita: nelle aree  esondate è vietato l’insediamento di impianti per lo smaltimento di rifiuti.  Il Procuratore della Repubblica del sindaco Soffritti (Romano Tosi) ordina una perizia su questo punto e il perito risponde il 15.12.1996 che “è proibito insediare impianti smaltimento rifiuti  in area esondata come previsto al punto 3 DM 559/1987 (allegato 681). Va aggiunto che il progetto Niagara è sprovvisto della V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale).

Il Procuratore della Repubblica Tosi avrebbe dovuto esercitare l’azione penale contro la Provincia che ha autorizzato la Niagara in violazione DM 559/87 e senza VIA. Il Procuratore Tosi non ha adottato questo provvedimento in quanto la Niagara fa parte della Lega delle cooperative. Tosi ha invece – di concerto con la Lega delle cooperative – esercitato l’azione penale contro gli Amici della Terra che chiedevano il rispetto dello stesso DM 559/87 .

Giustamente l’onorevole Taradasch nel 1999 è venuto a Ferrara a dire che il PCI ferrarese (e il sindaco Soffritti) è a capo di “un sistema di controllo del territorio di tipo mafioso, esercitato a Ferrara dalla Lega delle cooperative;  il controllo del consenso viene esercitato attraverso l’assunzione…” (la figlia di Tosi lavorava alla Sufer). Continua Taradasch : “è difficile mettersi in contrasto con questo sistema tentacolare”. Ia Lega delle Cooperative ha denunciato l’onorevole Taradash e ha perso la causa (allegato 353). Nel 2011 il sindaco Sateriale nel suo libro “Mente locale” conferma la tesi Taradasch che a Ferrara comanda la  Lega delle cooperative con metodi mafiosi. L’ex sindaco Sateriale a pag. 66 del suo libro “Mente locale” del 2011 scrive: a Ferrara le decisioni venivano prese fuori dal Municipio da Soffritti, la Lega (Donigaglia della Coop Costruttori), i vertici della Carife, e due onorevoli con importanti incarichi a Roma : onorevole Cristofori (Dc) e Zagatti (Pci). 

Il sistema mafioso che governa la città descritto da Taradasch trova ulteriore riscontro quando il procuratore Tosi va in pensione e il Consiglio comunale lo nomina difensore civico il 5.6.2000. Rimarrà in carica fino al marzo 2010. 

Soffritti costringe le attività del centro a chiudere.

2.3. 1995.

Carlino Ferrara : “Centro storico svuotato di servizi” (allegato 664). Informo che il sindaco Soffritti  – per sua stessa ammissione –  ha costretto le piccole attività commerciali del centro a chiudere a seguito delle autorizzazioni date ai centri commerciali della Lega delle cooperative, tutto intorno alla città. 

Il sindaco Soffritti Attila

22.4.1995.

Carlino Ferrara : “Le priorità dell’ambiente” (allegato 666). Elenco al sindaco  Soffritti, in 17 punti, i danni all’ambiente che ha cagionato con le sue ordinanze di cui quella del 3.7.1992 falsificata per trarre in inganno la magistratura che lo stava indagando.

Cervellati critica Il piano regolatore di Bologna  per fare peggio a Ferrara

12.5.1995.

Carlino Ferrara : “Male a Bologna Bene a Ferrara” . Informo che l’architetto Cervellati (nuovo consulente del Piano Regolatore, in sostituzione di Melograni), si è scagliato contro il Piano Regolatore di Bologna per l’ingiustificata espansione edilizia, ma elogia le espansioni edilizie a est di quello di Ferrara bocciate dal suo predecessore Melograni (allegato 668). Il mio articolo riprende la denuncia di Legambiente sul suo mensile “Pollicino” di febbraio 1995 (allegato 667).

Il Prefetto e la Niagara

29.5.1995.

Il Prefetto scrive a Regione, Provincia, Questore, Carabinieri, Finanza, Magistrato per il Po e richiama i suoi precedenti interventi sull’insediamento abusivo della ditta Niagara a Poggio Renatico, già denunciato dagli Amici della Terra.

Il Prefetto spiega alle autorità:

  •  che è autorità di protezione civile;
  • che l’area della Niagara è finita nel 1951 sotto sei metri d’acqua e che quindi è necessario “l’assoluto rispetto della normativa del punto 3 DM 559/1987 che recita : nelle aree esondate è vietato l’insediamento di impianti smaltimento rifiuti;  (allegato 669). Lo avrebbe rivelato anche la Valutazione Impatto Ambientale che la Niagara non ha fatto e le autorità non gli hanno chiesto.

La Procura della Repubblica ordina una perizia su queste “violazioni”  e il perito risponde il 15.12.1996, rilevando che “è proibito” insediare impianti smaltimento rifiuti  in area esondata (allegato 681).

Il Procuratore della Repubblica Tosi, Non esercita l’azione penale contro la Provincia che ha autorizzato la Niagara in violazione DM 559/87 e senza VIA. Il Procuratore esercita invece l’azione penale contro gli Amici della Terra che avevano chiesto il rispetto del DM 559/87. Il Prefetto Guerriero che aveva accertato gli illeciti  sarà trasferito. L’onorevole Taradash nel 1999 è venuto a Ferrara a dire che la città è gestita con metodi mafiosi dalla Lega del cooperative. L’onorevole fu denunciato dalla Lega . L’onorevole vinse la causa (allegato 353).

La nostra diossina non interessa al Presidio Multizonale Prevenzione

13.6.1995.

Carlino Ferrara : “Diossina, perché il PMP (Presidio Multizonale Prevenzione) non ha fornito i dati aggiornati” (allegato 670). Denuncio che solo la nostra PMP non ha monitorato la diossina dell’inceneritore di via Conchetta e faccio l’esempio dell’inceneritore gemello di San Donino di Firenze dove la Regione ha proibito la coltivazione e commercializzazione di vegetali e animali, provenienti entro il raggio di 1 km dall’inceneritore (allegato 670).

La diossina sarà trovata vicino al nostro inceneritore di via Conchetta, nella frutta del coltivatore Holtz nel 1990 dal prof. Mezzetti dell’Università di Bologna. Sarà trovata anche nei terreni vicino all’inceneritore, in valori fuori norma, dal Consigliere comunale Tavolazzi nel 2005 (allegato 315). Il consigliere Bratti Pci, definisce infondate le denuncie per la diossina. Bratti eletto onorevole nel 2008 e 2013.

Questo  conferma quanto ha detto l’onorevole Taradash nel 1999: Ferrara è gestita con metodi mafiosi. L’onorevole Taradasch fu denunciato e vinse la causa (allegato 353).

Il polo chimico inquina? Aggiungiamo i diserbanti

17.6.1995.

Nuova Ferrara : “Viale Marconi è come il Sahara” (allegato 672). Informo che vengono usati diserbanti per “radere l’erba”  sul lato del polo chimico.

Bratti difende la Solvay

21.6.1995.

Il Carlino Ferrara pubblica : “l’Assessore all’Ambiente Bratti  si dimetta” dove chiedo le dimissioni di Bratti perché ha smentito la USL sulle 32,6 tonnellate di CVM che aveva accertato come disperse dalla Solvay (allegato 673).

Soffritti da soldi all’avv. Magagna che non fa la causa

25.06.1995.

Il sindaco Soffritti da incarico all’avv. Magagna di intraprendere azione giudiziaria contro Bulzoni “per le lesioni alla identità ed alla immagine sociale del Comune di Ferrara” (allegato 345). Le “ lesioni” lamentate dal sindaco erano:

  •  la diffida del 8.5.92;
  • le denuncie per le discariche (doc. 170 – 183, allegato 4); 
  • la diossina dell’inceneritore Conchetta (allegato 313);
  • le volumetrie del Palaspecchi, (allegati 171 – 179).

L’incarico all’avvocato era volutamente finto. Infatti l’avv. Magana ha incassato i soldi della parcella (tre milioni di lire) ma non ha fatto nessuna azione legale.

A muoversi è la Procura di Ferrara. Si era mossa già sei mesi prima (il 7.1.1995) dell’incarico all’avv. Magagna.

A marzo 1995 l’assessore all’ambiente Maranini e due direttori Amiu Sarti e Cirelli, compariranno nella prima udienza del 30.3.1995 .

Il Pretore li condannerà  il 26.9.1995,  per la mala gestione della discarica comunale di Cà Leona, Casaglia (doc. 183 allegato 4).

L’atto del sindaco del 25.6.1995 (incarico finto all’avv. Magagna) è intimidatorio e di stampo mafioso, perché  è successivo alla data di rinvio a giudizio dell’assessore Maranini del 7.1.1995, (doc. 171 allegato 4). L’atto è pure successivo alla data della prima udienza, 30.3.1995 del processo all’assessore Maranini (doc. 171 allegato 4). Processo che ha portato alla condanna dell’assessore il 26.9.1995 (doc. 183, allegato 4). Ne discende una intimidazione da parte di un organo collegiale (Giunta) contro un agente di polizia che aveva denunciato fatti veri e documentati.

Il sindaco Soffritti ricorre alla intimidazione di stampo mafioso per zittire Bulzoni e chiunque lo accusi di essere un faccendiere di stampo mafioso.

Queste accuse erano state mosse al Sindaco in precedenza da un suo assessore e dai Verdi :

– assessore Fernando Rossi in Nuova Ferrara 15.8.1990 : “questo Pci pensa solo ai grandi affari” (allegato 180) ;

– convegno dei Verdi del 9 novembre 1991, alla Casa Ariosto dal titolo : “Collusione Mafia e Politica” dove i  Verdi accusano Soffritti : “Politica e affari, Ferrara è come Milano”. Gli accusatori sono : Basilio Rizzo (consigliere comunale Verde di Milano); Emilio Molinari (coordinatore nazionale Verdi) e Stefano Tassinari consigliere provinciale Verde (allegato 621 D);

– Taradasch 1999 : “Ferrara è gestita con metodi mafiosi” (allegato 353).

Il problema “mafia e rifiuti” investe anche l’AMSEFC (Azienda Municipalizzata Servizi Funebri e Cimiteriali) che smaltisce in discarica  le lapidi con foto del morto . Vedi mio esposto alla Procura del 19.8.1995 (allegato 299). Secondo il dipendente Amiu Vittorio Galletti nella discarica di Cà Leona, Casaglia, in corrispondenza del 1° traliccio Enel da 130 mila volts (lato via Eridano) sono state seppellite casse da morto con ossa dentro. Vedi Carlino Ferrara 26.4.2009 (doc. 32, allegato 4). ) Vedi anche ceneri delle salme vendute alla Niagara come “rifiuti non pericolosi”. Vedi Nuova Ferrara 13.2.2013 (allegato 1932).

 7.7.1995.

Carlino Ferrara : All’asilo comunale Pacinotti servono ai bambini zucchine ai pesticidi. Il fatto è stato reso pubblico da Legambiente e dalla USL che aveva terminato le analisi il 6.7.95 riscontrando i seguenti pesticidi fuori norma : “Dieldrin” 0,02 milligrammi per chilo (limite di legge 0,01) ; “Eptacloro epossido” 0,04 milligrammi/chilo (limite di legge 0,01). Sono valori doppi per il “Dieldrin” e quadrupli per l’eptacloro epossido. Entrambi i pesticidi sono riconosciuti cancerogeni e da molti anni fuorilegge (allegato 674 – 675 A).

L’assessore alla sanità del Comune, Vander Maranini, l’8-7-1995 ha rassicurato i genitori che “la quantità di pesticidi ingerita dai bambini non è di alcuna nocività” (allegato 675 B). L’assessore Maranini è in contrasto con quanto accertato dalla Usl 34 che denuncia: per i nostri bambini che abitano in campagna bisogna tenere conto che vengono irrorati 30 kg di pesticidi per ettaro nelle nostre coltivazioni, contro i 2 dell’Olanda e i 5 della media europea (allegato 1994). L’assessore Maranini smentisce la Usl 34 sui pesticidi mentre è sotto processo dal 30.3.1995 (sarà condannato il 26.9.1995). Anche il Sindaco Sateriale non concorda con le dichiarazioni dell’assessore e ordina cibi biologici per tutti i bambini degli asili comunali. Vedi libro di Sateriale “Mente locale”, Bompiani 2011, pag. 135.

In precedenza – nel 1993 – alla festa dell’Unità di Bando di Argenta, sono stati somministrati cibi avariati che hanno mandato all’ospedale 20 persone. Il cartello apparso davanti al ristorante riportava questa scritta : “Il comitato organizzatore della festa dell’Unità di Bando Comunica che essendosi verificati casi di malori (in via di accertamento) sospende l’attività gastronomica” (allegato 547 H).

5.8.1995.

Nuova Ferrara : “Ambiente: non sono un nemico dell’Amministrazione” (allegato 675).Il sindaco Soffritti vede come nemico chi gli ha fatto  un assessore e due dirigenti. Soffritti  nemico della legalità.

19.8.1995.

Denuncio la discarica di via Modena (di fronte al cimitero di Mizzana) dove era stata gettata tra altri rifiuti la lapide con foto di Garutti Wainer morto il 27.3.1950 (allegato 299).

Il 3.9.1995 la denuncia è pubblicata sugli organi di informazione locali.

Il 9.9.1995 l’AMSEFC risponde che si attiverà per individuare i responsabili (allegato 300). I’Amsefc non ha fatto rispettare il regolamento cimiteriale per fare più utili da cedere al Comune.

Vedi anche ceneri delle cremazioni fatte da Amsefc e vendute alla Niagara come “rifiuti non pericolosi”. Vedi Nuova Ferrara 13.2.2013 (allegato 1932).

22.8.1995.

Carlino Ferrara : “Chi paga la bolletta Enel della sezione Psi”. Questa sede è dentro una proprietà comunale in via Porta Po 184 che corrisponde alla ex pesa pubblica del Comune. La sede Psi  non svolge alcuna attività dal 1992 e tutte le notti l’insegna luminosa è accesa (allegato 677). 

23.8.1995.

Carlino Ferrara : “Ecco Ferrara città magica e cadente” (676). E’ la foto di un cartello pubblicitario abbandonato e cadente sulla statale 16 in prossimità del Doro, con raffigurato il Castello  che pubblicizza la “gente magica di Ferrara” .

14.11.1995.

Nuova Ferrara : “Moria di pesci nel canale Conca” (allegato 678). Il fatto si era ripetuto altre volte. Il canale Conca passa vicino al depuratore comunale e inceneritore di via Conchetta.

13.2.1996.

Carlino Ferrara: “Anche i vigili sostano l’auto di servizio in zona vietata”. La foto documenta le violazioni dei colleghi vigili (allegato 680).

2.8.1996.

Il G.I.P. invia informazione di garanzia ai comitati Anti Niagara e agli Amici della Terra (allegato 679) che avevano denunciato l’insediamento della ditta Niagara. Ia denuncia sarà archiviata  cinque anni dopo perché la Niagara aveva fatto una denuncia temeraria ( aveva denunciato fatti che non si erano verificati).

LA NIAGARA INSEDIATA IN AREA VIETATA NON INTERESSA ALLA PROCURA.

15.12.1996.

La Procura della Repubblica riceve la perizia del Ctu Lorenzini che riguarda  l’impianto Niagara. Scrive il perito a pag. 9 : “ l’area in oggetto è classificata dalla “Carta regionale sul dissesto idrogeologico della Regione Emilia – Romagna” come “area alluvionale” ed è vietato collocarvi impianti di smaltimento rifiuti speciali”. Il riferimento del perito è al punto 3 DM 28.12.1987 n. 559 che recita : “Caratteristiche territoriali delle zone individuate per la localizzazione degli impianti (smaltimento rifiuti solidi urbani). E’ necessario che ogni zona prevista dal piano quale sede di impianto venga inquadrata territorialmente per l’estensione radiale di almeno 2 kmq, in rapporto alla esistenza  di aree sottoposte a vincoli idrogeologici”. Conclude il perito a  pagina 10 della sua perizia :”in caso di esondazioni l’inquinamento per l’ambiente sarebbe disastroso” (allegato 681).

15.11.1997.

Il Comandante Stefano Lucci scrive al Servizio affari legali: “per quanto risulta (il Bulzoni) non svolge alcuna funzione  direttamente riconducibile a quelle proprie degli operatori della Polizia Municipale”. Il direttore del MOF (mercato comunale ortofrutticolo all’ingrosso) Carlo Alberto Bardella,  gli risponde: “svolge le funzioni di vigile urbano ai sensi art. 7 regolamento Mof”.

28.2.1998.

Carlino Ferrara: “Sponde dei fossati. Sembrano discariche a cielo aperto” (allegato 682). Denuncio la pessima abitudine di triturare l’erba delle sponde dei fossi insieme ai rifiuti ivi abbandonati. Avviene ancora oggi nonostante le proteste delle associazioni ambientaliste, tra le quali  “La voce degli alberi”.

Il segretario del Pds e le lettere ai giornali

19.3.1998.

Carlino Ferrara. Il Segretario provinciale del Pds Roberto Montanari, rassicura i cittadini che scrivono ai giornali, invitandoli a firmarsi in quanto non ci sono ragioni di temere rappresaglie, semplicemente perché a Ferrara non c’è un Regime (allegato 684).

Il Segretario provinciale del Pds Roberto Montanari è smentito dall’onorevole Taradasch che nel 1999 è venuto a Ferrara a dire che la città è governata con metodi mafiosi. L’onorevole fù denunciato dalla Lega delle cooperative e perse la causa (allegato 353).

Metodi mafiosi esternati dal Montanari il 31.5.1992 (allegato 600 B) contro il Comitato antimafia (di cui faccio parte) accusato di essere “un Comitato di farneticanti” .

Il prof. Ranieri Varese – componente del Comitato Federale PCI  e – all’epoca – professore universitario di storia antica –  scrive sul Carlino Ferrara 3.10.1998 : “è  reale il  timore di ritorsioni verso chi scrive lettere ai giornali”  (allegato 686).

Ostile a chi scrive ai giornali era anche l’assessore comunale alla informazione, il Psi  Alberti .

Sul Carlino Ferrara del 8.8.2003 : “Zelo e rigore nella comunicazione” (allegato 728) gli ho ricordato che ha redarguito Massimo Zerbini colpevole di avere scritto “togliere la landa desolata Ferrara dalle mani della Giunta” in riferimento alla pavimentazione di Piazza municipale fatta e pagata due volte. Questa avversità dell’assessore verso la gente per bene , è stata premiata con la nomina alla direzione delle Ferrovie Emilia Romagna (allegato 729).

21.3.1998.

Carlino Ferrara : “Discriminato per le lettere” , (allegato 684). 

Rispondo al  Segretario provinciale del Pds, Roberto Montanari  elencando tutti gli atti intimidatori di stampo mafioso  ricevuti.   

Il nuovo stemma comunale ovale è di epoca fascista

12.4.1998.

Carlino Ferrara :“Il nuovo stemma comunale ovale è di epoca fascista” (allegato 761 A). Il sindaco Soffritti dice che il nuovo stemma comunale  ovale è “frutto di approfondite ricerche”. Ma sempre fascista rimane.

Lo stemma stava documentato nell’archivio storico comunale (anno 1381) e fu riesumato in epoca fascista.

Lo stemma ovale era già stato adottato dal Comune in epoca fascista, per la precisione il 2 giugno 1934 (dodicesimo dell’era fascista).  Poi – finita l’era fascista – fu sostituito con lo “scudo sannitico” (allegato 761).

Questo stemma ovale e  “fascista” fu imposto al Comune con decreto 2.6.1934 (XII dell’era fascista) che testualmente recitava:  S.E. Benito Mussolini ORDINA  alla municipalità di Ferrara “di fare uso dello stemma miniato  troncato di nero e  d’argento, cimato da corona ducale e del  gonfalone: Drappo troncato di nero e di bianco, con frange d’argento e nere. Le parti di metallo saranno dorate. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto nero con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della città e sul gambo inciso il nome”.

“Roma, addì  2 giugno 1934 – XII. Firmato il Capo del Governo Mussolini” . Vedi trimestrale “Frara” anno 1°, n° 1 – gen. – mar. 1997, M. Fabbri editore (allegato 761 B).

Pertanto Soffritti non ha commissionato “approfonditi studi” di ricerca sullo stemma comunale ovale ma regalato 50 milioni di lire all’amico ricercatore Rauck.

Lo stemma ovale è presente:

  •  nell’affresco sopra l’ingresso dell’ufficio del sindaco tra il salone delle lapidi e il salone del plebiscito;
  • Sopra ingresso del mercato comunale ortofrutticolo di corso Isonzo 135, costruito in epoca fascista (1938);
  • sopra al portone di ingresso del Palazzo dei Diamanti (allegato 1867 e 1869).

In conclusione al ricercatore Rauck sono stati dati 50 milioni di lire per salire le scale del palazzo comunale fino al sottotetto dove c’era l’archivio. Vedi Carlino Ferrara 11.9.2004 : “ Incarichi e sprechi” (allegato 760).

Questo stemma, definito dal Carlino “ovetto Kinder” già compariva nel quattrino ferrarese del 1381 (Allegato 761).

Le purghe di Soffriti e successori

9.10.1998.

Carlino Ferrara : Le “purghe di Palazzo”  (allegato 686).

Elenco le minacce di stampo mafioso ricevute.

8.6.1999.

Carlino Ferrara : “Coltivano grano sui rifiuti. Gli Amici della Terra protestano e ricordano le condanne a Comune e AGEA” (allegato 688). Denuncio che si coltivano seminativi sulle discariche a partire dal 1970.

Il 16.9.2010 la USL di Ferrara comunica al Comune che ha chiesto un parere all’Istituto Superiore di Sanità, e che quest’ultimo ha risposto con nota 18.11.2009-57272 (allegato 49) in cui richiedeva una verifica analitica  sul cromo esavalente nel grano coltivato sulle ex discariche del Comune a Cà Leona, Casaglia. In precedenza la USL aveva pubblicato nel 2007 “Il Rapporto Ambiente-Salute nel profilo di salute della popolazione del Comune di Ferrara” in cui a pagina 22 denunciava che i nostri terreni agricoli erano inquinati da discariche di rifiuti industriali (www.ausl.fe.it)

12.6.1999.

Carlino Ferrara : “ Problema parcheggio vicino allo stadio” (allegato 690). In occasione delle partite che si tengono presso lo stadio comunale il Comune chiude le strade di accesso, senza dare preavviso, creando problemi agli automobilisti.

7.7.1999.

Il Tribunale di Ferrara, Ufficio del G.I.P.,  decreta l’archiviazione della denuncia presentata dalla Niagara contro gli Amici della Terra (allegato 691).

11.8.1999.

Carlino Ferrara : ”Velleitaria denuncia per il Po. Inutile prendersela con Milano” (allegato 692). l’Assessore del Comune Bratti ha denunciato il Comune di Milano perché inquina il Po con i suoi scarichi fognari e quindi costringe il Comune di Ferrara a spendere di più per potabilizzare l’acqua dello stesso fiume.

Anche il Comune di Ferrara scarica liquami nel fiume Po e Bratti lo sa dal Servizio di Igiene pubblica della USL n° 31 che  il 22.8.1991 ha denunciato che lo scarico della ACOSEA in Po non rispetta la tabella A della Legge Merli n. 319 del 1976. Violazione perpetrata per 15 anni (allegato 567).  La violazione è reiterata (definizione USL) e per questa circostanza l’ultimo comma art. 21 legge 319/76  prevede il mandato di cattura. Il Presidente della Usl 32 Zuccatelli non denuncia L’Acosea, perché il direttore è l’ing. Ivano Graldi che ha nel suo staff la figlia del sostituto procuratore Mascolo Maria Grazia che è la moglie del sostituto Corrado Mistri  che ha archiviato gli appalti truccati Acosea.

20.8.1999.

Carlino Ferrara : “insulti e discriminazioni” (allegato 694) . E’ l’elenco delle minacce di stampo mafioso che ho subito dal Pci e dai sindaci del Comune di Ferrara.

3.5.2000.

Il Carlino Ferrara pubblica : “sette giudici gettano la spugna”, ovvero hanno dato le dimissioni per le “accuse al vetriolo lanciate dai vertici della cooperazione contro i pubblici ministeri e le fiamme gialle che hanno messo alla sbarra personaggi eccellenti” (allegato 694 A). Nel 1999 l’onorevole Taradasch era venuto a Ferrara a denunciare che la città era gestita con metodi mafiosi con a capo le istituzioni e la Lega delle cooperative. Denunciato e assolto l’onorevole (allegato 353).

26.7.2000.

il nuovo Comandante, Stefano Lucci, scrive al dirigente del Mof : “si chiede di conoscere a quali mansioni sia effettivamente adibito il Bulzoni”. Conclude Lucci che “Tale richiesta è motivata dalla necessità di valutare la compatibilità delle mansioni svolte con quelle proprie della polizia municipale, essendo lo stesso Bulzoni ancora inquadrato con il profilo di assistente P.M.” (allegato 695).

6.3.2001.

Risponde il direttore Mof (Mercato Ortofrutticolo comunale all’ingrosso): Bulzoni svolge le mansioni di vigile dal 1974  (allegato 697).

16.12.2000.

L’Università di Urbino mi rilascia il Diploma in “Consulenza peritale giudiziaria”, con il massimo dei voti (70/70) ; (allegato 1016).

31.1.2001.

L’auto del Comune targata 452264 è parcheggiata in Piazza della Repubblica “orizzontalmente” mentre doveva essere parcheggiata a pettine entro gli stalli delimitati nella carreggiata da strisce bianche. Il vigile arrivato sul posto “non se la sente di elevare contravvenzione” all’auto del Comune (allegato 696).

Il lunedì precedente (29.1.2001) si erano presentati al Comando vigili, decine di cittadini che nello stesso luogo erano stati contravvenuti per lo stesso motivo : avevano parcheggiato “orizzontale” alla carreggiata invece che a “pettine”. Le multe sono state confermate (giustamente) ai cittadini, mentre non è stata elevata la multa all’auto del Comune (allegato 696).

4.12.2001.

Carlino Ferrara : “ Il degrado del S. Anna”. E’ l’ingresso di corso Giovecca in prossimità incrocio via Mortara  (allegato 698).

13.12.2001.

Carlino Ferrara : “Inquinamento , 3 condanne” (allegato 699). Il Pretore  ha condannato due dirigenti e un assessore del Comune : ing. Capo Sarti, assessore Maranini e direttore Agea Cirelli Andrea a seguito delle denuncie per le discariche comunali sotterranee piene di rifiuti industriali.

24.1.2002.

Carlino Ferrara : “Un museo all’ex caserma”. Propongo un nuovo polo culturale nella ex caserma Pozzuolo del Friuli di via Cisterna del Follo che si trova in grave stato di abbandono. La proposta è motivata dal fatto che la caserma confina con il palazzo Schifanoia sede del museo civico di arte antica (allegato 700).

Il problema è tornato di attualità il 28.2.2014 su Estense.com dove il prof. Ranieri Varese della università di Ferrara ha scritto: “Pozzuolo del Friuli, l’assessore che non sa ascoltare”. “Il 18 gennaio scorso l’Assessore Fusari ebbe la cortesia di illustrare, ai soci di Italia Nostra riuniti in assemblea, le ipotesi di riutilizzo della Caserma Pozzuolo del Friuli nell’eventualità del passaggio dal demanio dello Stato a quello comunale: studentato per l’Università, edilizia residenziale, parcheggio, attività commerciali. Una ipotesi, a mio parere, di corto respiro che non valutava altre possibilità sulle quali, credo, valesse e valga la pena di aprire un confronto. In data 27 gennaio, da cittadino, ho inviato questa mia opinione all’Assessore Fusari confidando in una risposta, che non ho ricevuto”.

20.10.2002.

Alle 22.30 in una via buia e a fondo chiuso (via Felisatti) due  vigili mi fermano in veste di pedone (ero vicino a  una auto Fiat Uno rossa), mi chiedono i documenti e mi elevano contravvenzione  (allegato 314) quale conducente di questa Fiat Uno di cui io non ero proprietario. Una operazione di intelligence mal orchestrata dal neocomandate

23.1.2003.

Il Prefetto annulla il verbale di contravvenzione palesemente  intimidatorio (allegato 316).

4.11.2002.

Carlino Ferrara : “Ferrara capitale delle arti di strada”. Propongo di dare spazio agli artisti girovaghi  per rivitalizzare il Centro” (allegato 706). La proposta è stata accolta dalla fondazione Cini che l’ ha chiamata “Buscher festival” che è diventata di rilevanza internazionale.

9.12.2002.

Esce il bando di concorso  per ispettore Polizia  con la nota del  dirigente che ordina al Comandante di raccogliere le firme di notifica, di tutti i vigili. Il Comandante della nuova intelligence non raccoglie la mia.

Seguono altri 18 bandi che non mi sono stati notificati ad eccezione di quello per cuoco, notificato  il 4.4.2003. Questi atti sono stati ordinati dal nuovo sindaco della intelligence Sateriale che al termine dei suoi due mandati (2009) ha pure denunciato i servizi di intelligence di cui si diceva anche lui vittima. Vedi il libro “Mente locale”, Bompiani 2011.

Una via ai caduti della strada

7.1.2003.

In Carlino Ferrara propongo di intestare : “Una via ai caduti della strada, per sensibilizzare gli automobilisti sulle stragi del sabato sera” (allegato 708).

La condanna porta bene

25.1.2003.

Carlino Ferrara : “La condanna porta bene” (allegato 710). Denuncio che il dirigente del Comune, Claudio Fedozzi –  condannato per i lavori non autorizzati  di piazza Ariostea – è stato premiato, per “i lavori ben svolti”,  dal sindaco Sateriale con  l’incentivo di 23.000 Euro .

Il disastro ambientale con il Cvm seppellito a Ponte.

15.2.2003.

Nuova Ferrara : “Ponte. L’inquinamento da CVM è stato causato da una discarica”. L’ARPA rivela che le vasche dei vecchi zuccherifici sono state trasformate in discariche di CVM che è finito nelle falde da dove si è diffuso sotto a tutte le case da nord a sud per 1,5 km (allegato 711).

4.4.2003.

Carlino Ferrara : “ Pene più severe contro chi inquina” (allegato 712). Chiedo la condanna dei responsabili delle emissioni abusive delle torce del petrolchimico e dell’inceneritore di via Conchetta .

11.4.2003.

Carlino Ferrara : “Le bandiere di Sateriale” (allegato 714). Rispondo al cittadino che ha chiesto al sindaco di sventolare la bandiera arcobaleno, simbolo  della pace. Ho ricordato che la bandiera arcobaleno è il simbolo di Legambiente e non del Comune.

17.4.2003.

Carlino Ferrara : “ Mattoni resistenti col polimero” (allegato 716). Informo che il danno alla nuova pavimentazione in cotto di Piazza Municipale – sbriciolata dal freddo –  poteva essere evitato usando mattoni costruiti con la tecnologia dei polimeri mescolati alle argille . L’impresa Moretti srl ha eseguito i lavori nel 2001. il 31.12.2001, Il city manager Valentino Tavolazzi riceve incarico dal sindaco di stabilire di chi sono le responsabilità. Il manager  risponde che è responsabile l’assessore ai lavori pubblici, Vainer Merighi, che presenta subito le dimissioni e il sindaco Sateriale subito le respinge. Il progetto è stato curato dall’architetto Luigi Cervellati (allegato 717).

Il sindaco Sateriale nel suo libro “Mente locale”, Bompiani editore 2011 (pag. 84 – 100) da la seguente versione della truffa:

 il presidente della C.C.I.A.A. Roncarati mi informa che gli è giunta la notizia  (dalle fornaci che hanno perso la gara per i mattoni per la piazza municipale) che  i mattoni “non sono ingelivi”;

 l’assessore Merighi ha scelto i mattoni ingelivi perché stavano bene alla Soprintendenza per i beni architettonici di Ravenna.

22.05.2003.

Carlino Ferrara : “via Cantarana assediata “ (allegato 718). Informo della eccessiva cementificazione di via Cantarana con nuovi edifici. La strada è stretta e senza possibilità di farvi i necessari parcheggi .

11.7.2003.

Carlino Ferrara : “Coopcostruttori: 120 miliardi per la SPAL” (allegato 720). Informo che la spesa non era confacente alla cooperativa fallita nello stesso anno e condannata per bancarotta il 16.2.2013. Il sindaco Soffritti, il 16.7.2011 ha dichiarato avanti al Tribunale di Ferrara – sentito come teste per la bancarotta della Coopcostruttori –  di essere stato lui ad avere telefonato al presidente Donigaglia per dirgli di comperare la SPAL e che il Donigaglia non poteva rifiutarsi  perché così aveva deciso il Pci  (allegato 829 A). Giustamente l’onorevole Taradasch nel 1999 era venuto a Ferrara a dire che la città era gestita con metodi mafiosi dal Pci e Lega delle cooperative. L’onorevole fu denunciato dalla Lega che perse la causa (allegato 353).

19.7.2003.

Carlino Ferrara : “Niente dighe per il Po” (allegato 722). Spiego che il Po non può avere altre dighe per trattenere altre acque nei periodi di magra, stante che c’è già la diga dell’Enel all’isola Camerini, in provincia di Piacenza. Sono invece necessari nuovi bacini di lagunaggio per mitigare gli effetti delle grandi piene conseguenti ai cambiamenti climatici.

18.7.2003.

Carlino Ferrara : “Quanto cemento nel Quadrante Est” (allegato 724). Informo che le nuove case rimangono invendute in quanto costruite sopra le discariche di rifiuti industriali  a partire dal 18.9.1950 e documentate nel dossier 3.6.2010 (allegato 3 e 4).

26.7.2003.

Carlino Ferrara : “Turbogas, si al referendum”. Informo che, secondo un emendamento al DDL del Ministro Marzano , sono riconosciuti ai comuni che accettano la costruzione di centrali elettriche, tre euro per ogni chilowatt per anno, che per la turbogas del petrolchimico equivalgono a 2 milioni e 400 mila euro che il Comune andrebbe ad incassare. Per questi motivi è giusto fare un referendum per far decidere ai cittadini la costruzione della inquinante turbogas (allegato 726).  Che si tratta solo di un “affare”  e non di necessità di energia elettrica.

lo dimostra Terna con una sua pubblicazione del  2003 dove evidenzia che la punta massima di consumo nazionale era di 48 GW, mentre la potenza installata era 80 GW (allegato 727). “Per questi motivi le turbogas – compreso la nostra del polo chimico di Ferrara da 800 Mw – vengono fatte funzionare al minimo della potenza o spente, perché costa troppo la loro energia” (prodotta con il gas metano). “Si preferisce comperare quella prodotta dalle centrali nucleari oltre i nostri confini (Francia, Svizzera, Slovenia) che costa un terzo” (allegato 725 A). Vedi Leonardo Setti (ricercatore della Università di Bologna) , sala Sant’Eurasia, Codigoro, Ferrara, giovedì 21 ottobre 2011 (allegato 725).  

8.8.2003.

Carlino Ferrara : “Zelo e rigore nella comunicazione” (allegato 728). Rispondo all’assessore alla Comunicazione Alberti che redarguisce il cittadino Massimo Zerbini che aveva scritto “togliere la landa desolata Ferrara dalle mani della Giunta” in riferimento alla pavimentazione di Piazza municipale fatta due volte per colpa del Comune che aveva scelto dei mattoncini che si sono sgretolati al primo freddo. Questo assessore aveva tra i sui compiti istituzionali quello di informare i cittadini su questa vicenda. Invece ha richiamato il cittadino perché si documentasse prima di fare domande .  E’ stato premiato con la nomina  alle Ferrovie Emilia Romagna (allegato 729). 

6.9.2003.

Carlino Ferrara : “Piazza municipale è rosso-nera” (allegato 730). Informo che i nuovi mattoncini del secondo rifacimento di piazza municipale hanno cambiato il colore originario in breve tempo. L’impresa Moretti srl ha eseguito i lavori la prima volta nel 2001. Il progetto è stato curato dall’architetto Luigi Cervellati (allegato 717).

9.9.2003.

Carlino Ferrara : “Guard-rail pericolosi per i motociclisti” (allegato 732). Denuncio che in via Pomposa sono stati installati guard rail sprovvisti della fascia orizzontale mediana a tutela dei motociclisti che  in caso di caduta andrebbero a sbattere rovinosamente contro gli spigolosi pali di sostegno del guard rail .

20.9.2003.

Carlino Ferrara : “Il Polo di Cona darà inquinamento” (allegato 734). Denuncio che in conseguenza della sua distanza dalla città (9 km dal S. Anna), la viabilità esistente dovrà sopportare tutto il traffico dalla città e quartieri a nord e sud verso Cona sulla super trafficata via Comacchio. 

23.9.2003.

Carlino Ferrara : “In arrivo due giganti” :Turbogas e inceneritore (allegato 736). Denuncio l’inquinamento ulteriore di questi due impianti a fronte di una aria ferrarese già pessima in quanto stagnante per la maggior parte dell’anno per mancanza di mobilità dell’aria.

19.12.2003.

Carlino Ferrara: propongo di “Riattivare il taxi bici abbandonato in un deposito comunale” (allegato 738).

3.6.2004.

Carlino Ferrara : “I giovani sono dimenticati” (allegato 740). Informo che la città si è spopolata di giovani (30.000 in 30 anni) .

11.6.2004.

Carlino Ferrara : propongo di abolire l’ICI a chi affitta ad equo canone (allegato 742).

15.6.2004.

Carlino Ferrara : “Pulizie straordinarie pre elettorali”. Informo che sono state fatte pulizie ai catarifrangenti del guard-rail di via Pomposa solo in campagna elettorale (allegato 744).

4.7.2004.

Carlino Ferrara : “Elezioni : Il primato della terza età” (allegato 746). Informo che alle ultime elezioni il sindaco è stato eletto con  49.000 voti provenienti dalla terza età. Nella fascia tra 55 e 75 anni ci sono 62.000 elettori. I giovani sono emigrati per mancanza di lavoro (30.000 in trenta anni).

10.7.2004.

Carlino Ferrara : “Caldo : piscina gratis per anziani” (allegato 748). E’ la mia proposta al Sindaco stante l’elevato numero di anziani indigenti nella nostra città che non si possono permettere questo rinfrescante svago.

6.8.2004.

Carlino Ferrara : “Una proposta per il sommergibile Enrico Toti ”. Propongo di accogliere nella nostra darsena di San Paolo, questo sommergibile dismesso dalla marina e di esporlo come attrattiva turistica. Cosa che ha fatto il Museo della scienza e della tecnica di Milano  (allegato 750).

22.8.2004.

Carlino Ferrara : “Goletta verde ha sbagliato” (Allegato 752). Informo che il natante di Legambiente ha fatto analisi alle acque dei lidi ferraresi, certificando la loro salubrità e  balneabilità mentre quattro giorni prima – il 18.8.2004 – avveniva una moria di pesci negli stessi lidi .

24.8.2004.

Carlino Ferrara : “Degrado alla darsena San Paolo” . Segnalo con una foto (allegato 754) che la Darsena di San Paolo è in totale abbandono ed è stata presa di mira dai “writers” che hanno coperto di scritte tutti i muri. Segnalo che era prevedibile l’impraticabilità della darsena dai diportisti per i tanti ostacoli che rendono sconveniente la navigazione. Questi ostacoli li ha elencati il 27.10.1994, Il segretario provinciale dell’Assonautica, secondo il quale il porto fluviale turistico cittadino è inservibile come via di trasporto diportistico perché gli alti argini del fiume Volano impediscono la visuale panoramica dei luoghi e il percorso fino mare (57 km.) richiede un giorno di navigazione a cui vanno aggiunti i tempi per superare i seguenti ostacoli :

 ponte girevole di Migliaro (gestito da questo Comune) ;

 ponte levatoio di Massa Fiscaglia (gestito da questo comune) ;

 conca di Tieni (gestita dall’ARNI) ;

 ponte sulla ferrovia di Codigoro (gestito dalle Ferrovie Emilia Romagna) ;

 il ponte mobile di Codigoro di piazza Libertà, sulla strada per Lagosanto (gestito dal Comune) ;

 ponte Baccarini, vicino a Marozzo (gestito dalla nautica del Delta).

Per attraversare questi ostacoli bisogna contattare 3 comuni ; un ente ferroviario ; una società pubblica e una privata.

Se poi si vuole entrare nel porto canale di Volano bisogna tenere conto che in alcuni punti il pescaggio è di soli 30 centimetri (allegato 631).

Va aggiunto il degrado delle acque del Volano inquinate da scarichi fognari abusivi che erano già noti con la mia denuncia del 1990 e che generano le alghe rosse tossiche (allegato 497).

La vicenda è tornata d’attualità il 3.9.2011 quando il Carlino Ferrara pubblica : “Darsena, milioni di euro gettati in acqua. Dai miraggi del boom turistico al degrado. Negli anni 90 il via ai lavori alla Navarcus di  Roberto Bortolazzi, cugino del sindaco Soffritti (allegato 402).

28.8.2004.

Carlino Ferrara : “Nuovo edificio a ridosso delle Mura” (allegato 756). Denuncio la costruzione di un nuovo edificio condominiale sulla scarpata del fosso del Baluardo San Paolo delle antiche Mura cittadine. Mura, che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità (allegato 756 – 757) .

9.9.2004.

Carlino Ferrara : “Urbanistica: il Comune deve vincolare l’area delle Mura” (allegato 758). Rispondo all’avv. Oppi che difende chi ha costruito un condominio sulla sponda del  fossato delle Mura in corrispondenza del Parcheggio Kennedy di via Darsena (Mura ovest). L’avv. Oppi è il segretario comunale del Psi che  mi ha espulso dal Psi. Avevo denunciato il c.c del Psi dove finivano le  tangenti per gli appalti .

11.9.2004.

Carlino Ferrara : “ Incarichi e sprechi” (allegato 760) . Denuncio che sono stati spesi 50 milioni di lire per la ricerca del nuovo logo del Comune. Spesa da inquadrare come regalia in quanto il nuovo logo non aveva bisogno di ricerca. Si trova riprodotto sopra l’ingresso dell’ufficio del sindaco; sopra l’ingresso del mercato comunale di corso Isonzo 135; sopra l’ingresso del Palazzo dei Diamanti in Corso Ercole d’Este (allegato 1867 e 1869). Infine si trova nell’archivio comunale alla voce “anno 1381” dove è documentato che compariva nel quattrino ferrarese del 1381 (Allegato 761) .

Sprechi con gli incarichi erano già stati denunciati nel 1995, quando Soffritti conferì 307 incarichi pari a 5 miliardi e 300 milioni di lire. Emblematico quello riguardante l’avvocato Magagna che ricevette un incarico di 3 milioni di lire a giugno 1995 per promuovere una causa contro il vigile Bulzoni perché le sue denunce  danneggiavano l’immagine del sindaco. L’avv. Magagna incassò la parcella ma non fece nessuna causa perché  tre mesi prima dell’incarico  – nel marzo 1995 – l’assessore Maranini era già comparso alla prima udienza e poi condannato il 26.9.1995 .

L’avv. Magagna, nelle elezioni amministrative del 1995 era il responsabile del comitato economico per la rielezione del sindaco Soffritti (allegato 760 A). Pertanto la parcella di 3 milioni di lire è stata “girata” nella campagna elettorale del sindaco.

21.9.2004.

Carlino Ferrara : “Darsena degrado annunciato” (allegato 762). Informo che il Sindaco ha fatto un porto fluviale inutile nella darsena di San Paolo sul fiume Volano in via Darsena. Lo aveva già denunciato il segretario provinciale dell’Assonautica il 27.10.1994, quando disse che era inutilizzabile un porto fluviale turistico nella darsena di San Paolo perché il percorso fino mare (57 km.) richiede un giorno di navigazione  perché  nel fiume Volano la velotità dei natanti è limitata a 3 miglia orarie (la velocità di un pedone) per evitare i danni alle sponde con il moto ondoso. Poi ci sono i seguenti ostacoli da superare:

 ponte girevole di Migliaro (gestito da questo Comune) ;

 ponte levatoio di Massa Fiscaglia (gestito da questo comune) ;

 conca di Tieni (gestita dall’ARNI) ;

 ponte sulla ferrovia di Codigoro (gestito dalle Ferrovie Emilia Romagna) ;

 il ponte mobile di Codigoro di piazza Libertà, sulla strada per Lagosanto (gestito dal Comune) ;

 ponte Baccarini, vicino a Marozzo (gestito dalla nautica del Delta).

Per superare questi ostacoli bisogna contattare 3 comuni ; un ente ferroviario ; una società pubblica e una privata.

Se poi si vuole entrare nel porto di Volano bisogna tenere conto che in alcuni punti il pescaggio è di soli 30 centimetri (allegato 631). 

La vicenda è tornata d’attualità il 3.9.2011, quando il Carlino Ferrara ha pubblicato: “Darsena, milioni di euro gettati in acqua. Dai miraggi del boom turistico al degrado. Negli anni 90 il via ai lavori con manager Roberto Bortolazzi cugino del sindaco Soffritti (allegato 402 ).

Poi,  anche il 26 maggio 2013, quando il Carlino Ferrara ha pubblicato : ”Barche in secca, incuria e vandalismi: così la Darsena è una fogna a cielo aperto” (allegato 1952).

11.10.2004.

Carlino Ferrara : “Darsena City , costruzione abnorme” (allegato 765). Denuncio che  questo complesso di 190 mila metri cubi è stato costruito  a 100 metri dalle antiche Mura Ovest, Baluardo di San Paolo alla Fortezza e con altezze abnormi che deturpano la prospettiva delle vicinissime antiche mura . Il progetto è partito nel 1990 (allegato 763).

Il 23.12.1991, il consigliere comunale dei Verdi, Alberto Ronchi ha interpellato il Comune sul progetto “Darsena city” sostenendo che è un intervento fuori scala nel contesto urbano di Ferrara. Il consigliere fece il confronto con l’altro intervento fuori scala, del centro direzionale Palazzo degli specchi del 1986 (allegato 763 A) .

L’intero progetto Darsena City  viene reso pubblico il 12.4.1997 (allegato 764).

La Sovrintendenza ha dato il suo consenso al Darsena City, ma si è opposta al vicino chiosco di 13 mq. della  Siberiana, perché è a meno di 300 metri dalle stesse Mura sul lato opposto al darsena city (allegati 1027 – 1028). E’ la stessa Sovrintendenza che ha dato credito ai falsi documenti per scialbare il fascione in cotto del Palazzo dei Diamanti.

11.11.2004.

Carlino Ferrara : “Città  di bici, sicura e solidale ?” (allegato 766). Informo che il sindaco ha pubblicizzato la città come sicura mentre in cronaca locale si leggeva : Roghi al Barco (incendi dolosi di garages) ; Ancora saccheggi in case e negozi; coppia narcotizzata; in via dell’Ansa nella notte bruciano una Smart.

28.11.2004.

Carlino Ferrara : “Trasparenza e democrazia : Esponiamo sul Listone i progetti per la città” (allegato 768). Invito il Sindaco  a fare come a Bologna che espone in centro tutti i progetti di interesse pubblico . Ho scritto al Carlino Ferrara, perché a ridosso delle mura è stato costruito il “Darsena city” (allegato 764). Il Comune ha volutamente occultato  il progetto alla cittadinanza in quanto l’area era destinata alla stazione delle corriere.

7.12.2004.

Corte di Appello di Bologna. La Commissione del Ministero di Grazia e giustizia mi abilita all’esercizio della professione forense (allegato 1017).

 17.12.2004.

Carlino Ferrara : piste ciclabili sottomura. Denuncio che sono state fatte in cemento  a San Giorgio mentre  in via Caldirolo;  Porta mare; S. Giovanni e Porta Catene sono in ghiaia (allegato 770).

3.1.2005.

Carlino Ferrara : “Brutture da eliminare “.  E’ la passerella zincata che collega la casa del Boia al rivellino, nelle antiche Mura di fronte alla piscina di via Bacchelli (allegato 774).

14.1.2005.

Carlino Ferrara : “ Targhe alterne. Chi inquina” (allegato 772). Informo che il fermo auto a targhe alterne per ridurre l’inquinamento, non serve. Io dimostra il prof. Edoardo Croci della Università Bocconi di Milano che sostiene che oltre la metà dell’inquinamento in città è opera dei diesel addetti al trasporto merci.

18.3.2005.

Carlino Ferrara : “Fermate pericolose dei bus”. Denuncio che le pensiline delle fermate sono nuove in città, vecchie e pericolose in periferia se non assenti (allegato 776).

7.4.2005.

Carlino Ferrara : “Turismo : un abisso dalla Romagna” (Allegato 777). Rispondo a Paolo Regina che in rappresentanza dei commercianti espone un lungo elenco di cose ancora da fare per il turismo a Ferrara. Gli suggerisco di chiedere al Sindaco di fare come in Romagna che le stesse cose le hanno fatte da 40 anni .

31.5.2005.

Carlino Ferrara : “Antenne : a Milano problema risolto” (allegato 778). Informo che a proposito del problema antenne per la telefonia mobile – che ha allarmato i cittadini di via Vignatagliata perché di potenza troppo elevata – a Milano le stesse antenne le hanno installate di piccola potenza, su ogni semaforo .

19.7.2005.

Carlino Ferrara : “Le targhe alterne sono inutili” (allegato 780). Informo  che l’Università dell’Aquila ha studiato i movimenti degli inquinanti e scoperto che si superano i livelli di legge con il solo spostamento degli inquinanti con i venti dominanti da una località all’altra .

27.7.2005.

Carlino Ferrara : “Vicenda bici ai dipendenti comunali, porta divisioni ” (allegato 782). Rispondo a un gruppo di dipendenti comunali  che sostengono che le bici date loro in dotazione non è un beneficio. Il problema è diventato di attualità a distanza di sei anni. I dipendenti che vanno in pensione non restituiscono le bici assegnate (allegato 783) .

I rapporti di servizio mandati al macero

29.7.2005.

Deposito al protocollo generale del Comune accesso agli atti per avere copia dei miei rapporti di servizio (regolarmente protocollati)  dal 1.1.1972 fino al 31.12.1990, data di collocazione a riposo del Comandante Fagnani (allegato 347) al fine di inoltrarli alla autorità giudiziaria come prova delle intimidazioni di stampo mafioso subite dopo ogni inoltro di rapporto.

Il 30.9.2005, Il Comandante di Palma mi comunica il differimento dell’accesso al 30.3.2006, ovvero sei mesi dopo. Di Palma, mi scrive che non è più possibile l’accesso all’archivio perché “le condizioni ambientali (forte umidità) ed indotte (presenza di colonia felina) nonché il lungo tempo di permanenza della documentazione cartacea, hanno completamente deteriorato l’archivio, tanto da dover essere smaltito, in fase di trasloco presso l’attuale sede in via Bologna 13 A, prima del mio insediamento” (allegato 349).

Se – come dice il Comandante Di Palma –  l’archivio ventennale (1972 – 1990), è stato mandato al macero prima del suo insediamento (25.1.2002) lo stesso Comandante, doveva comunicare l’avvenuta “macerazione” degli atti, nella risposta del 30.9.2005 e non sei mesi dopo, il 29.3.2006 . Di Palma ha cessato l’incarico a Ferrara nel febbraio 2010 per assumere il comando della polizia municipale di Bologna.

I progetti fantasma di Sateriale

30.7.2005.

Carlino Ferrara : “Comune: dove si trovano i soldi per i 27 progetti” (allegato 784). Informo che il sindaco Sateriale ha presentato 27 progetti senza avere i soldi per portarli a compimento. Infatti non sono stati realizzati.

4.8.2005.

Carlino Ferrara : “L’ospedale resti in città”. (allegato 786). Informo della necessità di tenere il Sant’Anna in città perché ogni anno 50 mila cittadini prevalentemente della terza età,  si recano al S. Anna in corso Giovecca . Nel 2004 Alleanza Nazionale aveva promosso una petizione popolare contro la chiusura dell’ospedale Sant’Anna con la quale aveva raccolto 12.000 firme che consegnò al Sindaco il 19.7.2004 (allegato 787).  Altri 15.000 cittadini nell’aprile 2011 diranno no al trasferimento del Sant’Anna, con il referendum della lista civica  PPF (Progetto per Ferrara).

7.9.2005.

Carlino Ferrara : “Pista ciclabile molto pericolosa”. Informo che la nuova pista ciclabile sul Canale Burana, Ferrara-Bondeno è pericolosa perché nel tracciato sono state inserite rotonde senza che ve ne fosse la necessità. Infatti le “rotonde ciclabili”  sono senza  raccordi laterali perché da un lato c’è il canale Burana e dall’altro la scarpata dell’argine dello stesso fiume. Infatti i ciclisti evitano il percorso semicircolare delle rotonde, proseguendo dritti attraversando il manto erboso della rotonda (allegato 788).

20.10.2005.

Carlino Ferrara : “Viabilità, il pericolo delle piogge”. Informo che non sono state fatte le canalette di sgrondo laterali delle carreggiate delle strade comunali e provinciali che consente all’acqua piovana di attraversare i cigli stradali erbosi per immettersi nei fossati laterali, evitando il pericolo dell’acqua planning (allegato 790).

Sateriale fa carte false

28.11.2005.

Visto che ai vigili è stata riconosciuta  l’indennità di disagio ai sensi degli artt. 31 – 38 del contratto collettivo 1996 – 1997, presento domanda per avere questa indennità, protocollata al P.G. del Comune n° 99834 (allegato 791).

 Nella domanda specifico che faccio il vigile annonario (Polizia commerciale) al MOF ove queste funzioni sono previste dal “Regolamento comunale per il Mercato Ortofrutticolo comunale all’ingrosso” .

Il 13.1.2006 (P.G. 3182) il Comune risponde che la richiesta è respinta con la seguente motivazione : ”La richiesta non può essere accolta in quanto nell’accordo decentrato 18.7.1996, l’art. 11 specifica che “l’indennità spetta solo ai vigili che effettuano Servizio Traffico esterno” (allegato 791 A).

Il Sindaco Sateriale, aveva ordinato alla  dirigente del Personale, Lara Sitti, di omettere  di specificare che l’art. 11 dell’accordo decentrato 18.7.1996, era stato modificato dall’accordo 12.2.1998 (allegato 791) che all’ultimo punto recitava : “ad integrazione dell’art. 11 dell’Accordo decentrato, a decorrere dal 1.1.1997, l’indennità disagio sarà corrisposta anche alla Polizia Commerciale”, di cui Bulzoni fa parte lavorando al mercato ortofrutticolo comunale all’ingrosso (allegato 791 B).

 Il 27.1.2006 chiedo il tentativo di conciliazione alla Direzione provinciale del Lavoro (allegato 791 C).

Il 4.5.2006 si svolge il tentativo, dove il Comune propone il “riconoscimento della indennità disagio prevista nell’Accordo decentrato 24.1.2006 per i dipendenti MOF – art. 2 lettera B” che era pari a 1/3 della indennità riconosciuta alla Polizia Municipale. L’offerta e’ finalizzata al discredito (io non sono “un dipendente MOF”  ma un agente della Polizia municipale con le mansioni di polizia commerciale) per cui chiedo la pari indennità riconosciuta ai colleghi della Polizia Commerciale. Il Comune rigetta la mia proposta (allegato 791 D).

Il 1° ottobre 2007 deposito ricorso al Giudice del Lavoro (Vignati), con 102 allegati che documentavano l’attività di polizia commerciale al mercato (allegato 791 E). Tra gli allegati c’era la missiva 15.5.2006 del dirigente (Direttore MOF) Filippo Massari che mi riconosceva il diritto alla indennità disagio con questa motivazione: “il sottoscritto è competente per la corresponsione della indennità di disagio ai dipendenti del Mof, indennità diversa perché di importo inferiore rispetto a quella spettante ai vigili urbani e quindi anche al vigile urbano Stefano Bulzoni”. (allegato 791 G). Il 15.3.2010 il Giudice rigetta il ricorso attribuendomi una qualifica che non avevo: “vigile operante per la disciplina del traffico esterno” (pag. 5, 1° rigo, allegato 791 F).

16.7.2006.

Carlino Ferrara : ”Il popolo di Brecht ”. Rispondo al sindaco Sateriale che sostiene che i cittadini non hanno ragione quando esagerano con i comitati (contro il Comune) . Cito  una massima di  Brecht :“quando il popolo sbaglia bisogna eleggerne un altro” (allegato 794).

20.9.2006.

Carlino Ferrara: “Anche in periferia le cose non vanno meglio. Rispondo a Pasquina Ferrari che si lamenta per i tempi lunghi per la chiusura delle buche sulle strade del centro. Gli rispondo che lo stesso problema è per le buche in periferia (allegato 796).

10.10.2006.

Carlino Ferrara : “Via Carretti: bonifica necessaria” (allegato 797). Informo il Sindaco che le analisi fatte dagli Amici della Terra dimostrano che nel quadrante est l’inquinamento è stato prodotto dal Comune che ha comperato i rifiuti industriali; ha intascato i soldi e ha seppellito i rifiuti. Vedi bilanci Amiu e Agea (allegati da 50 a 76).

L’ospedale di Cona e di Mestre

4.10.2007.

Carlino Ferrara : “Ospedale Cona: L’esempio di Mestre” (allegato 798). Informo il sindaco che il nuovo ospedale di Mestre è stato fatto su un rilevato al fine di evitare che il manufatto venisse a trovarsi a contatto con l’acqua di flada. L’opera è stata consegnata in 4 anni . Mentre a Cona l’ospedale è stato iniziato 20 anni fa ed è nella massima depressione del territorio comunale detta Fondo la morte, con la falda affiorante, che il Prg del 1975 classificava come il peggior posto ove costruire.

18.11.2008.

Carlino Ferrara : “Il consigliere comunale Zamorani dimentica i 162 milioni di debiti del Comune” (allegato 800). Ricordo all’esponente radicale che si preoccupa della democrazia delle elezioni primarie  ma dimentica il debito comunale, a cui ha contribuito con i suoi voti di consigliere comunale, stante che è consigliere da molti decenni.

9.12.2008.

Carlino Ferrara : “Vittime della municipalità, non della polizia municipale” (allegato 801). Informo il consigliere  Rendine che il suo Comitato “vittime delle multe della Polizia municipale” deve essere rinominato in “Comitato vittime della municipalità” in quanto i vigili sono vittime del Sindaco che mettere a bilancio di previsione quattro milioni di euro di multe da incassare l’anno dopo. Obiettivo che viene raggiunto con ogni sorta di minacce a cominciare dagli anni ‘70 (allegato 295).

I singolari insegnanti dei nostri politici

5.1.2009.

Il Carlino Ferrara pubblica :”il Partito Democratico porta sui banchi i politici del domani” (allegato 1114) e riporta i docenti :

– Dario Franceschini,  vicesegretario nazionale del Partito Democratico;

– Patrizio Bianchi, Magnifico Rettore dell’Università;

– Alessandro Bratti, Onorevole deputato del Pd ;

– Gaetano Sateriale, Sindaco di Ferrara;

– Tiziano Tagliani ex vice sindaco futuro Sindaco (allegato 1114) .

Questi i loro curricula:

– Il Sindaco Sateriale appena eletto nel 1999 ha nominato l’assessore pregiudicato Maranini a Presidente AGEA dandogli l’incarico di  falsificare il piano della caratterizzazione della discarica di Cà Leona, Casaglia facendo “le medie delle analisi” degli inquinanti fuori norma per farli apparire a norma. Ha tenuto in organico i dirigenti pregiudicati: ing. capo Sarti (condannato nel 1993 e 1995) ; ing. Cirelli (condannato nel 1993 e 1995); dirigente Fedozzi condannato nel 2003 per i lavori abusivi di piazza Ariostea (allegato 710);

– Patrizio Bianchi, magnifico rettore. Come consigliere comunale ha votato i bilanci  AMIU, 1989 e 1991 che contenevano i soldi che il Comune incassava comperando i rifiuti del polo chimico che poi seppelliva nella discarica comunale di Cà Leona, Casaglia;

– l’onorevole Alessandro Bratti, che ha votato il bilancio AMIU, 1990 che conteneva i soldi di acquisto dei rifiuti del polo chimico che poi seppelliva nella discarica comunale di Cà Leona, Casaglia. Poi, Bratti ha smentito la USL che certificava 32,6 tonnellate/anno di CVM che usciva dai camini Solvay e si è schierato con la Solvay che ne dichiarava  250 grammi/anno ;

– Tiziano Tagliani come consigliere comunale ha votato i bilanci  AMIU, 1989, 1990, 1991 e 1992  che, anch’essi contenevano l’elenco delle fatture con le quali il Comune comperava i rifiuti tossici e nocivi del polo chimico che poi finivano seppelliti nella discarica comunale abusiva di Casaglia.

La questione morale

3.02.2009.

Consegno il dossier  “La questione morale municipale” (doc. 11, allegato 4) alle seguenti autorità :

 Protocollo generale del Comune (P.G. 10.180);

 Provincia (P.G. 14.602);

 Prefetto e Questore il giorno 9.9.2009;

 via mail ai capigruppo del Consiglio Comunale e provinciale.

Nessuno ha risposto.

I servizi di intelligence in Comune spiano il sindaco

17.10.2009.

Il sindaco Sateriale, tiene una conferenza stampa sul caso dello studente Aldrovandi morto in seguito alle percosse subite dalla polizia. Sateriale rivela che si sentiva spiato e che per poter parlare tranquillamente con il suo vice  – l’avv. Tagliani – lo doveva fare dentro alla sua auto (allegato 1116) .

Nove mesi prima di questa esternazione, Sateriale scriveva sulla Nuova Ferrara di sabato 24.1.2009  che non aveva previsto le difficoltà di questa carica e specificava : “l’accerchiamento, l’ostilità, che ho visto i primi mesi”;  “si parla molto di cambiamento, persino di discontinuità, ma allora (1999) non si poteva nemmeno parlarne” ; “Guai ! Tutte le volte che osavo distinguermi o prendere le distanze da qualcosa che era stato deciso dal mio predecessore (il faccendiere Soffritti), si alzava qualcuno a dire come si permette questo ? (allegato 1115).

Il consigliere Valentino Tavolazzi di Progetto per Ferrara,  ha presentato una interpellanza in merito (allegato 1020).

Ferrara spiona e omertosa

19.11.2009.

Carlino Ferrara :  Giuseppe Fornaro scrive : “Sateriale spiato. Ferrara omertosa”. Il lettore del nostro quotidiano, ricorda che il 17.1.2009 l’ex sindaco Sateriale dichiarava che nel periodo in cui chiedeva che si facesse luce sulla morte di Aldrovandi si sentiva spiato, tanto da preferire di parlare del caso con il suo vice Tagliani, fuori dall’ufficio. Fornaro conclude: “Tutti tacciono, persino i compagni di partito di Sateriale tacciono sulle sue rivelazioni” (allegato 1020 A). Nel 1999 L’onorevole Taradasch, era venuto a Ferrara ad accusare il sistema mafioso al governo della città. Denuncito fu assolto (allegato 353)

Alla Marfisa i campi da tennis sono gratis per i ricchi

10.11.2009.

Carlino Ferrara pubblica: “I campi da tennis della Marfisa” (allegato 805) dove informo che gli stessi sono stati costruiti demolendo i giardini del prestigioso palazzo Bonacossi. Questo palazzo è stato restaurato con i soldi del restauro delle antiche  Mura e Sistema museale . In questo progetto era previsto il ripristino dei citati giardini cinquecenteschi della palazzina Marfisa d’Este. E’ stato restaurato solo il Palazzo Bonaccossi con esclusione dei suoi giardini che lo collegavano alla palazzina di Marfisa d’Este. Vedi progetto gennaio 1987, pag. 19 – 21 (allegato 360 A). Non vengono ripristinati i giardini perché vi insistono i quattro campi del “tennis club Marfisa” frequentati da registi, assicuratori, commercialisti, avvocati, consiglieri comunali. Vedi Carlino Ferrara 16.1.1992 (allegato 360 C). I nomi di questi VIP (Freeloader: scrocconi) sono riportati in Carlino Ferrara 17.2.2014 a pag. 4 che elenca il Direttivo: Bellini Federico, Bigoni Dario (tesoriere), Colazio Gerardo, Caniato Umberto (vice presidente), Di Giglio Micol, Malucelli Daniele (Presidente), Monaldi Fabio. Fanno parte invece del collegio sindacale: Carrà Riccardo, Guidetti Bruna, Tanzarella Luigi. Supplenti Chiari Gianfranco e Ziotti Riccardo.  Il sindaco, Soffritti ha rinnovato il contratto al Club Marfisa il 1° novembre 1991“ per un milione di lire all’anno (un euro e mezzo al giorno), senza tenere conto  del parere contrario della circoscrizione centro (allegato 360 B).  Inoltre Soffritti ha ordinato al servizio giardinaggio del Comune di farsi carico anche della manutenzione. Nel solo 1991 il Comune ha speso 5 milioni di lire secondo l’assessore Marchi (allegato 1980) . Cinque volte di più di quanto incassato.

L’Msi accusa il sindaco  Soffritti di avere fatto un  “canone Regalo” per il club Marfisa che è pari al costo “di un caffè al giorno”. L’Msi accusa il sindaco di avere fatto un regalo ai  suoi amici. La stessa cosa fece il Podestà che nel 1930 diede in uso gratuito la stessa area alla federazione provinciale fascista (allegato 360 D). 

Neve feriti e morti

7.1.2010.

Carlino Ferrara : “Neve e palazzo, come nel 1956” (allegato 806). Il sindaco Tagliani, per non aver sparso il sale ha causato 80 feriti e un morto per le cadute a terra dei pedoni. Analoga vicenda successe nel 1956.

Zadro mendace

16.2.2010.

Carlino Ferrara : “Quadrante Est: il Comune e l’inquinamento” (allegato 807). Rispondo all’assessore all’ambiente, Rossella Zadro che sostiene che l’inquinamento nel quadrante est non lo ha creato il Comune. Invece lo sa da 5 anni dal prof. Gargini che, su incarico del Comune, nello studio dell’aprile 2005  (allegato 184) a pag. 15 ha scritto :

“In alcuni documenti del Comune di Ferrara si legge come queste cave  fossero utilizzate come discariche “non controllate” di rifiuti. In particolare negli atti della seduta del Consiglio comunale del 07 luglio 1964, relativamente alla “Risposta all’interrogazione del consigliere avv. Guarneri circa il deposito dei rifiuti solidi in via Frutteti”, si legge: “ (…) all’inizio del 1961  abbiamo  così cominciato a portare i rifiuti solidi in via dei Frutteti, dove c’erano delle grandi cave della fornace Masotti e fino ad oggi ci siamo serviti di quelle cave. (…) Siccome queste cave sono molto vaste, partono dalla fine di via dei Frutteti e si estendono per circa 500-600 metri verso nord” . Continua il prof. Gargini a pag. 16 (allegato 184):

“Negli atti del Consiglio comunale del 30 maggio 1966, verbale n. 87/c.c., si legge invece nell’intervento dell’assessore Guarelli: “(…) Mentre in queste città lo scarico avviene a cielo aperto…., qui (Ferrara) si adottò il metodo del seppellimento abbinando lo scarico dei rifiuti allo scarico pubblico dei materiali inorganici provenienti da imprese di costruzione. (…) Oggi la N.U. ha sospeso le operazioni in località Frutteti e scarica gli 800 q.li medi di rifiuti quotidiani in maceri reperiti fortunosamente nelle campagne” (allegato 184).

Zadro pentita

19.11.2011.

l’Assessore Rossella Zadro, intervistata dal programma “Ambiente Italia” di Rai 3 delle ore 13.55 si è tardivamente pentita e  ha riconosciuto che le discariche chimiche del quadrante est sono state gestite dal Comune senza alcuna autorizzazione.

Assessore Zadro premiata come vandala ambientale

22.12.2012.

Il Carlino Ferrara assegna come regalo di Natale all’assessore  Zadro il libro “I Vandali” di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo (allegato 1896) .

L’ospedale nel quadrante est e i terreni della moglie del sindaco

9.8.2010.

Carlino Ferrara : “Quella scelta nel Quadrante Est” . Informo che il nuovo ospedale nel febbraio 1990 era localizzato nel quadrante est tra via Copparo – via Pioppa – via Pontegradella, (allegato 808). Poi è stato trasferito con una variante al PRG, votata in Consiglio comunale,  il 20.12.1991. Tutto il gruppo Dc vota contro, motivando che c’erano state speculazioni sui terreni di via Copparo.  Tutto vero. Le aree scelte per il nuovo ospedale, interessavano i 37 ettari dei terreni di proprietà della prima moglie (Caterina Zanelli) del sindaco faccendiere Sateriale. Sono identificati nei fogli catastali 136 – 138 – 139, tutti con il fronte sulla via Copparo. Vedi allegati da 908 a 926.

Ospedale via Copparo

12.8.2010.

Carlino Ferrara : “Ospedale  vicino alla città.  Nel primo progetto era possibile”. Rispondo all’assessore provinciale Francesco Ruvinetti che aveva scritto nello stesso quotidiano che:”Ospedale vicino: impossibile” (allegato 809). Rispondo che nel 1990 il nuovo ospedale era localizzato in via Copparo a 3 km dal centro (allegato 900).

Cedro del Libano Parco Massari

22.11.2010.

Carlino Ferrara : “Cedro del Libano nella morsa d’acciaio” (allegato 811). Informo che c’è un anello d’acciaio alla base del tronco del cedro del Libano del parco Massari che andrebbe rimosso perché fa deformare il tronco infliggendo inutili sofferenze al multi secolare cedro.

Mercato coperto S. Stefano

24.11.2010.

Carlino Ferrara : “Mercato coperto, progetto  parcheggio, bloccato già due volte” (allegato 812). Informo il sindaco Tagliani che si dice certo di portare a compimento il progetto parcheggio a silos nel mercato coperto di Santo Stefano. La Soprintendenza ha bocciato i  progetti presentati dai precedenti sindaci, perché in quell’area del centro storico è vietato sopraelevare.  Il primo blocco avvenne nel 1991 quando si tentò di trasferirlo in Piazza Cortevecchia e disse no anche Legambiente (allegato 543).

Parco Massari

25.11.2010.

Carlino Ferrara : “Lavori in corso al parco Massari, dopo 20 anni di segnalazioni “ (allegato 814). Ho segnalato che 20 anni prima – nel 1990 –  ci furono due morti su quel passaggio pedonale e i lavori di messa in sicurezza dovevano essere più solleciti.

Alberi via Pomposa

12.12.2010.

Carlino Ferrara: “Ventitre alberi sani tagliati in via Pomposa” (allegato 816). Informo che il sindaco Tagliani ha abbattuto gli alberi per risparmiare i soldi delle potature annuali .

Tagliani mendace al TAR

17.12.2010.

Il sindaco, avv. Tagliani  presenta al TAR la memoria conclusionale per il ricorso RG n. 332/98, dove evidenziava che Bulzoni ” è costantemente impegnato a sollevare conflitti fittizi su questioni inesistenti” (…) “scatena da se tempeste in un bicchiere d’acqua” (allegato 817). L’oggetto del ricorso riguardava l’idoneità delle due prove scritte, per l’abilitazione al ruolo di ispettore P.M. Prove che si erano  tenute il 27 e 28 ottobre 1997 (allegati 817 A e 817 B). L’ avv. Tagliani,  ha certificato il falso. Il vigile Bulzoni con le sue denuncie ha fatto condannare un assessore (Wander Maranini) e due dirigenti (direttori Amiu ing. Sarti e Cirelli). Vedi sentenza pretore 26-9-1995 . Per le sentenze del Tar 18.2.2011 e 24.2.2011, vedi allegati 1064 – 1065. 

L’attestazione dell’avv. Tagliani nella memoria del 17.12.2010, è di sei mesi sucessivi al deposito al P.G del Comune del dossier del 3.6.2010 (registrato al n° 51767) riguardante le “Discariche occultate dal Comune” (allegato 3-4) che non era  un “conflitto fittizio su questioni inesistenti”, oppure “tempeste in un bicchiere d’acqua”. La denuncia aveva fatto condannare un assessore (Wander Maranini) e due dirigenti (direttori Amiu ing. Sarti e Cirelli). Vedi sentenza pretore 26-9-1995  

E’ lo stesso sindaco avvocato Tagliani che dice il contrario il 21.12.2009, quando all’atto del mio collocamento a riposo, mi attestava “motivi  di benemerenza per l’apprezzata attività resa nell’interesse del Comune per il periodo dal 1971 al 2009” (allegato 817 C). Il sindaco Tagliani pertanto,  elogia il dipendente Bulzoni “per l’apprezzata attività” nel dicembre 2009 e un anno dopo, il 17.12.2010,  lo definisce un deficiente avanti ai giudici del TAR.

Quali sono i motivi che inducono un avvocato sindaco ad assumere due atti così opposti (bravo nel dicembre 2009 e deficiente nel dicembre 2010). Tagliani voleva vendicarsi contro il Bulzoni, colpevole di avergli notificato il dossier 3.6.2010 (P.G. n° 51767) contenente le prove che, come consigliere comunale Dc alla opposizione era complice delle discariche chimiche del Comune (aveva votato i bilanci  della municipalizzata Amiu che contenevano le prove che il Comune comperava rifiuti industriali che poi seppelliva nella discarica comunale di Cà Leona, Casaglia. Vedi i verbali di seduta del consiglio comunale di approvazione dei bilanci Amiu  (allegati da 1126 a 1128). 

Tagliani finge di cercare il CVM ne quadrante est

23.1.2011.

Carlino Ferrara : “L’analisi per scoprire il CVM svolta con strumenti inadeguati” nel quadrante est (allegato 818). Lo ha documentato la mail della Fondazione Maugeri (produttrice dello strumento denominato Radiello e impiegato dal Comune e Istituto Superiore di Sanità per rilevare il Cvm) che certificava la inidoneità dello strumento.

Passi carrai

31.3.2011.

Carlino Ferrara  : “Passi carrai: il Comune pretende anche l’anticipo” (allegato 819). Informo che il sindaco Tagliani a marzo 2011 ha preteso il pagamento della tassa passo carraio dell’intero anno.

Ospedale Cona 2×1

22.4.2011.

Carlino Ferrara : “Nuovo ospedale: il formato 2 X 1  era nel primo progetto” (allegato 820) dove smentisco il sindaco Tagliani che, sosteneva che l’ospedale non è un 2 x 1, ovvero non è come le offerte commerciali dove prendi due e paghi uno. Informo il sindaco Tagliani che sapeva che il primo progetto del 1990 prevedeva che in via Copparo doveva essere realizzato un ospedale da 450 posti come appendice al vicino Sant’Anna, ovvero due ospedali vicini per un unico polo con a capo il S. Anna, quindi un 2 x 1 che Tagliani ha negato.

Ospedale Cona

14.6.2011.

Carlino Ferrara : “L’ospedale di Cona è costruito in zona vietata” (allegato 822). Informo che l’ospedale è in una zona vietata e che di questo divieto né era informato il sindaco Tagliani come avvocato e consigliere comunale che il 20.12.1991 aveva votato contro al progetto. Mentre quando è diventato consigliere regionale, componente della Commissione sanità nel 2004, ha difeso l’ospedale di Cona e votato il suo raddoppio, come  “sito comodo alla cittadinanza e idoneo a cure mediche”.

Asilo Ponte sopra discarica di CVM

27.6.2011.

La Nuova Ferrara: “una grossa bomba affiora dal Po a Ponte” (allegato 825). E’ da una tonnellata, uguale alle altre 52 che hanno raso al suolo Ponte. Una delle 52 buche corrisponde a dove il Comune ha costruito un asilo nido negli anni settanta in via Digione 6.  Le grandi buche (fino a 50 metri di diametro), sono state riempite di rifiuti chimici del vicino polo chimico. L’area è risultata inquinata dal CVM ma il Comune ci ha costruito sopra l’asilo (come in via del Salice nel quadrante est). Vedi : CVM sotto asilo di Ponte,  (Allegati da 867 a 884)

Acqua pubblica

28.6.2011.

Carlino Ferrara : “l’acqua pubblica dava tanti soldi al Comune” (allegato 826). Rispondo a una cittadina che riferiva di avere votato si, al referendum che voleva l’acqua pubblica per  evitare le speculazioni sull’acqua delle società private. Ho citato i dati di bilancio che evidenziavano come  il Comune, al tempo che gestiva l’acquedotto faceva utili per miliardi di lire all’anno con l’acqua potabile. Utili che poi il sindaco Soffritti spendeva in spese di rappresentanza per avere il consenso dell’opposizione con viaggi all’estero.

PD e Italia dei Valori

8.7.2011.

Il Carlino Ferrara pubblica : “ il PD pretende coerenza dai vertici dell’Idv” (allegato 827).

Il segretario del PD, Calvano, solleva la “questione morale” contro il segretario provinciale della Italia dei Valori Fiorillo pretendendone  le dimissioni dalla carica di vice presidente della provincia perché a livello nazionale L’Idv  voleva abolire  le province. Calvano non aveva i titoli per fare la morale alla Idv e chiedere le dimissioni del suo segretario, per i seguenti motivi:

il 3.2.2009 ho notificato al Comune,  Provincia, e a tutti i capigruppo dei partiti che siedono nei citati consigli, “La questione morale municipale” (doc. 11, allegato  4). Nessun esponente di partito ha risposto, compreso Calvano.

Il segretario del Pd Calvano, pertanto non aveva i titoli per chiedere le dimissioni del segretario dell’Idv Fiorillo perché il suo partito  gestisce la città di Ferrara con metodi mafiosi come ha dimostrato l’onorevole Taradash nel 1999. Denunciato è stato assolto dall’autorità giudiziaria (allegato 353) .

Il figlio di Togliatti

12.7.2011.

Carlino nazionale : “Addio Aldino , figlio infelice di Togliatti” (allegato 828). Aldino, figlio di Togliatti,  era stato relegato in un manicomio a Modena perché non doveva apparire che il segretario del Pci aveva un figlio disabile.

Cito questo fatto perché i sindaci hanno dato del matto al vigile Bulzoni per tutto il quarantennio che è stato dipendente comunale, occultando il matto vero, il figlio del loro capo detto “il migliore”.

Hanno iniziato a darmi del matto  il 23.1.1976, nella domanda di ferie dove il comandante (Fagnani) annotava : “Nota Bene, sarebbe preferibile che il Bulzoni venisse lasciato a casa conservando il diritto allo stipendio” (allegato 294). La seconda volta è stato il 31.5.1992, quando tutto il vertice del Pci, sulla Nuova Ferrara, a caratteri cubitali dichiarava: “Comitato di Farneticanti” con riferimento al vice presidente del Comitato antimafia Bulzoni (allegato 600 B), che chiedeva una commissione di inchiesta sulla corruzione dilagante e sugli appalti truccati. Vedi conferenza stampa con il sindaco Soffritti; il segretario provinciale  Pds, Bracciano Lodi; il capogruppo in consiglio provinciale, Roberto Montanari;  il capogruppo in Consiglio comunale, Vainer Merighi; il principe del foro Avv. Vincenzo Cavallari, consigliere comunale Pci, professore di procedura penale alla Università di Ferrara e componente della Costituente nel 1946 (allegato 600 B).

Italia dei Valori

16.7.2011.

Carlino Ferrara : “Pdl e Lega, “via Fiorillo” (allegato 829). Pdl, Lega e Pd,  pretendono le dimissioni del Segretario dell’ IDV dalla carica di vice presidente della provincia perché a livello nazionale l’IDV  vuole abolire  le province. Questi partiti Pdl e Lega fanno la morale al segretario della Idv Fiorillo, dimenticando che il 3.2.2009 ho consegnato ai protocolli di Comune, Provincia, e a tutti i capigruppo degli stessi consigli il dossier “La questione morale municipale” contenente le prove che votavano delibere reato (doc. 11, allegato  4) e nessuno di loro ha risposto.

Pneumatici

20.8.2011.

Carlino Ferrara : ”Come riciclare i pneumatici della discarica di Cà Rosa”. (allegato 1029). Informo che lo stoccaggio è di 10 mila tonnellate ed ebbe inizio nel 2002. Il sindaco parlava di milioni di euro per la bonifica mentre c’erano e ci sono aziende che recuperano i pneumatici per fare altri beni di utilità . Lo stesso sindaco, un mese dopo – a settembre – alla Festa “Ponte Ambiente” , mandava l’assessore all’ambiente Zadro a parlare di “uso e riuso dei rifiuti” conforme alla mia proposta del riuso dei rifiuti (pneumatici) pubblicata dal Carlino Ferrara e La Nuova Ferrara l’ 11.5.2012 : “Le gomme della maxi discarica diventano un tappeto sportivo” (allegato 1030).

 Fiera

21.8.2011.

Carlino Ferrara : “Utilizziamo i padiglioni della Fiera” (allegato 1031). Informo che il sindaco ha stigmatizzato la grave crisi economica cittadina dimenticando di utilizzare la  fiera per promuovere le nostre attività. La Fiera è perennemente chiusa, fatta eccezione per  la tre giorni del Remteck (Remediation tecnology) di settembre.  Avevo già segnalato lo stato di abbandono della fiera il 14.7.1989, a mezzo  Nuova Ferrara  che pubblicava : “Ferrara indietro tutta” : la fiera non ospita più alcuna manifestazione utile allo sviluppo della città (allegato 381).

Tagliani mendace sui tumori

Settembre 2011.

Il Consigliere Tommaso Mantovani, alla festa di Ponte Ambiente del Pd a Pontelagoscuro chiede al Sindaco Tagliani perché Ferrara ha il primato di molti tumori. Risposta : Ferrara risulta più colpita perché “noi abbiamo il registro tumori, gli altri no”.  Falso. Sul sito  www.registro-tumosi.it dell’AIRTUM (Associazione Italiana Registro Tumori) ci sono i dati dei registri tumori delle altre province. Nella provincia di Ferrara è attivo dal 1991 e i suoi dati sono accreditati dalla Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro di Lione.

Differenziata come a Forlì

1.9.2011.

Carlino Ferrara : “Un’idea per la raccolta differenziata” (allegato 1033). Informo il Sindaco che

 può fare la raccolta differenziata al 100 % con una imposta di 1,3 euro a famiglia al mese, copiando da Forlì;

 alla Festa “Ponte Ambiente” del 27.8.2011, l’assessore all’ambiente Zadro a parlato di “uso e riuso dei rifiuti” mentre negli stands della stessa Festa aveva fatto mettere i bidoni dei rifiuti indifferenziati. Giustamente il 22.12.2012 il Carlino Ferrara assegna come regalo di Natale all’assessore all’ambiente Zadro il libro “I Vandali” di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo (allegato 1896) .

Idrovia: domande senza risposta

1.10.2011.

Carlino Ferrara : “Idrovia, domande senza risposta” (allegato 1060). Informo che la Provincia ha dato il via ai lavori della idrovia a Porto Garibaldi dopo avere aggiudicato il primo lotto dei lavori nel tratto cittadino che ha dovuto sospendere per le proteste dei cittadini di Baura dove dovevano essere stoccati i fanghi di espurgo del letto del fiume Volano. I lavori iniziati a Porto Garibaldi hanno dato la priorità all’allargamento del Ponte di Valle lepri (ad uso agricolo e dei cacciatori) mentre viene lasciato allo stato attuale la Darsena cittadina di San Paolo piena di fango che costringe le barche in secca, o danneggia il motore di quelle che osano avventurarsi nel pantano “occulto”  (allegato 1952). 

La Spiaggia di Sateriale in Darsena San Paolo

16.10.2011.

Carlino Ferrara : “Meno sogni, serve più realismo”. Il cittadino Giovanni Bagni rileva che i nostri amministratori, nel tratto della idrovia che interessa la darsena cittadina, ci vogliono fare una spiaggia di 20.000 mq. (allegato 1084) . Il “Sogno” fu  formalizzato dalla Società Trasformazione Urbana (S.T.U.) – società a totale capitale pubblico –  con atto 6.7.2007, protocollato al P.G. 55.900 (allegato 1080). Sia il sindaco Soffritti che ne finanziò i lavori 20 anni prima, che suo cugino, sindaco Sateriale, che ne finanziò la spiaggia nel 2007, Non hanno tenuto conto che l’acqua della darsena ha gli stessi parametri delle acque di fogna a cielo aperto. Il “fiume fogna” è certificato dalla Regione Emilia Romagna con decreto del Presidente n. 559 del 7.11.1985 che stabilisce che l’acqua del Volano è proibita per l’uso irriguo perché contiene un milione di coliformi per 100 millilitri, mentre il D. Lgs 8.6.82, n. 470 ne ammette 20 colibatteri per 100 ml. per il solo uso irriguo.  Con questi valori non è consentita la balneazione e quindi non ha alcun senso fare una darsena con spiaggia,  dove sarebbe d’obbligo esporre il cartello con il divieto di balneazione. Le analisi fatte il 14.2.2011 (26 anni dopo) nel canale cittadino Naviglio ha dato 900.000 coliformi per 100 ml. (allegato 834).  

I soldi della Idrovia

20.10.2011.

Carlino Ferrara . Idrovia : “Quei milioni sono stati dirottati “. Chiedo al Sindaco Tagliani e al presidente della provincia Zappaterra dove sono finiti i milioni di euro che la Provincia a dato al Comune per i lavori di sistemazione della sponda sinistra del Volano, dal Ponte di San Giacomo al ponte della Pace (allegato 1355). La domanda è stata posta dopo che il Carlino Ferrara del 26.11.2009  riportava che il Consiglio provinciale aveva votato alla unanimità la convenzione con il Comune per mettere a sua disposizione 5 milioni di euro dei 145 avuti per i lavori dell’idrovia Ferrara Porto Garibaldi, “per alleviare le difficoltà di bilancio” del Comune di Ferrara (allegato 1354) .

Il PD del Medioevo: Dividi et impera

28.10.2011.

Carlino Ferrara : Andrea Rossi descrive come il PD di Ferrara “divide gli avversari ” facendo propri comitati e cita  i seguenti esempi :

“In via Cesare Battisti nasce un agguerrito gruppo di cittadini esausti dei soprusi di  spacciatori e malviventi? Il Comitato si scinde in due: uno “duro” e l’altro “mansueto“;

“Ad Argenta esplode l’ira dei soci Coopcostruttori ? Il comitato dei creditori (Carspac), dopo qualche mese, si divide in Carspac 1 e Carspac 2;

“Emerge il problema Orbit a Vigarano ? Al comitato dei cittadini infuriati si affianca quello dei cittadini benevoli” ;

 “A Bologna i rottamatori di Matteo Renzi (rivoluzionari) vedono sorgere i rivoluzionari-moderati di Vasco Errani” (allegato 1089).

La tesi di Andrea Rossi  trova riscontro nazionale al raduno dei rottamatori di Renzi (28 –29 – 30 ottobre 2011) al Leopolda 2° di Firenze. “Pippo Civati , a lungo in tandem con Renzi, ha lasciato i rottamatori per vestire i panni del ‘ricostruttore’  del nuovo Ulivo. Assente anche il segretario del Pd, Pierluigi Bersani che ha dichiarato: Vado all’incontro dei giovani Pd a Napoli (allegato 1090).  

24.11.2011.

Tagliani e la doppia morale sugli sprechi

Carlino Ferrara : Il sindaco Tagliani elenca i provvedimenti contro gli sprechi in Comune (allegato 1117).

Tagliani quando era alla opposizione nelle fila della D.C. invece favoriva gli sprechi lasciando  fare al sindaco Soffritti 134 milioni di euro di debiti. 

 La Gelmini scambia Tagliani per uno del PdL

18.12.2011.

Carlino Ferrara : Maria Stella Gelmini è venuta a Ferrara a presiedere il congresso provinciale Pdl (Popolo della libertà) e a salutato il sindacoTagliani (Ds) scambiandolo per uno dei suoi: “sono contenta di essere qui dove esprimiamo anche il sindaco” (allegato 1151). La Gelmini si era documentata sul curricula di Tagliani che era stato consigliere  democristiano dal 1989 e poi consigliere regionale nelle fila della Margherita nel 2005. La Gelmini aveva dimenticato l’ultima parte del curricula .   

Tavolazzi e i rimborsi

23.12.2011.

Il Carlino Ferrara: “denunciato il consigliere Tavolazzi (Ppf) dal Pd per i rimborsi sospetti” perché “si faceva pagare i viaggi da Francolino al consiglio ma abitava a 500 metri dal consiglio comunale,  in via Calcagnini” (allegato 1155) .

Il sindaco Tagliani denuncia Tavolazzi (per decine di euro di rimborsi) ma non ha denunciato , dalla opposizione, gli appalti truccati del sindaco Soffritti .

Tagliani denuncia Tavolazzi

23.12.2011.

Il Carlino Ferrara informa che il sindaco Tagliani ha presentato “Esposto in Procura contro il civico Tavolazzi di Ppf per rimborsi illeciti e autocertificazioni sospette”. Il sindaco Tagliani aveva scovato moduli e documenti che lo provavano (allegato 1156).

Tavolazzi e Tagliani

23.12.2011.

Il Carlino Ferrara pubblica : “Attacco bieco e strumentale”. Il grillino Tavolazzi pronto alla querela. “Si vuole far fuori chi svolge una opposizione intransigente” (allegato 1157) .

Pd contro Tavolazzi

23.12.2011.

La Nuova Ferrara pubblica : il Pd contro Tavolazzi “rimborsi non dovuti”. Il consigliere Ppf e esponente del M5s ha chiesto doppi indennizzi benzina per impegni svolti nello stesso pomeriggio e anche dopo avere spostato la residenza in città (allegato 1158).

Tavolazzi si difende

24.12.2011.

Il Carlino Ferrara pubblica: “Tavolazzi smonta le accuse : “avrei …rubato 20 euro al Comune” (allegato 1159)  

Alto gradimento per Tagliani

17.1.2012.

Il Carlino Ferrara pubblica : Il sindaco Ds Tagliani è il primo per gradimento in Emila – Romagna. Sentito dal cronista Stefano Lolli svela che il segreto è di essere sempre stato se stesso :”la grande fatica di non aver cambiato le mie abitudini forse inizia a pagare”.

Asilo Ponte

17.2.2012.

Ho consegnato al Sindaco, Usl, Arpa e Isde (medici per l’ambiente) esposto per il problema dell’asilo comunale di via Digione 6 a Ponte che è stato costruito sopra due buche di bombe  riempite di CVM (allegato 1336). Il sindaco Tiziano Tagliani – come consuetudine – non ha dato risposta, avendomi  definito un deficiente avanti al Tar il 17.12.2010 con queste parole :”solleva conflitti fittizi su questioni inesistenti”. Mi sono così rivolto al difensore civico.

Il 16.3.2012 ho ricevuto la risposta che il Comune ha dato al Difensore civico (allegato 1337) . Il Comune ha fatto rispondere all’ing. Bassi, dirigente del servizio ambiente che certificava che : “Soprastante lo strato di sabbie che iniziano a 12 metri di profondità sussiste una strato di argilla tra 5 e 10 metri che impedisce il trasferimento del Cvm verso la superficie” (allegato 1337 A). L’attestazione dell’ing. Bassi è falsa. Lo ha dimostrato il prof idrogeologo Gargini che ha compiuto studi sui terreni di Ponte certificando la preminente composizione sabbiosa dovuto alla vicinanza al fiume Po e la  loro preminente eterogeneità litologica orizzontale e verticale. Studi che l’ing. Bassi conosceva e pertanto ha certificato il falso al difensore civico su ordine del pari falso sindaco avv. Tagliani . Va aggiunto che questo strato di argilla, ove esistente, è stato stravolto dalle bombe di profondità da una tonnellata cadute su Ponte nel numero di 52, durante la seconda guerra mondiale.

Merighi sbeffeggia la Cardinali

22.3.2012.

Carlino Ferrara : “Denigrato chi invoca le regole”. A sostenerlo è Paola Cardinali e altre cinque rappresentanti della associazione in difesa dei diritti degli animali. Accusano il presidente dell’Ente Palio Vainer Merighi (ex assessore di Soffritti e Sateriale) di denigrarle gratuitamente (allegato 1378) .

La denuncia della Cardinali e colleghe, conferma che la “metodologia” messa in atto dal Comune contro il dissenso è generalizzata da oltre 40 anni così come certificato anche dal prof. Ranieri Varese – componente del Comitato Federale PCI  e professore universitario di storia antica –  che sul Carlino Ferrara 3.10.1998 scrisse : “è  reale il  timore di ritorsioni verso chi scrive lettere ai giornali”  (allegato 686).

 Gestione del potere di stampo mafioso come ha certificato l’onorevole Taradash nel 1999 quando è venuto a Ferrara . La Lega delle cooperative si è sentita offesa e ha denunciato l’onorevole che ha vinto la causa (allegato 353) .

Targhe stradali sbagliate

27.3.2012.

Carlino Ferrara. L’architetto Maurizio Garuti denuncia il “modo sciatto, pressappochista, volgare” con il quale i nostri sindaci storpiano i nomi di illustri cittadini sulle targhe stradali. Considerato che l’Unesco ha dato a Ferrara il titolo di città patrimonio dell’umanità, Garuti suggerisce di correggere errori ed omissioni grossolane nelle scritte delle targhe stradali delle seguenti vie :  “via G. Morandi” ; “via G. de Chirico”; “via del Tiziano” ; “via Pio IX” ; “via S. AlleNde” (allegato 1380).

Nei comuni della provincia non va meglio.

Il 28 aprile 2001 venne inaugurato l’ospedale del Delta e il Comune di Lagosanto e la Usl di Ferrara vollero ricordare l’evento con una targa  affissa nell’atrio dell’ospedale laghese che riporta la frase del filosofo Immanuel Kant :” agisci in modo da considerare l’umanità, sia nella tua persona, sia in quella di ogni altro, sempre anche al tempo stesso come scopo e mai come semplice mezzo”. Sotto la scritta viene specificato: ”tratto da “La critica della ragion pura” mentre la famosa frase è contenuta nella “Critica della ragion pratica”. Lo strafalcione ha resistito fino a giugno 2013, quando è stato rimosso dopo la segnalazione al sindaco da parte del prof. Silvio Rinaldi. Vedi Nuova Ferrara 27.6.2013 (allegato 1379).

Graldi sostituisce Bassi

28.4.2012.

Il Carlino Ferrara informa che dal primo maggio Ivano Gradi andrà a sostituire il dimissionario Ing. Alberto Bassi dirigente del Servizio Ambiente del Comune. Graldi proviene dalla ATO (Agenzia Territoriale di Ambito). Un ente inutile in fase di liquidazione (allegato 1480) . L’ing. Graldi, prima di dirigere l’ATO è stato a dirigere l’ARPA (Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente) e prima era Direttore della municipalizzata A.Co.Se.A. (Azienda Consorziale Servizi Acquedotti). In questa ultima veste il 12.9.1990 è stato nominato dal sindaco Soffritti presidente della commissione di aggiudicazione degli appalti del nuovo acquedotto di Ponte.

Questi appalti sono stati indagati per tangenti. Tutti gli “attori” erano di Argenta : il Sostituto Mistri che indagava pur avendo la moglie Maria Grazia Mascolo che lavora nello staff dell’ing. Graldi (direttore A.co.se.a.); l’impresa che vince l’appalto, la Coopcostruttori di Argenta; l’ing. Graldi che aggiudica l’appalto.

Il 21.9.1993 la D.I.G.O.S (Polizia di Stato) trasmette alla Procura della Repubblica le risultanze “delle attività di  indagine riguardanti il pagamento di tangenti, in relazione all’aggiudicazione di lavori del potenziamento impianti di potabilizzazione di Ponte, del Consorzio A.Co.Se.A” (allegato 621) .  La Polizia ricostruisce tutte le fasi dei lavori, a partire dalla prima delibera del 26.9.1988 che stabilisce un costo complessivo di £. 16.385.000.000= per i quattro lotti in cui era stato diviso i lavori:

lotto 1: ozono;

lotto 2 : Carboni attivi;

lotto 3 : automazioni; lotto 4 vapore per rigenerazione carboni attivi .

Il 31.8.1989 viene deciso l’assunzione di un mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti pari a £. 13.885.000.000= per i lavori del 1°, 3° e 4° lotto. Il 12.9.1990 viene nominata la Commissione d’appalto, con Presidente l’ing. Graldi Ivano nato ad Argenta il 13.1.1952 (dove ha risieduto il sostituto Mistri fino al 1988). Graldi deve assegnare i lavori del 1° lotto riguardante l’impianto ad ozono per £. 6.800.000.000= . La Commissione d’appalto assegna i lavori alla Coopcostruttori di Argenta.  Il 25.9.1991, il Direttore dell’ACOSEA , ing. Graldi Ivano, firma il contratto di assegnazione  lavori, controfirmato per accettazione dal dott. Ricci Maccarini , nato ad Argenta il 13.8.1950 (rappresentante della Coopcostruttori). Il verbale di indagine della DIGOS del 21.9.1993 conclude sottolineando che i lavori della “variante”, pari a £. 9.520.000.000, pur deliberati e finanziati, non sono ancora stati né avviati né assegnati (allegato 621).

L’ing. Ivano Graldi quando era direttore Acosea ha violato la legge Merli del  10.5.1976 n. 319 che disciplinava gli scarichi in acque di superficie . Riporto di seguito la vicenda venuta alla luce a seguito di mia denuncia al Difensore civico.

1.8.1991.

Il Difensore civico chiede – a seguito mio esposto – chiarimenti su scarico “giallognolo” in Po a 30 metri dalle prese dell’acquedotto. Risponde la USL 31 il 22.8.1991 : “Lo scarico in parola, come è stato più volte comunicato nel passato al consorzio acquedotto, ora A.CO.SE.A., non rispetta i valori limite di tabella “A”,  fissati dalla vigente normativa per la tutela delle acque dall’inquinamento della legge 10.5.1976 n. 319” (allegato 567).

L’art. 21 della legge 319/76 sanziona come reato il mancato rispetto dei valori tabella A, e, in caso di recidiva – come ha accertato la USL – è previsto il mandato di cattura (ultimo comma, art. 21).

Di seguito il calcolo quantità liquami scaricati in Po abusivamente da Acosea.

Considerato :

– che la legge è di 15 anni precedenti ;

– che il tubo di scarico è di 300 mm di diametro (vedi foto, allegato 567);

– che la portata minima è di 1 metro cubo/minuto;

–  che il “servizio” è continuo;

se ne deduce :

– che in un giorno diventano 60 x 24 = 1440 metri cubi;

– che in un anno sono 1440 x 365 =  525.600 metri cubi;

– che in 15 anni sono  525.600 x 15 = 7.884.000 di metri cubi che è pari alla cubatura di 30.000 appartamenti da 80 mq per 3 metri di altezza pari a 240 mc l’uno.

Considerato che:

– il Tubo è vistosissimo dalla strada arginale del Po e ancor meglio da bordo del natante dei vigili. Vedi foto Nuova Fe 16.1.1991 (allegato 567);

– il Sindaco informato dalla USL, delle “ripetute violazioni” della tabella A, ha omesso di mettere a norma questo scarico per meri interessi economici (risparmiare gli utili della municipalizza per trasferirli al Comune). Vedi  pag. 1 verbale di Giunta n. 116/28808 del 6.8.1991 (allegato 583) :  “Aumento dell’utile della gestione 1990 dell’AMGA (previsto in lire due miliardi, v/cap.981/2) come da nota aziendale in atti del 5 agosto 1991 con la quale si comunica che la quota dell’utile in parola, assegnata al Comune, ammonta a lire 2 miliardi e 250 milioni”. Ho reso pubblico tutto questo in Carlino 9.10.1991: “i guadagni dell’ACOSEA” (allegato 582).

Perché l’attuale sindaco Tagliani ha nominato l’ing. Graldi dirigente al Servizio Ambiente  pur  conoscendo il suesposto “curricula” di reati che ha commesso, certificati dalla Usl e di cui Tagliani ne era a conoscenza da quando era consigliere comunale nelle fila della Dc dal 1989. La risposta è stata data dall’onorevole Taradasch che nel 1999 è venuto a Ferrara a dire che la città è gestita con metodi mafiosi dai sindaci di concerto con la Lega delle cooperative. La Lega ha denunciato l’onorevole e ha perso la causa  (allegato 353).

I lavori idrovia finanziati due volte

11.6.2012.

Carlino Ferrara pubblica: “Idrovia: i lavori erano già finanziati”. Chiedo alla Provincia e Arni il perché la Regione ha finanziato 500 mila euro per lavori alle sponde del fiume Volano ricadenti nei comuni di Massa Fiscaglia, Migliarino, Migliaro e Codigoro, quando questi lavori erano già compresi nell’appalto del  secondo lotto dei lavori della idrovia (allegati 1350 A, 1351, 1351 A) .

Rotonda S. Giorgio con i soldi Idrovia

10.7.2012.

La Provincia inaugura la rotonda di San Giorgio. I lavori – pari a 2 milioni di euro – sono stati finanziati con i soldi per l’idrovia, 1° lotto, 2° stralcio. Il progetto idrovia non prevede la nuova rotonda di San Giorgio in quanto il ponte di San Giorgio non può essere rialzato per fare passare le navi di V^ classe per la mancanza di spazio per fare le rampe stradali di collegamento. Il progettista della nuova  rotonda di San Giorgio sapendo di questa limitazione spaziale, ha collocato la rotonda a venti metri dall’impalcata del ponte sul Volano. 

Gli errori della rotonda S. Giorgio

12.8.2012.

Il Consigliere provinciale Pd Pier Luigi Guerrini denuncia i vizi costruttivi di questa nuova rotonda di San Giorgio:

le corsie di marcia sono troppo strette per gli automezzi con trasporti eccezionali pur essendoci abbondante spazio libero per realizzarle ;

i tre stop in rotatoria sono pericolosi di notte perché non sono visibili e i faretti di illuminazione sono raso terra e abbagliano gli automobilisti ;

ciclisti pedoni e disabili devono attraversare la via Ravenna in curva per la mancanza di piste ciclabili e marciapiedi idonei;

i faretti di illuminazione della rotonda sono troppo bassi (30 cm dal piano stradale): abbagliano gli autisti e sono pericolosi per i non vedenti perché ci possono inciampare (allegato 1636) .

Idrovia: Nardini risponde a Guerrini

14.8.2012.

L’assessore provinciale ai lavori pubblici Davide Nardini risponde a Guerrini ma non riesce a giustificare le corsie troppo strette per i camion per trasporti eccezionali pur essendo la rotatoria, collegamento di circonvallazione tra via Ravenna, via Comacchio e via Pomposa. L’assessore Nardini si premura solo di dire che il cantiere è in corso di realizzazione e marciapiedi e piste ciclabili saranno fatte entro settembre (allegato 1638) . Se è vero quanto dice Nardini, perché ha presenziato alla inaugurazione della rotatoria il 10 luglio 2012 se non era finita e i lavori fatti fino a quella data erano sbagliati.

Disabili contro rotatoria S. Giorgio

17.8.2012.

Le associazioni dei disabili minacciano Class action contro Comune e Provincia per la rotatoria di San Giorgio per i motivi esposti dal consigliere Guerrini. I disabili  motivano con il fatto che dal 1992 Comune e Provincia si sono dotati del Peba (Piano eliminazione barriere architettoniche) e sistematicamente approvano lavori pubblici con barriere architettoniche. Non si comprende – dicono le associazioni dei disabili – per quali motivi non ci chiedono un parere sui lavori pubblici prima di approvarli (allegato 1640) . La risposta va da se. Comune e Provincia non vogliono che si scoprano le procedure di progettazione, aggiudicazione e esecuzione degli appalti. Vedi l’appalto Sufer truccato secondo la perizia Guiotto del 1994.

La rotatoria S. Giorgio abbaglia

9.10.2012.

Carlino Ferrara. Il cittadino Gianfranco Ridolfi denuncia che il progettista della rotatoria di San Giorgio è un incompetente in quanto chi entra in questa “rotonda” è disorientato di notte in quanto i faretti di illuminazione a 30 cm dal suolo sono orientati all’altezza degli occhi dei conducenti producendo l’abbagliamento (allegato 1758).

Disagi ospedale Cona

17.8.2012.

Carlino Ferrara. Eccellenze all’ospedale ? Si ma con l’Università. Rispondo al sindaco Tagliani che si lamenta delle spaginate sulle cronache locali che elencano i disagi all’ospedale di Cona. Il sindaco proponeva di non puntare il dito contro i disagi ma “indicare alla Regione la lista delle eccellenze che possono fare di Cona un centro di riferimento regionale (Hub)”. Gli rispondo che : “l’Università di Ferrara ha cancellato 40 scuole di specializzazione e in queste condizioni è difficile indicare alla regione la lista delle eccellenze se non accompagnate dalle relative scuole di specializzazione “ (allegato 1642) .

 Collaudi finti e Barriere architettoniche ospedale Cona

25.8.2012.

Il Carlino Ferrara pubblica : “Ospedale di Cona e le barriere per i disabili” a firma Carlos Dana, presidente Anmic (associazione nazionale mutilati e invalidi civili) che denuncia di avere fatto i primi sopraluoghi a Cona per rilevare le barriere architettoniche nel 2010, insieme al Cta (Commissione tecnica accessibilità). Sopraluoghi  che hanno rilevato : barriere nei percorsi esterni ed interni e hanno elencato le specifiche di legge violate sui parcheggi, sulle rampe di accesso, sui servizi igienici, sulle porte di accesso ai vari locali. Continua il presidente Anmig : nel corso del 2011 ulteriori sopraluoghi della Cta (Commissione tecnica accessibilità) e dal Ccm (Comitato consultivo misto) del Sant’Anna, hanno confermato il permanere delle limitazioni segnalate l’anno precedente. La direzione del Sant’Anna ha messo alla porta i disabili dicendo ai loro rappresentanti che i lavori di messa a norma sarebbero stati fatti dopo i collaudi.

I collaudi sono stati truccati e i lavori promessi non sono stati fatti  (allegato 1654).

Collaudi truccati perché i collaudatori hanno omesso di rilevare  le violazioni accertate dalle succitate Cta (Commissione tecnica accessibilità) e dal Ccm (Comitato consultivo misto) del Sant’Anna, ovvero le violazioni delle leggi a tutela dei diritti dei disabili sopra segnalate dalle associazioni di tutela dei diversamente abili : Dpr 24.7.1996 n° 506 (regolamento contro le barriere architettoniche);  legge 18/2009 (convenzione Onu sui diritti delle persone disabili); legge 67/2006 (contro le discriminazioni nei confronti delle persone disabili) .

l collaudatori di Cona si sono comportati come il collaudatore del nuovo mercato comunale all’ingrosso di via Trenti di venti anni prima. La struttura venne aperta senza inaugurazione il 15 maggio 1989. Gli operatori appena entrati iniziarono a segnalare errori progettuali e costruttivi che si erano tradotti in danni  per gli utenti (impianto antincendio fuori uso; impianti elettrici fuori uso per infiltrazioni di acqua dal tetto; pavimenti e merci bagnati per copiose infiltrazioni di acqua dal tetto e dalle grondaie). Il collaudatore Ambrosone – certo della impunità – ha ugualmente firmato il verbale di collaudo del Mof tre anni dopo l’apertura, con la specifica che  “l’opera era stata realizzata a regola d’arte” in cambio di £.15.000.000=.

28.8.2012.

Nuova Ferrara. Riporta la testimonianza della figlia di un anziano paziente che deve essere accompagnato periodicamente al Sant’Anna di Cona. L’accompagnatrice descrive tutte le barriere architettoniche che deve superare da sola e che sono quelle denunciate dalla Anmig dal 2010 (allegato 1656).

Pozzi geotermia

 10.10.2012.

Carlino Ferrara. Rispondo alla cittadina Olga Felisatti che ha posto domande sul pericolo dei nuovi pozzi della geotermia:

  • le trivellazioni per i nuovi pozzi geotermici attraversano gli strati rocciosi  che costituiscono la faglia attiva ad alto rischio sismico (allegato 1762) . Questa pericolosità è stata dimostrata dalla prof. di fisica D’Orsegna della Università di Los Angeles e dal geologo Ortolani della Università Federico 2° di Napoli, al convegno del 5 ottobre 2012 a Finale Emilia (allegato 1764). Il Comitato anticentrale geotermica ha interpellato il prof. Ortolani che ha rilasciato una intervista al Carlino Ferrara il 10 ottobre 2012 dove dice esplicitamente che l’acqua iniettata nel sottosuolo per trivellare i pozzi, fa venire meno l’attrito e  può fare smuovere le faglie e attivare sismicità indotta (allegato 1766);
  • il sindaco Tagliani ha ricevuto il progetto Hera sui nuovi pozzi geotermici a luglio 2012 e ha taciuto ai cittadini che il progetto non teneva conto che l’area di insediamento è a rischio allagamento e il Psc (Piano strutturale Comunale) prevede che i progetti di nuove attività industriali siano fatti in rispetto a questo pericolo di allagamento (allegato 1768).

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